E' passata una settimana dal mio rientro dalle Cinque Terre e mi accingo a concludere il mio diario di queste giornate. Riportare indietro la mente a quei giorni è abbastanza semplice, ho una buona memoria e poi le fotografie aiutano, ma il cuore non torna indietro. La liguria , le cinque terre sono zone magnifiche, ne ho descritto bellezza e lo farò oggi, ma non ci ho lasciato il cuore. Mi sono piaciute,ma l'amore ed il sentimento che ho lasciato in Sicilia ed in Puglia no quello no ....il cuore stavolta è tornato a casa con me. Stamattina si parte direttamente da Riomaggiore verso l'attacco del "Sentiero dell'infinito" e mai nome fu più adatto . Il percorso sale immediatamente ripido, anche oggi le scale non mancano.
Ma sono ormai talmente allenata che mi arrampico come uno stambecco...diciamo....Perdiamo di vista Riomaggiore e in lontananza si intravede la costa in direzione di Portovenere ,in alto il Santuario della Madonna di Montenero. Attraversiamo ancora terrazzi coltivati a vitigni che si spingono fino al ciglio delle falesie...di sole neanche a parlarne ma non fa freddo Nel giro di un'ora siamo al santuario e ed il panorama è veramente incantevole,si ha assolutamente la sensazione di essere nell'infinito. Il terrazzo si affaccia da un lato su tutte le cinque terre con i borghi di Manarola, Corniglia Vernazza e Monterosso che si susseguono sulla costa, sotto di noi Riomaggiore in lontananza alcune isola. Facciamo ipotesi.....Giglio ,Elba e addirittura Corsica scoprirò che sono le isole di Tino e Tinetto e chi le ha mai sentite.Prima di sistemarci ad ascoltare un altro brano di Montale letto da Alessia ci scateniamo in foto panoramiche e di gruppo, scatta anche il video mentre cantiamo" Donne in cerca di guai" di Zucchero ma con la penuria di uomini direi che è difficile anche se mai dire mai.... Adesso c'è anche il sole cerco di riscaldarmi e di asciugarmi un poco sono come al solito sudatissima.Ripartiamo per gli ultimi metri in salita verso punta Telegrafo la zona più alta del promontorio Lungo il sentiero una piccola capanna e un terrapieno con delle sedie a sdraio con tanto di insegna "club...non mi ricordo " molto pittoresco e sopratutto molto isolato Davanti a noi l'isola di Palmaria si sta definendo all'orizzonte al termine della costa ma Portovenere è ancora lontana.
Un ultimo sforzo e siamo al Colle Telegrafo, un bar con un 'area attrezzata ci permette di rifocillarci , mi arriva all'orecchio che il caffè è pessimo e non avevo dubbi, una napoletana sa bene che il caffè non si prende in un posto isolato dove al massimo ne fanno due al giorno. Qualcuno ha la felice idea di farsi preparare dei panini. Io spero in qualcosa al paese di Campiglia dove ci fermeremo per la pausa . Attraversiamo ancora terrazzi coltivati e muretti a secco e arriviamo con un'altra ora buona al paese E qui subentra il problema... in quattro compresa Alessia decidono per il ristorante, noi tutti invece cerchiamo da mangiare...Unico alimentari di questo paese di tre anime e quattro gatti "chiuso" Qualcuno prova a domandare se possono aprire per comprare anche solo dei crakers e formaggio. Io mi salvo grazie alla generosità di alcune compagne di avventura che previdenti si erano procurate i panini a Colle Telegrafo. Un pezzetto a testa e mi ritrovo d avere una bella merenda. Il negozio finalmente decide di aprire e Caterina ci fa ammazzare dal ridere stabilendo che si venderanno anche "la Liusona " mitico dolce ormai andato a male del film" Bar Sport"
Nel frattempo comincia a fare freddo , il vento non ci da tregua, siamo seduti sul muretto tra la chiesa ed il cimitero e meno male che sono i giorni della ricorrenza dei defunti ed il cimitero si può dire quasi ameno data la quantità di fiori Siamo tutti imbacuccati e innervisiti dal ritardo Qualcuno si spazientisce e decide di avviarsi,noi aspettiamo ma non siamo per niente contenti. Arriva Alessia che si scusa, pare che il ristoratore avesse capito che erano là in gita. Riprendiamo il sentiero che inizia dolcemente a scendere, attraversiamo una pineta nella quale i danni dei nubifragi passati hanno lasciato sul terreno, rami caduti, tronchi divelti dal vento, e ciuffi di aghi di pino strappati dai rami, piccole pigne ancora verdi ..insomma una distruzione. Sbuchiamo dal bosco e ci avviamo verso la parte più spettacolare ma anche la più difficile. Il percorso segue tutta la cresta della montagna a picco sul mare donando scorci spettacolari , profilo del promontorio di Portovenere e dell'isola della Palmaria appaiono all'improvvisos all'orizzonte. Il sole è basso è crea una striscia di luce dorata sul mare.La macchia mediterranea la fa da padrona con i cespugli di mirto, corbezzolo e capperi. Ecco la terra che mi piace , il panorama del mare, le isole tutto quello che mi rappresenta ,quello che fa parte della mia natura e che fa di me una donna del sud senza se e senza ma.... Ci fermiamo su un piccolo terrazzo affacciato sull'infinito in un panorama spettacolare.
Alessia ci legge un 'altra poesia di Montale forse quella che preferisco se non l'unica dedicata alla moglie " Ho sceso dandoti il braccio milioni di scale ed ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino " sono l'ultima romantica che dirvi. Riprendiamo affrontando un breve tratto esposto siamo a picco sul mare ma è bellissimo e dopo Pizzo Falcone a Marettimo diciamo che non mi spaventa nulla. Poi giù tra scalini ,rocce, dirupi e tratti sconnessi ma vale tutta la fatica. Scendiamo su un tratto asfaltato che sta facendo notte. Davanti a noi il promontorio che divide la costa a destra La Spezia che ed il suo porto a sinistra Portovenere .
Tutto bellissima ma il problema è che sta facendo buio con una velocità esponenziale,l'ultimo tratto è stato per me veramente un incubo.Lasciata la strada ci siamo inoltrati in un bosco , terreno argilloso e scivoloso,. rocce, pietre sconnesse e lunghe scalinate poco stabili,capacita da equilibrista e buio tanto buio. Molti già avanti come al solito, io vado piano e con me altri, ci supportano Roberta e Lorenzo.Temo seriamente di scivolare ma questo non mi impedisce di ammirare il Castello Doria avvolto dal cobalto del cielo e Portovenere Peccato non averne potuto godere al tramonto.Finalmente giù ed è tardissimo per rientrare a Riomaggiore bisogna prendere un autobus e poi un treno. Paola ed io decidiamo per pranzare a La Spezia,.si accodano anche altri del gruppo ...
Domani tornerò a Portovenere , non posso perdermi la visita a questo paese delizioso . Nel pomeriggio si ritorna a casa preferisco godermi una giornata da semplice turista, magari vestita un tantino meglio e perche' no... con un filo di trucco ed un bel paio di orecchini ...
lunedì 12 novembre 2018
Da Manarola e Corniglia
Appuntamento alle 8,30 per la partenza della seconda escursione. Siamo tutti fuori l'hotel e commentiamo la cena della sera prima decisamente una mezza schifezza se non una completa schifezza, unico ricordo un piatto di spaghetti con un pesto lavato e asciutto e una millefoglie scomposta, bruciata e immangiabile. Meno male che la colazione invece ci ha soddisfatti, marmellate fatte in casa, pane fresco e torte artigianali.
Il problema che questa zona è cara come il sangue ed un locale convenzionato a menu più o meno fisso ci era sembrata la soluzione migliore. A Riomaggiore come negli altri paesini, oltretutto, alle otto chiudono e che dirvi sono ricchi e non hanno bisogno altrimenti con la quantità di turisti che circolavano per il ponte avrebbero tenuto aperto.
Scendiamo alla stazione e per fare il biglietto impieghiamo una vita tanto che la prima parte del gruppo riesce a prendere il treno in arrivo,gli altri me compresa restiamo sul binario costretti ad una lunga attesa del treno successivo. Biglietto" quattro euro e dico quattro" per una fermata , mi è parso di rivedere il film" Non Ci Resta che Piangere" Chi siete ,cosa fate, che portate....un fiorino " Alle cinque terre se vuoi passare quattro euro....
Scendiamo a Manarola e oltrepassiamo il porto per avviarci verso il sentiero che sale e si arrampica sul costone fino al borgo di Volastra da quale poi continueremo per Corniglia. Oggi il tempo non ci ha graziato, al momento non piove ma c'è tantissima umidità,il cielo è plumbeo ed il mare color dell'acciaio. Continuo a levare e mettere la giacca, fa caldo e poi si suda e poi si ghiaccia insomma il tempo peggiore Il sentiero anche oggi costeggia il mare, ci lasciamo alle spalle Manarola che è una cartolina o anche un quadro di Monet, che sapeva così bene inquadrare il passaggio delle ore e delle stagioni. Saranno le case colorate, le barche azzurre sul molo ma quel paesaggio non riesce ad essere malinconico neanche con quel tempo . Saliamo e ci arrampichiamo.. scale ,ringrazio mentalmente la mia insegnante di pilates che più che una istruttrice è un torturatore seriale ma se ho questa forza e questa carica lo devo all'allenamento costante e duro che faccio con lei..la ringrazierò al ritorno....Saliamo senza tregua non so dirvi quante scale abbiamo fatto ma sappiate che erano tante, solo qualche tratto in falsopiano e si commina. Inizia a piovere indosso il guscio acquistato per l'occasione ed il cappello impermeabile ..ora somiglio veramente a Nonna Belarda ma sinceramente non me ne importa nulla ...come diceva una pubblicità di tanti anni fa" chi mi ama mi segua" altrimenti altro giro altra corsa, sono una donna libera.Arriviamo a Volastra praticamente una strada e qualche casa e.... piove.
Un 'unica salumeria che prendiamo d'assalto noi ed alcuni operai che stanno lavorando in zona. Attimo di panico sul rischio che finissero i panini ,fortunatamente la bottegaia riesce ad accontentare tutti .Ma non sappiamo dove fermarci a mangiare è tutto bagnato e la pioggia rischia di inzuppare anche il pane, esperienza già vissuta in montagna e vi assicuro che il pane bagnato dalla pioggia diventa una mappazza . Fortunatamente smette e troviamo un 'area picnic davanti alla chiesetta dell Madonna della Salute. Siamo in parecchi sparsi tra le panchine, anche se altri hanno preferito andare al ristorante, stranamente in un paesino di 30 anime c'è il ristorante. Ci raggruppiano tra panchine e tavoli sul prato davanti alla chiesetta del paese, ha smesso di piovere ma avete presente quella sensazione di umido che ti avvolge ...ecco quella....mangiamo condividendo come in ogni bella escursione quello che abbiamo un poco di panino , una pizza di verdura ,della frutta ...ed è uno dei momenti più belli come sempre, sono gli attimi in cui fai conoscenza con gli altri, nascono sinergie, simpatie e qualche volte delle belle amicizie.Con noi al tavolo anche Caterina ed Uta, una simpaticissima signora nata in Germania con un accento tra il romano ed il tedesco e Loredana e poi Simonetta e Carla con le quale c'è già una vecchia simpatia, unico uomo del gruppo Roberto che sfarfalla come suo solito godendo della stato di unico esemplare maschile.
Gli altri 4 li abbiamo già persi....scherzo....forse....Comunque su un totale di 29 persone 24 erano donne e tant'è.
La chiesetta è dedicata alla Madonna della Salute lascio il gruppo ed essendo cattolica anche se poco praticante faccio una preghiera. Oggi è il 2 Novembre e si ricordano i proprio cari che non ci sono più ed io ne ho un paio che se ne sono andati da pochissimo, scusate la divagazione.
Riscendiamo verso la strada principale, se così si può chiamare e ci incontriamo con quelli che hanno preferito mangiare al ristorante e sinceramente non ne vedevo il motivo comunque ....riprendiamo il cammino, Adesso il percorso è tutto in falsopiano attraversiamo vigneti ormai gialli d'autunno, i filari sono spogli dell'uva già raccolta solo qualche grappolo striminzito sbuca tra il fogliame. Il cielo è plumbeo e ricomincia a piovere. Il sole cerca disperatamente di fare si strada tra le nubi ma non ci riesce solo una strisce di luce argentea si allunga sul mare. Il terreno è scivoloso bisogna fare molta attenzione. La pioggia incalza e per noi inizia la discesa.Tra fango, pietraia e rocce di ardesia bagnata è una lotta impari. Attraversiamo quello che sembra il greto di un fiume e se non lo è assomiglia a quella che potrebbe essere una frana, ci sono rocce disseminate sul percorso, alte besse scivolose ed umide. Faccio fatica e chiaramente rallento non sono l'ultima ma quasi.
Il gruppo più numeroso è avanti io resto con quelli più lenti e con Lorenzo che ci fa da retroguardia. L'ultimo tratto lo faccio completamente sola , ho distanziato i lentissimi ma non riesco a raggiungere gli altri e sopratutto non mi va di correre pericoli. Lavoro di quadricipiti e braccia, gambe piegate e piedi a sciatore e farlo per un 'ora non è proprio una passeggiata. Ultimo tratto e vedo l'avanguardia che ci aspetta sotto l'acqua e sinceramente non è che la cosa mi abbia creato il problema . Ormai mi sono stancata e sopratutto, voglio solo sedermi in un bar e bare una birra e chi vuole viene con me altrimenti possono andare. Paola ed io ci avviamo alla ricerca di un bar , impresa titanica è sabato è a prescindere dalla pioggia i turisti sono tanti. Non c'è un posto a pagarlo.
Alla fine ci accomodiamo su un terrazzo vista costa sotto un tendone e ...sotto la pioggia,ci raggiungono alcune compagne di escursione e ordiniamo una birra ...forse sarebbe stato più logico un tè ma gli escursionisti duri e puri bevono birra,oltretutto un 'artigianale molto buona.Ma la pioggia sta diventando un nubifragio..siamo tutti infreddoliti, paghiamo e ci avviamo alla stazione. Peccato è ancora relativamente presto e avremmo potuto fare una bella passeggiata per il paese ma veramente è impossibile. Rientriamo a Riomaggiore che piove a catinelle, risaliamo in silenzio verso i nostri alloggi mentre rivoli d'acqua ci scendono dai cappucci e dalle mantelle bagnando pantaloni ,calzini e scarpe ...sembriamo spaventapasseri. Nella mia testa solo la voglia di una doccia bollente e di ficcarmi sotto una coperta calda ...continua
Il problema che questa zona è cara come il sangue ed un locale convenzionato a menu più o meno fisso ci era sembrata la soluzione migliore. A Riomaggiore come negli altri paesini, oltretutto, alle otto chiudono e che dirvi sono ricchi e non hanno bisogno altrimenti con la quantità di turisti che circolavano per il ponte avrebbero tenuto aperto.
Scendiamo alla stazione e per fare il biglietto impieghiamo una vita tanto che la prima parte del gruppo riesce a prendere il treno in arrivo,gli altri me compresa restiamo sul binario costretti ad una lunga attesa del treno successivo. Biglietto" quattro euro e dico quattro" per una fermata , mi è parso di rivedere il film" Non Ci Resta che Piangere" Chi siete ,cosa fate, che portate....un fiorino " Alle cinque terre se vuoi passare quattro euro....
Scendiamo a Manarola e oltrepassiamo il porto per avviarci verso il sentiero che sale e si arrampica sul costone fino al borgo di Volastra da quale poi continueremo per Corniglia. Oggi il tempo non ci ha graziato, al momento non piove ma c'è tantissima umidità,il cielo è plumbeo ed il mare color dell'acciaio. Continuo a levare e mettere la giacca, fa caldo e poi si suda e poi si ghiaccia insomma il tempo peggiore Il sentiero anche oggi costeggia il mare, ci lasciamo alle spalle Manarola che è una cartolina o anche un quadro di Monet, che sapeva così bene inquadrare il passaggio delle ore e delle stagioni. Saranno le case colorate, le barche azzurre sul molo ma quel paesaggio non riesce ad essere malinconico neanche con quel tempo . Saliamo e ci arrampichiamo.. scale ,ringrazio mentalmente la mia insegnante di pilates che più che una istruttrice è un torturatore seriale ma se ho questa forza e questa carica lo devo all'allenamento costante e duro che faccio con lei..la ringrazierò al ritorno....Saliamo senza tregua non so dirvi quante scale abbiamo fatto ma sappiate che erano tante, solo qualche tratto in falsopiano e si commina. Inizia a piovere indosso il guscio acquistato per l'occasione ed il cappello impermeabile ..ora somiglio veramente a Nonna Belarda ma sinceramente non me ne importa nulla ...come diceva una pubblicità di tanti anni fa" chi mi ama mi segua" altrimenti altro giro altra corsa, sono una donna libera.Arriviamo a Volastra praticamente una strada e qualche casa e.... piove.
Un 'unica salumeria che prendiamo d'assalto noi ed alcuni operai che stanno lavorando in zona. Attimo di panico sul rischio che finissero i panini ,fortunatamente la bottegaia riesce ad accontentare tutti .Ma non sappiamo dove fermarci a mangiare è tutto bagnato e la pioggia rischia di inzuppare anche il pane, esperienza già vissuta in montagna e vi assicuro che il pane bagnato dalla pioggia diventa una mappazza . Fortunatamente smette e troviamo un 'area picnic davanti alla chiesetta dell Madonna della Salute. Siamo in parecchi sparsi tra le panchine, anche se altri hanno preferito andare al ristorante, stranamente in un paesino di 30 anime c'è il ristorante. Ci raggruppiano tra panchine e tavoli sul prato davanti alla chiesetta del paese, ha smesso di piovere ma avete presente quella sensazione di umido che ti avvolge ...ecco quella....mangiamo condividendo come in ogni bella escursione quello che abbiamo un poco di panino , una pizza di verdura ,della frutta ...ed è uno dei momenti più belli come sempre, sono gli attimi in cui fai conoscenza con gli altri, nascono sinergie, simpatie e qualche volte delle belle amicizie.Con noi al tavolo anche Caterina ed Uta, una simpaticissima signora nata in Germania con un accento tra il romano ed il tedesco e Loredana e poi Simonetta e Carla con le quale c'è già una vecchia simpatia, unico uomo del gruppo Roberto che sfarfalla come suo solito godendo della stato di unico esemplare maschile.
Gli altri 4 li abbiamo già persi....scherzo....forse....Comunque su un totale di 29 persone 24 erano donne e tant'è.
La chiesetta è dedicata alla Madonna della Salute lascio il gruppo ed essendo cattolica anche se poco praticante faccio una preghiera. Oggi è il 2 Novembre e si ricordano i proprio cari che non ci sono più ed io ne ho un paio che se ne sono andati da pochissimo, scusate la divagazione.
Riscendiamo verso la strada principale, se così si può chiamare e ci incontriamo con quelli che hanno preferito mangiare al ristorante e sinceramente non ne vedevo il motivo comunque ....riprendiamo il cammino, Adesso il percorso è tutto in falsopiano attraversiamo vigneti ormai gialli d'autunno, i filari sono spogli dell'uva già raccolta solo qualche grappolo striminzito sbuca tra il fogliame. Il cielo è plumbeo e ricomincia a piovere. Il sole cerca disperatamente di fare si strada tra le nubi ma non ci riesce solo una strisce di luce argentea si allunga sul mare. Il terreno è scivoloso bisogna fare molta attenzione. La pioggia incalza e per noi inizia la discesa.Tra fango, pietraia e rocce di ardesia bagnata è una lotta impari. Attraversiamo quello che sembra il greto di un fiume e se non lo è assomiglia a quella che potrebbe essere una frana, ci sono rocce disseminate sul percorso, alte besse scivolose ed umide. Faccio fatica e chiaramente rallento non sono l'ultima ma quasi.
Il gruppo più numeroso è avanti io resto con quelli più lenti e con Lorenzo che ci fa da retroguardia. L'ultimo tratto lo faccio completamente sola , ho distanziato i lentissimi ma non riesco a raggiungere gli altri e sopratutto non mi va di correre pericoli. Lavoro di quadricipiti e braccia, gambe piegate e piedi a sciatore e farlo per un 'ora non è proprio una passeggiata. Ultimo tratto e vedo l'avanguardia che ci aspetta sotto l'acqua e sinceramente non è che la cosa mi abbia creato il problema . Ormai mi sono stancata e sopratutto, voglio solo sedermi in un bar e bare una birra e chi vuole viene con me altrimenti possono andare. Paola ed io ci avviamo alla ricerca di un bar , impresa titanica è sabato è a prescindere dalla pioggia i turisti sono tanti. Non c'è un posto a pagarlo.
Alla fine ci accomodiamo su un terrazzo vista costa sotto un tendone e ...sotto la pioggia,ci raggiungono alcune compagne di escursione e ordiniamo una birra ...forse sarebbe stato più logico un tè ma gli escursionisti duri e puri bevono birra,oltretutto un 'artigianale molto buona.Ma la pioggia sta diventando un nubifragio..siamo tutti infreddoliti, paghiamo e ci avviamo alla stazione. Peccato è ancora relativamente presto e avremmo potuto fare una bella passeggiata per il paese ma veramente è impossibile. Rientriamo a Riomaggiore che piove a catinelle, risaliamo in silenzio verso i nostri alloggi mentre rivoli d'acqua ci scendono dai cappucci e dalle mantelle bagnando pantaloni ,calzini e scarpe ...sembriamo spaventapasseri. Nella mia testa solo la voglia di una doccia bollente e di ficcarmi sotto una coperta calda ...continua
Da Riomaggiore a Manarola
Ponte di Ognissanti e si parte. Stavolta ho tradito la mia amata Puglia,la tradizione mi vorrebbe in questi giorni con gli amici di Spaccamurgia, ed ho preferito la Liguria. Ho avvertito l'esigenza di cambiare, di andare per altre terre, di conoscere nuove persone. Partenza da Roma alle 6,55 per La Spezia da dove con il trenino delle cinque terre raggiungeremo Riomaggiore, nostra base per i tre i giorni e partenza di tutte le nostre escursioni. Sono con Paola che mi ha gentilmente ospitato a casa sua, ci siamo conosciute durante il trekking in Val d'Orcia e fra noi è nata una bella amicizia.
Siamo tutti al binario in attesa del treno" in ritardo" e ci riconosciamo immediatamente, siamo tutti in abiti sportivi qualcuno con gli scarponcini e poi ci sono gli zaini con i bastoncini che sporgono e che sono un elemento identificativo. Strette di mano e prime conoscenze non ricorderò il nome di nessuno se non dopo qualche ora e qualche chilometro di cammino. La Spezia ci accoglie con il sole fortunatamente, i giorno precedenti sono stati funestati da temporali, mareggiare e mezze alluvioni e la Liguria ne è stata abbondantemente colpita. Insieme al sole ci aspettano Simonetta e Carla, con le quali abbiamo non solo un amico in comune ma anche la condivisione di un'altra escursione. Il trenino è affollato di turisti, molti stranieri e altri escursionisti. Anche a Riomaggiore c'è il sole, scesi dal treno ci aspettano altri due partecipanti al trekking Roberto che già conosco per escursioni comuni e un'altra ragazza. Facciamo un breve giro del paese fermandoci in un punto panoramico, scattano le prime di una interminabile serie di foto che faremo lungo i percorsi panoramici. La temperatura è perfetta addirittura fa quasi caldo, il mare è spettacolare illuminato dai raggi del sole. Alessia, la nostra guida ed organizzatrice,ci comunica che fortunatamente riusciremo a fare una prima escursione pomeridiana partenza da Riomaggiore arrivo a Manarola.
Un ora di tempo per mangiare qualcosa e mettere gli scarponi . Riomaggiore è deliziosa un po come tutti questi paesini chiusi in questa costa aspra e rocciosa che all'improvviso si addolcisce aprendosi con questi borghi colorati che si affacciano sul mare Scendiamo tra le case colorate che si intersecano fra loro in un caleidoscopio delizioso, le barche tutte azzurre sono al rimessaggio sul minuscolo molo. Due stradine abbracciano il paese a destra ed a sinistra e da li partono altri sentieri che costeggiano il mare ma non si può passare, il tempo inclemente dei giorni passati ne ha costretto la chiusura. Siamo divisi in gruppetti del resto il primo giorno è così, di solito si sta insieme a chi si conosce poi mano a mano si formano nuove conoscenze ed a volte nuove amicizie. Risaliamo verso l'hotel dove sono depositati i nostri bagagli .Paola ed io saremo in un appartamentino da sei persone. Inizia le prima di una serie interminabile di arrampicate e di scalinate. L'appartamentino è vista mare e paese, delizioso, ci sistemiamo in una delle stanze, ci cambiamo velocemente indossiamo gli indumenti tecnici ed in perfetto orario siamo all'appuntamento Si parte direttamente da Riomaggiore attraversiamo il paesino e poi una lunga scalinata fino al sentiero di muretti a secco che costeggia il mare arrampicandosi tra terrazzi di viti ed alberi di ulivo. Davanti a noi Alessia ed Amleto il suo cane tanto piccolo ma con la forza di un labrador, anche Paola ha una bella camminata e la segue a ruota insieme a quelli più veloci.
Nei percorsi con Alessia comunque c'è sempre un andatura morbida difficilmente il gruppo si distanzia. Fa un caldo tremendo il sole è basso ma ancora caldo, anche in questa terra del nord la temperatura è praticamente primaverile con picchi di caldo estivo. Ho già levato la giacca e poi il pile leggero e sono con la maglietta a mezze maniche mi chiedo perche' non ho portato le canottiere ci sarei stata benissimo. Ci fermiamo alla fine del sentiero sistemandoci sul terrapieno. Alle nostre spalle Riomaggiore sotto di noi Manarola e la sua spiaggia. Sono solo le quattro del pomeriggio ed il sole sta già calando, da pochi giorni siamo con l'ora solare e fa notte presto . Mi siedo su un muretto a secco sento l'odore della terra e dell'alloro , il mare si infrange sulla costa. Ci siamo fermati come d'abitudine per riposare e per ascoltare Alessia che ci legge alcune poesie di Eugenio Montale nato in questa terra . La caratteristica di librotrekking è proprio quella della lettura di brani a tema con il percorso, piccola mia considerazione a me Eugenio Montale non piace troppo ma il percorso e la lettura vale anche un ascolto. Ripartiamo, ancora un breve tratto in salita, in alto il borgo di Volastra arroccato, uno dei pochi paesini delle cinque terre che non sbocca sul mare. Lo spettacolo del sole che tramonta facendosi strada tra i filari d'uva d'uva e magnifico.Mi attardo voglio stare un solo attimo da sola avvolta in quello spettacolo ascoltando il silenzio,ma è difficile siamo troppi Inizia la discesa ed io odio le discese, ne sono spaventata a morte ,ricordo di una serissima caduta sull'osso sacro in un sopralluogo per il Cai al Fiordo di Crapolla sulla nostra costiera Amalfitana.
Scendiamo quasi in silenzio sotto di noi il borgo di Manarola ,costeggiamo il mare su questo sentiero circondato da terrazzi coltivati, i rami degli ulivi fanno a nascondino con il,sole, il raggio del tramonto si allunga sul mare. Siamo stati veramente fortunati oggi il tempo ci ha graziato, il resto d'Italia è sotto l'acqua e noi abbiamo il sole.
Piano piano si scende in fila indiana con un bel lavoro di quadricipiti e braccia sui bastoncini per evitare carichi alle ginocchia ed sulla colonna vertebrale.
Siamo tutti al binario in attesa del treno" in ritardo" e ci riconosciamo immediatamente, siamo tutti in abiti sportivi qualcuno con gli scarponcini e poi ci sono gli zaini con i bastoncini che sporgono e che sono un elemento identificativo. Strette di mano e prime conoscenze non ricorderò il nome di nessuno se non dopo qualche ora e qualche chilometro di cammino. La Spezia ci accoglie con il sole fortunatamente, i giorno precedenti sono stati funestati da temporali, mareggiare e mezze alluvioni e la Liguria ne è stata abbondantemente colpita. Insieme al sole ci aspettano Simonetta e Carla, con le quali abbiamo non solo un amico in comune ma anche la condivisione di un'altra escursione. Il trenino è affollato di turisti, molti stranieri e altri escursionisti. Anche a Riomaggiore c'è il sole, scesi dal treno ci aspettano altri due partecipanti al trekking Roberto che già conosco per escursioni comuni e un'altra ragazza. Facciamo un breve giro del paese fermandoci in un punto panoramico, scattano le prime di una interminabile serie di foto che faremo lungo i percorsi panoramici. La temperatura è perfetta addirittura fa quasi caldo, il mare è spettacolare illuminato dai raggi del sole. Alessia, la nostra guida ed organizzatrice,ci comunica che fortunatamente riusciremo a fare una prima escursione pomeridiana partenza da Riomaggiore arrivo a Manarola.
Un ora di tempo per mangiare qualcosa e mettere gli scarponi . Riomaggiore è deliziosa un po come tutti questi paesini chiusi in questa costa aspra e rocciosa che all'improvviso si addolcisce aprendosi con questi borghi colorati che si affacciano sul mare Scendiamo tra le case colorate che si intersecano fra loro in un caleidoscopio delizioso, le barche tutte azzurre sono al rimessaggio sul minuscolo molo. Due stradine abbracciano il paese a destra ed a sinistra e da li partono altri sentieri che costeggiano il mare ma non si può passare, il tempo inclemente dei giorni passati ne ha costretto la chiusura. Siamo divisi in gruppetti del resto il primo giorno è così, di solito si sta insieme a chi si conosce poi mano a mano si formano nuove conoscenze ed a volte nuove amicizie. Risaliamo verso l'hotel dove sono depositati i nostri bagagli .Paola ed io saremo in un appartamentino da sei persone. Inizia le prima di una serie interminabile di arrampicate e di scalinate. L'appartamentino è vista mare e paese, delizioso, ci sistemiamo in una delle stanze, ci cambiamo velocemente indossiamo gli indumenti tecnici ed in perfetto orario siamo all'appuntamento Si parte direttamente da Riomaggiore attraversiamo il paesino e poi una lunga scalinata fino al sentiero di muretti a secco che costeggia il mare arrampicandosi tra terrazzi di viti ed alberi di ulivo. Davanti a noi Alessia ed Amleto il suo cane tanto piccolo ma con la forza di un labrador, anche Paola ha una bella camminata e la segue a ruota insieme a quelli più veloci.
Nei percorsi con Alessia comunque c'è sempre un andatura morbida difficilmente il gruppo si distanzia. Fa un caldo tremendo il sole è basso ma ancora caldo, anche in questa terra del nord la temperatura è praticamente primaverile con picchi di caldo estivo. Ho già levato la giacca e poi il pile leggero e sono con la maglietta a mezze maniche mi chiedo perche' non ho portato le canottiere ci sarei stata benissimo. Ci fermiamo alla fine del sentiero sistemandoci sul terrapieno. Alle nostre spalle Riomaggiore sotto di noi Manarola e la sua spiaggia. Sono solo le quattro del pomeriggio ed il sole sta già calando, da pochi giorni siamo con l'ora solare e fa notte presto . Mi siedo su un muretto a secco sento l'odore della terra e dell'alloro , il mare si infrange sulla costa. Ci siamo fermati come d'abitudine per riposare e per ascoltare Alessia che ci legge alcune poesie di Eugenio Montale nato in questa terra . La caratteristica di librotrekking è proprio quella della lettura di brani a tema con il percorso, piccola mia considerazione a me Eugenio Montale non piace troppo ma il percorso e la lettura vale anche un ascolto. Ripartiamo, ancora un breve tratto in salita, in alto il borgo di Volastra arroccato, uno dei pochi paesini delle cinque terre che non sbocca sul mare. Lo spettacolo del sole che tramonta facendosi strada tra i filari d'uva d'uva e magnifico.Mi attardo voglio stare un solo attimo da sola avvolta in quello spettacolo ascoltando il silenzio,ma è difficile siamo troppi Inizia la discesa ed io odio le discese, ne sono spaventata a morte ,ricordo di una serissima caduta sull'osso sacro in un sopralluogo per il Cai al Fiordo di Crapolla sulla nostra costiera Amalfitana.
Scendiamo quasi in silenzio sotto di noi il borgo di Manarola ,costeggiamo il mare su questo sentiero circondato da terrazzi coltivati, i rami degli ulivi fanno a nascondino con il,sole, il raggio del tramonto si allunga sul mare. Siamo stati veramente fortunati oggi il tempo ci ha graziato, il resto d'Italia è sotto l'acqua e noi abbiamo il sole.
Piano piano si scende in fila indiana con un bel lavoro di quadricipiti e braccia sui bastoncini per evitare carichi alle ginocchia ed sulla colonna vertebrale.
mercoledì 12 settembre 2018
il sentiero più antico del mondo.. Le Ciampate del Diavolo
uesta domenica mi sarebbe toccato un classico giro alla Feltrinelli ed un pomeriggio di televisione che se mi andava bene avrei trovato un buon film di guerra e se invece male l'ennesima replica di Don Matteo. La fortuna ha voluto che partecipando alla serata dedicata alla Tamorra in Piazza del Plebiscito ho incontrato degli amici che mi hanno coinvolta in questa escursione.
Ero già uscita con il gruppo di Salvatore Donatiello, trovandomi sempre bene , passeggiate in luoghi ameni tra natura e siti interessanti. Una precedente escursione abbiamo concluso la giornata in una piscina naturale di acqua termale nella zona delle terme di Suoi con annesso bagno tra le bollicine che ancora ricordo con molto piacere. Poi con Salvatore le pause pranzo sono estremamente piacevoli lunghe , conviviali e terminano sempre con il caffè regolarmente preparato con la moka dal nostro Salvatore. Parto con la mia macchina e stasera sarà un problema rientrare ,vivo nel quartiere preferito dai più per passeggiate, cinema, pizzerie e paninoteche rischierò traffico congestionato e penuria di parcheggio.... ma non importa.Mi fa compagnia Angela che non vedevo da tempo e in zona incontro anche Roberta ..anche con lei non ci vediamo da un po'; ma la nostra amicizia social ci ha fatto capire che abbiamo,parecchie cose in comune.
Appuntamento a Caianiello solito bar, ci aspetta Salvatore il nostro capogruppo ed una serie di amici con i quali ho condiviso altre escursioni e qualche bel momento di convivio. Ancora qualche chilometro di auto fino a Conca della Campania e ci fermiamo nella frazione Foresta. Qui ci aspetta una guida autorizzata che ci racconta la storia delle Ciampate del Diavolo. La ragazza ha un attimo di difficoltà nel raccogliere l'attenzione di tutti in quanto nello stesso momento in cui ci si ferma ,anche solo dopo mezz'ora, scatta la , semi , biscotti ,taralli e qualcuno anche il panino ,primo di una serie che verranno consumati ad ogni fermata ...con la giustificazione che si bruciano calorie.."quali non lo so dopo pochi chilometri" comunque è una mia considerazione che lascia il tempo che trova. Norma , la nostra guida accreditata , raccolta l'attenzione dei più ci racconta che circa trecentocinquantamila anni fa..anno più anno meno... la zona ,facente parte del cratere oggi non più attivo del vulcano di Roccamonfina. venne ricoperta di lava durante una delle eruzioni .insomma come l'Etna, il Vesuvio è esplosivo quindi ... meglio non pensarci. Tornando alle Ciampate pare che i primi ominidi abitanti dell Europa della specie "Heidelbergensis" praticamente l'evoluzione della scimmia, abbiano attraversato questa lava facendo ipotizzare che le orme appartenessero al diavolo unico essere a poter camminare nel fuoco.
Ma la lava era semplicemente tiepida avendo già percorso un lungo tratto dal cratere quindi diciamo facilmente attraversabile Il racconto è veramente interessante ed il sito culturalmente e storicamente rilevante tanto da essere sede di ricerche scientifiche e temporali sull'esistenza dei primi uomini. con studi alla morfologia degli ominidi, alla loro altezza, alla misura dei piedi ed alla loro evoluzione. Unico difetto l'uso, secondo me improprio, di troppi termini latini , forse un tantino non consoni al momento. Comunque brava Ultima parte quella relativa alla simulazione della discesa che ha effettuato sul percorso delle orme dando l'esattissima visone di come gli ominidi avessero attraversato la lava lasciando le impronte in alcuni tratti anche delle scivolate e dell'uso delle mani. Peccato veramente che questo sito archeologico non abbia una meritata evidenza, forse c'è stata solo una puntata di Voyager che ne ha parlato...meriterebbe di più anche il relazione ad uno sviluppo turistico della zona Finita la spiegazione ci dirigiamo in uno spiaggio erboso sotto i lecci per la nostra pausa pranzo. Come al solito dagli zaini viene fuori la qualsiasi. Il mio triste panino con la bresaola viene farcito con melanzane e peperoni omaggiati da Tina ,una pizza rustica gira fra di noi , il vino non manca e tante risate sopratutto al racconto di Salvatore su un ipotetico serpente della zona lungo cinque metri e largo vento centimetri.
Ci stendiamo su una provvidenziale coperta portata da Petronilla e procediamo ad un meritato relax. I bivacchi, come li chiama Salvatore, di questo gruppo sono sempre un lungo momento di riposo e condivisione allietato dal caffè che purtroppo oggi non avremmo in quanto è finita la bomboletta. Salvatore viene richiamato all'ordine per la prossima volta Unica fattore negativo le zanzare , veramente tante mi hanno massacrato neanche gli spray repellenti non sono riusciti a salvarmi. Ci decidiamo a ripartire percorrendo un sentiero ad anello che attraversa una zona molto suggestiva di ruscelli e piccole cascate ma manca l'acqua e quindi torniamo indietro .
L'ultimo tratto attraversa un meraviglioso castagneto, facciamo incetta di castagne, quelle a terra e non ci azzardiamo ad entrare nelle proprietà "sparano" L'ultimo tratto è bellissimo il sole, che a Settembre è più basso all'orizzonte, fa capolino fra le foglie degli alberi ancora verdi e i ricci ancora acerbi che fra un poco matureranno aprendosi e lasciando cadere i buonissimi frutti..estremamente calorici....La salita però è tostissima ed a prescindere dal sole, dai castagni da qualche foglia gialla vi assicuro che di autunno non si sentiva nulla, un caldo allucinante con una temperatura di 32 gradi ed un tasso di umidità da microonde.Come al solito rallento e con me altra due persone ma devo dire che anche i ragazzi risentivano dalla fatica, il caldo era veramente tanto ed il sole picchiava ancora fortissimo.
Più di un 'ora di cammino e siamo alle macchine decidiamo per una pausa al bar di Coca della Campania, birra, caffè patatine io ho solo voglia di acqua ho una sete tremenda, le melanzane ed i peperoni hanno dato una bel contributo. Alla fine mi decido per una bella pesca che mi era rimasta dal pranzo. Gli altri si trattengono io preferisco rientrare mi tocca il traffico, come di prassi e come confermo ho trovato.Ancora una bella domenica tra natura e piacevoli amici un grazie speciale a Salvatore che ce l'ho proposta
Ero già uscita con il gruppo di Salvatore Donatiello, trovandomi sempre bene , passeggiate in luoghi ameni tra natura e siti interessanti. Una precedente escursione abbiamo concluso la giornata in una piscina naturale di acqua termale nella zona delle terme di Suoi con annesso bagno tra le bollicine che ancora ricordo con molto piacere. Poi con Salvatore le pause pranzo sono estremamente piacevoli lunghe , conviviali e terminano sempre con il caffè regolarmente preparato con la moka dal nostro Salvatore. Parto con la mia macchina e stasera sarà un problema rientrare ,vivo nel quartiere preferito dai più per passeggiate, cinema, pizzerie e paninoteche rischierò traffico congestionato e penuria di parcheggio.... ma non importa.Mi fa compagnia Angela che non vedevo da tempo e in zona incontro anche Roberta ..anche con lei non ci vediamo da un po'; ma la nostra amicizia social ci ha fatto capire che abbiamo,parecchie cose in comune.
Appuntamento a Caianiello solito bar, ci aspetta Salvatore il nostro capogruppo ed una serie di amici con i quali ho condiviso altre escursioni e qualche bel momento di convivio. Ancora qualche chilometro di auto fino a Conca della Campania e ci fermiamo nella frazione Foresta. Qui ci aspetta una guida autorizzata che ci racconta la storia delle Ciampate del Diavolo. La ragazza ha un attimo di difficoltà nel raccogliere l'attenzione di tutti in quanto nello stesso momento in cui ci si ferma ,anche solo dopo mezz'ora, scatta la , semi , biscotti ,taralli e qualcuno anche il panino ,primo di una serie che verranno consumati ad ogni fermata ...con la giustificazione che si bruciano calorie.."quali non lo so dopo pochi chilometri" comunque è una mia considerazione che lascia il tempo che trova. Norma , la nostra guida accreditata , raccolta l'attenzione dei più ci racconta che circa trecentocinquantamila anni fa..anno più anno meno... la zona ,facente parte del cratere oggi non più attivo del vulcano di Roccamonfina. venne ricoperta di lava durante una delle eruzioni .insomma come l'Etna, il Vesuvio è esplosivo quindi ... meglio non pensarci. Tornando alle Ciampate pare che i primi ominidi abitanti dell Europa della specie "Heidelbergensis" praticamente l'evoluzione della scimmia, abbiano attraversato questa lava facendo ipotizzare che le orme appartenessero al diavolo unico essere a poter camminare nel fuoco.
Ma la lava era semplicemente tiepida avendo già percorso un lungo tratto dal cratere quindi diciamo facilmente attraversabile Il racconto è veramente interessante ed il sito culturalmente e storicamente rilevante tanto da essere sede di ricerche scientifiche e temporali sull'esistenza dei primi uomini. con studi alla morfologia degli ominidi, alla loro altezza, alla misura dei piedi ed alla loro evoluzione. Unico difetto l'uso, secondo me improprio, di troppi termini latini , forse un tantino non consoni al momento. Comunque brava Ultima parte quella relativa alla simulazione della discesa che ha effettuato sul percorso delle orme dando l'esattissima visone di come gli ominidi avessero attraversato la lava lasciando le impronte in alcuni tratti anche delle scivolate e dell'uso delle mani. Peccato veramente che questo sito archeologico non abbia una meritata evidenza, forse c'è stata solo una puntata di Voyager che ne ha parlato...meriterebbe di più anche il relazione ad uno sviluppo turistico della zona Finita la spiegazione ci dirigiamo in uno spiaggio erboso sotto i lecci per la nostra pausa pranzo. Come al solito dagli zaini viene fuori la qualsiasi. Il mio triste panino con la bresaola viene farcito con melanzane e peperoni omaggiati da Tina ,una pizza rustica gira fra di noi , il vino non manca e tante risate sopratutto al racconto di Salvatore su un ipotetico serpente della zona lungo cinque metri e largo vento centimetri.
Ci stendiamo su una provvidenziale coperta portata da Petronilla e procediamo ad un meritato relax. I bivacchi, come li chiama Salvatore, di questo gruppo sono sempre un lungo momento di riposo e condivisione allietato dal caffè che purtroppo oggi non avremmo in quanto è finita la bomboletta. Salvatore viene richiamato all'ordine per la prossima volta Unica fattore negativo le zanzare , veramente tante mi hanno massacrato neanche gli spray repellenti non sono riusciti a salvarmi. Ci decidiamo a ripartire percorrendo un sentiero ad anello che attraversa una zona molto suggestiva di ruscelli e piccole cascate ma manca l'acqua e quindi torniamo indietro .
L'ultimo tratto attraversa un meraviglioso castagneto, facciamo incetta di castagne, quelle a terra e non ci azzardiamo ad entrare nelle proprietà "sparano" L'ultimo tratto è bellissimo il sole, che a Settembre è più basso all'orizzonte, fa capolino fra le foglie degli alberi ancora verdi e i ricci ancora acerbi che fra un poco matureranno aprendosi e lasciando cadere i buonissimi frutti..estremamente calorici....La salita però è tostissima ed a prescindere dal sole, dai castagni da qualche foglia gialla vi assicuro che di autunno non si sentiva nulla, un caldo allucinante con una temperatura di 32 gradi ed un tasso di umidità da microonde.Come al solito rallento e con me altra due persone ma devo dire che anche i ragazzi risentivano dalla fatica, il caldo era veramente tanto ed il sole picchiava ancora fortissimo.
Più di un 'ora di cammino e siamo alle macchine decidiamo per una pausa al bar di Coca della Campania, birra, caffè patatine io ho solo voglia di acqua ho una sete tremenda, le melanzane ed i peperoni hanno dato una bel contributo. Alla fine mi decido per una bella pesca che mi era rimasta dal pranzo. Gli altri si trattengono io preferisco rientrare mi tocca il traffico, come di prassi e come confermo ho trovato.Ancora una bella domenica tra natura e piacevoli amici un grazie speciale a Salvatore che ce l'ho proposta
sabato 1 settembre 2018
Domenica volando nelle gole di Conca Torta
La mia sveglia biologica non perdona ..sono le sei e ho gli occhi aperti come cocco bill . Non ci sono ore piccole ,serate a tirar tardi che mi facciano alzare oltre quell'ora. Ilaria che in un primo tempo doveva rientrare su Napoli ha deciso di restare e sta dormendo con me.
In silenzio mi ficco i pantaloncini e scendo in sala da pranzo, c'è una macchinetta del caffè espresso, un regalo per una mattiniera come me . Me ne vado in veranda , il sole sta sorgendo dietro la montagna, esco sul terrazzo con la tazzina del caffè, trecentosessanta gradi di panorama da cartolina, una delizia per gli occhi e per l'anima. Il paese di Cusano Mutri si staglia tra le montagne ..il silenzio, il vento... qualche nuvola si ricorre e nasconde il sole che sorge ma dipinge di rosa l'orizzonte ...la pace, la serenità quanto mi servono questi giorni, quanto mi serve questo tempo di amore per altro ....un amore senza dolore. Arriva Lucia , la padrona di casa portando i meravigliosi prodotti della sua terra e preparati in casa.. torta di noci , crostata di visciole, biscotti tutto squisito e sano. Scende anche Luigi il piacere di un buongiorno con un 'amico speciale.
Ci sediamo a tavola ed inizia un balletto di piaceri gastronomici..una fetta di pane dove spalmo un gustosissimo fico coprendo il tutto con fettine di prosciutto prodotto dalla fattoria non vi dico.. una delizia...di più .Scendono anche Gianfranco e Ilaria e completata la colazione raggiungiamo la piazza di Cusano, ci aspetta Marino , sarà la nostra guida, un'altro dei ragazzi di Matese Escursioni eccezionale anche lui alla stregua degli altri. Lo accompagnano Pasquale ed un giovanissimo Danilo. Oggi c'è anche la mia amica Paola e Raffaele. Si parte a piedi...le Gole di Conca Torta iniziano in paese praticamente poche centinaia di metri Scendiamo verso i canyon e ci fermiamo per il briefing. Marino ci da tutte le dovute indicazioni per vivere questa esperienza in totale sicurezza e nel massimo del divertimento..le lounge che dobbiamo sistemare lungo i cavi d'acciaio che ci permetteranno di volare tra le rocce o di camminare praticamente in verticale, la carrucola da posizionare sul cavo e come tenere le mani
importantissimo. Premetto che in questo percorso le discese sono solo otto e un paio di percorsi a parete ma nulla di particolarmente impossibile, chiaro che chi soffre di vertigini oppure ha paura del vuoto meglio che le eviti. Altro discorso per le Gole di Caccaviola dove per ben trentotto volte scendi in picchiata tra le gole e una decina ti ferrate tra cascate e rocce a spiovere. Ho già fatto entrambe ,ma Caccaviola mi adrenalizza troppo, è lunga e se becchi il gruppo numeroso e non sia mai anche qualche attacco di panico , come succede , non esci dalle gole prima di sera.
Purtroppo molti si informano superficialmente magari con gli amici o per sentito dire, le opinioni sono soggettive e legate alle proprie forze, quello che per qualcuno è una passeggiata per altri è troppo. Le persone si lanciano in situazioni sulle quali hanno solo sentito parlare, ho visto gente bloccarsi sul sentiero per Punta Campanella ed io stesso ho vissuto un momento di stress a Caccaviola, relativamente al quale ho deciso di non ripetere il percorso. Lo consiglio comunque ha chi ha voglia di un'esperienza unica e non ha problemi di altezza ma non ascoltate chi ha sempre pronta la frase " è che ci vuole facilissimo" .Conca Torta invece è divertente, due ore di percorso tra natura incontaminata con il giusto livello di adrenalina.Attraversiamo un boschetto di faggi ed ecco la prima teleferica, insieme ad altre due è assistita cioe una corda ci da la giusta velocità con un atterraggio morbido, diciamo.... parto per prima .... attacco della carrucola stacco le lounge una nel cavo di supporto l'altra nella corda di assistenza, devi praticamente sederti nell'imbrago lasciandoti andare e poi giù, unica raccomandazione non staccare mai le mani dalla carrucola, ne per metterle avanti ne dietro,si rischia di bruciare il palmo delle mani per la frizione o di farti staccare le dita dalla carrucola stessa. Solo per questa invece bisognerà staccarle un minuto prima di arrivare e metterle lungo i fianchi, l'arrivo è rasente una roccia, il cavo è praticamente attaccato se non stacchi le mani in tempo fai uno scrub totale.
la sensazione di sedersi sulle corde e lasciare la sicurezza mentale dell'appoggio è incredibile e di conseguenza i piedi ...in quei momenti devi avere un autocontrollo glaciale, l'istinto ad aggrapparsi è soprastante,quello a frenare con i piedi sulle rocce che inesorabilmente si stringono pure e non devi farlo.Marino mi aiuta , mi siedo sull'imbrago lascio i piedi resto sospesa e via giù, le pareti si stringono, le gambe avanti stratte le mani sulla carrucola , la voglia pazza di frenare in qualsiasi modo chiudi gli occhi per un secondo li riapro in tempo per staccare le mani prima che mi faccia il peeling e arrivo ma...torno leggermente indietro non so se è Marino che sta giocando con me con la corda a supporto o è il normale diciamo così rinculo ..... Mi prende Danilo e mi sgancia e vai la prima è andata...dopo di me Luigi riprendo tutta la sua discesa , il suo viso varia tra la paura ed il divertimento puro, seguono tutti gli altri anche oggi siamo un bel gruppetto di persone normali che si stanno divertendo con le dovute attenzioni. Via la seconda e poi un tratto di ferrata divertentissimo..lounge ,aggancio ,sgancio e piedi sulle pareti e poi la terza e la quarta discesa assistite intervallate da brevi percorsi in parete. E siamo alle ultime tutte libere cioè scendiamo senza aiuto prendendo velocità e dovendo fermarci
praticamente in bilico su spuntoni di roccia , tirando su le gambe...quindi....non staccare le mani..poi stacca le mani e non metterle davanti... alza le gambe e se puoi evita di finire sulla parete tipo "Gatto Silvestro" schiacciata a mò di quattro di bastoni, come si dice dalle nostre parti, tra l'ultima e la penultima solo una parete di roccia da percorrere in ferrata e poi a conclusione, mentre volo sull'ultima e più lunga, Marino fa muovere il cavo.... nel video che chiaramente mi è stato fatto si odono solo le mie invettive contro di lui mentre volo oscillando nel canyon., Paola invece scende in coppia, insomma chiudiamo con delle variazione sul tema. Eccoci a terra qualche centinaio di metri e siamo in piazza ci liberiamo degli imbrachi grande abbracci e saluti sempre una magnifica esperienza sempre in luoghi dove la natura è predominante sempre tra belle persone . Grazie agli amici con cui abbiamo trascorso queste giornate ed ai ragazzi di Matese Escursioni .
Luigi è entusiasta e ne sono contentissima peccato per Gianfranco che per un piccolo imprevisto non ha potuto partecipare ma ci torneremo. Decidiamo di pranzare ancora da Marcellino. una garanzia per il palato e degna conclusione di un bellissimo fine settimana
In silenzio mi ficco i pantaloncini e scendo in sala da pranzo, c'è una macchinetta del caffè espresso, un regalo per una mattiniera come me . Me ne vado in veranda , il sole sta sorgendo dietro la montagna, esco sul terrazzo con la tazzina del caffè, trecentosessanta gradi di panorama da cartolina, una delizia per gli occhi e per l'anima. Il paese di Cusano Mutri si staglia tra le montagne ..il silenzio, il vento... qualche nuvola si ricorre e nasconde il sole che sorge ma dipinge di rosa l'orizzonte ...la pace, la serenità quanto mi servono questi giorni, quanto mi serve questo tempo di amore per altro ....un amore senza dolore. Arriva Lucia , la padrona di casa portando i meravigliosi prodotti della sua terra e preparati in casa.. torta di noci , crostata di visciole, biscotti tutto squisito e sano. Scende anche Luigi il piacere di un buongiorno con un 'amico speciale.
Ci sediamo a tavola ed inizia un balletto di piaceri gastronomici..una fetta di pane dove spalmo un gustosissimo fico coprendo il tutto con fettine di prosciutto prodotto dalla fattoria non vi dico.. una delizia...di più .Scendono anche Gianfranco e Ilaria e completata la colazione raggiungiamo la piazza di Cusano, ci aspetta Marino , sarà la nostra guida, un'altro dei ragazzi di Matese Escursioni eccezionale anche lui alla stregua degli altri. Lo accompagnano Pasquale ed un giovanissimo Danilo. Oggi c'è anche la mia amica Paola e Raffaele. Si parte a piedi...le Gole di Conca Torta iniziano in paese praticamente poche centinaia di metri Scendiamo verso i canyon e ci fermiamo per il briefing. Marino ci da tutte le dovute indicazioni per vivere questa esperienza in totale sicurezza e nel massimo del divertimento..le lounge che dobbiamo sistemare lungo i cavi d'acciaio che ci permetteranno di volare tra le rocce o di camminare praticamente in verticale, la carrucola da posizionare sul cavo e come tenere le mani
importantissimo. Premetto che in questo percorso le discese sono solo otto e un paio di percorsi a parete ma nulla di particolarmente impossibile, chiaro che chi soffre di vertigini oppure ha paura del vuoto meglio che le eviti. Altro discorso per le Gole di Caccaviola dove per ben trentotto volte scendi in picchiata tra le gole e una decina ti ferrate tra cascate e rocce a spiovere. Ho già fatto entrambe ,ma Caccaviola mi adrenalizza troppo, è lunga e se becchi il gruppo numeroso e non sia mai anche qualche attacco di panico , come succede , non esci dalle gole prima di sera.
Purtroppo molti si informano superficialmente magari con gli amici o per sentito dire, le opinioni sono soggettive e legate alle proprie forze, quello che per qualcuno è una passeggiata per altri è troppo. Le persone si lanciano in situazioni sulle quali hanno solo sentito parlare, ho visto gente bloccarsi sul sentiero per Punta Campanella ed io stesso ho vissuto un momento di stress a Caccaviola, relativamente al quale ho deciso di non ripetere il percorso. Lo consiglio comunque ha chi ha voglia di un'esperienza unica e non ha problemi di altezza ma non ascoltate chi ha sempre pronta la frase " è che ci vuole facilissimo" .Conca Torta invece è divertente, due ore di percorso tra natura incontaminata con il giusto livello di adrenalina.Attraversiamo un boschetto di faggi ed ecco la prima teleferica, insieme ad altre due è assistita cioe una corda ci da la giusta velocità con un atterraggio morbido, diciamo.... parto per prima .... attacco della carrucola stacco le lounge una nel cavo di supporto l'altra nella corda di assistenza, devi praticamente sederti nell'imbrago lasciandoti andare e poi giù, unica raccomandazione non staccare mai le mani dalla carrucola, ne per metterle avanti ne dietro,si rischia di bruciare il palmo delle mani per la frizione o di farti staccare le dita dalla carrucola stessa. Solo per questa invece bisognerà staccarle un minuto prima di arrivare e metterle lungo i fianchi, l'arrivo è rasente una roccia, il cavo è praticamente attaccato se non stacchi le mani in tempo fai uno scrub totale.
la sensazione di sedersi sulle corde e lasciare la sicurezza mentale dell'appoggio è incredibile e di conseguenza i piedi ...in quei momenti devi avere un autocontrollo glaciale, l'istinto ad aggrapparsi è soprastante,quello a frenare con i piedi sulle rocce che inesorabilmente si stringono pure e non devi farlo.Marino mi aiuta , mi siedo sull'imbrago lascio i piedi resto sospesa e via giù, le pareti si stringono, le gambe avanti stratte le mani sulla carrucola , la voglia pazza di frenare in qualsiasi modo chiudi gli occhi per un secondo li riapro in tempo per staccare le mani prima che mi faccia il peeling e arrivo ma...torno leggermente indietro non so se è Marino che sta giocando con me con la corda a supporto o è il normale diciamo così rinculo ..... Mi prende Danilo e mi sgancia e vai la prima è andata...dopo di me Luigi riprendo tutta la sua discesa , il suo viso varia tra la paura ed il divertimento puro, seguono tutti gli altri anche oggi siamo un bel gruppetto di persone normali che si stanno divertendo con le dovute attenzioni. Via la seconda e poi un tratto di ferrata divertentissimo..lounge ,aggancio ,sgancio e piedi sulle pareti e poi la terza e la quarta discesa assistite intervallate da brevi percorsi in parete. E siamo alle ultime tutte libere cioè scendiamo senza aiuto prendendo velocità e dovendo fermarci
praticamente in bilico su spuntoni di roccia , tirando su le gambe...quindi....non staccare le mani..poi stacca le mani e non metterle davanti... alza le gambe e se puoi evita di finire sulla parete tipo "Gatto Silvestro" schiacciata a mò di quattro di bastoni, come si dice dalle nostre parti, tra l'ultima e la penultima solo una parete di roccia da percorrere in ferrata e poi a conclusione, mentre volo sull'ultima e più lunga, Marino fa muovere il cavo.... nel video che chiaramente mi è stato fatto si odono solo le mie invettive contro di lui mentre volo oscillando nel canyon., Paola invece scende in coppia, insomma chiudiamo con delle variazione sul tema. Eccoci a terra qualche centinaio di metri e siamo in piazza ci liberiamo degli imbrachi grande abbracci e saluti sempre una magnifica esperienza sempre in luoghi dove la natura è predominante sempre tra belle persone . Grazie agli amici con cui abbiamo trascorso queste giornate ed ai ragazzi di Matese Escursioni .
Luigi è entusiasta e ne sono contentissima peccato per Gianfranco che per un piccolo imprevisto non ha potuto partecipare ma ci torneremo. Decidiamo di pranzare ancora da Marcellino. una garanzia per il palato e degna conclusione di un bellissimo fine settimana
mercoledì 29 agosto 2018
Un fine settimana a Cusano Mutri trekking fluviale nelle Forre di Lavello
Mi aspetta un fine settimana adrenalinico , nei limiti delle mie possibilità sia chiaro. Si va con l'associazione Matese Escursioni per un week end di trekking fluviale e discese su teleferiche d'acciaio camminando su una pareti scoscese. Il livello dei percorsi è tranquillo alla mia portata e sopratutto misuro le mie capacità anche se comunque un tantino di adrenalina si scarica.
Ho sessantuno anni ma fino a che questo corpo mi darà la forza e la testa la voglia non mi fermerò. Mi raggiunge il mio amico di roma Luigi ,conosciuto facendo trekking in giro per l'Italia e con lui ci sarà il fratello,con me parte Ilaria una ragazza giovanissima ed in gamba conosciuta già in altra occasione, domani ci sarà anche la mia amica Paola, tostissima, cammino di Santiago, cammino degli dei ed una serie di salite in montagna con dislivelli seri. Insomma tra le mie amiche sono la più scarsa ma io non desisto..Ci incontriamo tutti a Cusano Mutri ci sistemiamo al B&B Piana la Gatta ormai collaudato dove l'ospitalità di Lucia, padrona di casa, è un piacere e l'ambiente è squisito. Ci vediamo in piazza alla sede dell'associazione dove abbiamo appuntamento con le nostre guide nonche' amici. Grandi abbracci non ci vediamo da un po' di mesi, tra vacanze ed altro e ci dirigiamo per il luogo dell'appuntamento. Nostri accompagnatori per il trekking fluviale tra le Forre di Lavello saranno Mario e Filippo. Gruppetto di sei si è aggiunto il nostro amico Pasquale che arriva da Atripalda con Luca. Numero giusto per divertirci, quando si è in tanti diventa meno aggregante insomma eravamo perfetti. Ci vengono distribuite le mute, l'acqua del fiume è gelida, sono delle camera di tortura, bagnate e lavate dalla precedente escursione aderentissime e calde....io sembro l'omino Michelin . Scattano le foto che verranno eliminate all'istante, indosso le vecchie scarpe da trekking il percorso attraverserà il greto del fiume tra rocce, sassi e pareti scoscese levigate dall'acqua ,piccole cascate e sotto antichi ponti in pietra. appena arrivati all'inizio del percorso inizia a piovere ed in breve diventa acquazzone. Mario ci fa fermare ed aspettiamo, deciderà appena sarà sicuro che smetta .
Dopo gli ultimi avvenimenti delle gole del Raganello l'attenzione è estrema anche se la tipologia di territorio è completamente diversa ed non conformata alle piene. Le mute umide stanno creando un connubio con il calore corporeo che è meglio che non ci penso ma fortunatamente smette di piovere e scendiamo fino ad iniziare il percorso. Immergendoci nell'acqua si ha una sensazione magnifica, non si avverte nessuna freddo e la soddisfazione di fare qualcosa di unico è grande. Si inizia con un bel tuffo .....si lanciano , io no preferisco scendere con calma scivolando sulle rocce. Anni fa probabilmente sarei stata la prima ma il livello di intraprendenza ed incoscienza e inversamente proporzionale all'età più vai aventi e più sei prudente.
Il percorso fluviale si snoda tra una natura ancora incontaminata percorrendo il greto del fiume Titerno, attraversando canyon , pareti che innalzano verso il cielo azzurro, piscine naturale ed una natura assolutamente selvaggia. Tra le rocce spunta una pianta di pomodoro, Mario ne ha preso un germoglio che ha piantato in casa probabilmente qualcuno deve averne mangiato e li è nata la pianta ..quando la natura è assolutamente padrona. Arriviamo al ponte del mulino ancora li dopo dagli anni cinquanta,veniva usato per attraversare il fiume .Seconda parte dei tuffi, tutti in fila anche io, tuffi, rituffi e capriole ed io ferma sul ponte poi come in un sketch di mr Bean torno indietro e scendo scivolando sulle rocce...divertente lo stesso.
Il percorso prosegue tra le rocce immersi fino al collo nell'acqua oppure solo camminando tra i massi.Nel frattempo le scarpe sono diventate di piombo bagnate zuppe, i calzini sono spugne che assorbono per la sicurezza vanno usate queste o al massimo quelle da ginnastica serie ,la caviglia deve restare ferma, i dislivelli sui massi resi scivolosi dall'acqua sono continui quindi pericolosi per la stabilità del piede Continuiamo fino a che una breve cascata crea un divertentissimo toboga, due curve scivolando insieme all'acqua. Filippo aspetta giù Mario ci da indicazioni , braccia conserte, gambe chiuse e lasciarsi andare, il primo è Luca segue Ilaria, i più giovani, che valono nell'acqua. Io mi avvio verso la partenza e insieme a Luigi finiamo sott'acqua che,con una certa pressione, ci spinge fra le rocce scivolose...Mr Bean torna indietro tipo gambero sfidando acqua corrente e rocce, anche per questa parte passo .Mario mi accompagna scavalcando il toboga e riscendiamo subito dopo.
Ultimo tratto nuotando in una piscina naturale che si infila tra le rocce scoscese. l'acqua è alta si nuota. Ora non mi ferma nessuno procedo insieme a Filippo, lo spettacolo è mozzafiato...raggi di luce, filtrano tra i rami degli alberi che si protendono verso il canyon e le pareti scoscese. Mi giro e nuoto a dorso , vorrei trasferire l'emozione e la sensazione, l'acqua fresca che mi avvolgeva in alto un cielo azzurro luminoso che contrasta con il verde degli alberi, le pareti scure umide che scendevano fino all'acqua, il silenzio e l'eco delle nostre voci che si rincorrono fra i massi insieme allo sciacquio delle bracciate, ci sono circa trecento metri da percorrere ma non mi stanco. arriviamo sulla piccola spiaggia dove qualche mese prima siamo partiti per il percorso con le canoe.
Filippo inizia creare delle stele di pietre che si mantengono in equilibrio le ha disseminate per tutto il percorso sembrano omini che proteggono la forra ma in fondo sono immagini di equilibrio interiore Arrivano gli altri ma la tuta si sta ghiacciando addosso, mi auguro che non mi venga un raffreddore , sono fradicia compresi i capelli che essendo ricci è un problema asciugare. Saliamo verso la strada e percorriamo l'ultimo tratto asfalto fino alle macchine ,sotto di noi il Titerno scorre tra le forre. Ci cambiamo praticamente in piena strada ma non c'è malizia ne vergogna si fa tutto con naturalezza, bisogna asciugarsi anche se la temperatura è ancora buona non possiamo restare bagnati avvolgo i capelli nell'asciugamano e torniamo in paese.
Grande terzo tempo con birra e focaccine, poi in albergo per una doccia bollente ed alle otto e mezza pronti per la parte eno gastronomica,. Si va da Marcellino già sperimentato questo inverno e vivamente consigliato dagli amici. Anche questa volta non ci delude, evitiamo l'antipasto ma non la zuppa di verdura con il macinato di vitello, i ravioli di ricotta e ortica con sugo di porcini, tagliatelle fatte in casa e poi pecora papera e coniglio, ci scambiamo i piatti per assaggiare tutto, un connubio di sapori antichi, di gusti ormai dimenticati, mi rendo conto che stiamo mangiando il vero biologico mica quello che ti vende il supermercato e che sinceramente mi sa di grande presa per i fondelli per quel mondo dell'apparire che oggi va tanto di moda.Ci raggiunge anche Mario e concludiamo la serata con un bicchiere di nocillo ...chiaramente fatto in casa. Domani si va alle gole di Conca Torta ...continua
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| Rita e l'equilibrio |
Dopo gli ultimi avvenimenti delle gole del Raganello l'attenzione è estrema anche se la tipologia di territorio è completamente diversa ed non conformata alle piene. Le mute umide stanno creando un connubio con il calore corporeo che è meglio che non ci penso ma fortunatamente smette di piovere e scendiamo fino ad iniziare il percorso. Immergendoci nell'acqua si ha una sensazione magnifica, non si avverte nessuna freddo e la soddisfazione di fare qualcosa di unico è grande. Si inizia con un bel tuffo .....si lanciano , io no preferisco scendere con calma scivolando sulle rocce. Anni fa probabilmente sarei stata la prima ma il livello di intraprendenza ed incoscienza e inversamente proporzionale all'età più vai aventi e più sei prudente.
Il percorso fluviale si snoda tra una natura ancora incontaminata percorrendo il greto del fiume Titerno, attraversando canyon , pareti che innalzano verso il cielo azzurro, piscine naturale ed una natura assolutamente selvaggia. Tra le rocce spunta una pianta di pomodoro, Mario ne ha preso un germoglio che ha piantato in casa probabilmente qualcuno deve averne mangiato e li è nata la pianta ..quando la natura è assolutamente padrona. Arriviamo al ponte del mulino ancora li dopo dagli anni cinquanta,veniva usato per attraversare il fiume .Seconda parte dei tuffi, tutti in fila anche io, tuffi, rituffi e capriole ed io ferma sul ponte poi come in un sketch di mr Bean torno indietro e scendo scivolando sulle rocce...divertente lo stesso.
Il percorso prosegue tra le rocce immersi fino al collo nell'acqua oppure solo camminando tra i massi.Nel frattempo le scarpe sono diventate di piombo bagnate zuppe, i calzini sono spugne che assorbono per la sicurezza vanno usate queste o al massimo quelle da ginnastica serie ,la caviglia deve restare ferma, i dislivelli sui massi resi scivolosi dall'acqua sono continui quindi pericolosi per la stabilità del piede Continuiamo fino a che una breve cascata crea un divertentissimo toboga, due curve scivolando insieme all'acqua. Filippo aspetta giù Mario ci da indicazioni , braccia conserte, gambe chiuse e lasciarsi andare, il primo è Luca segue Ilaria, i più giovani, che valono nell'acqua. Io mi avvio verso la partenza e insieme a Luigi finiamo sott'acqua che,con una certa pressione, ci spinge fra le rocce scivolose...Mr Bean torna indietro tipo gambero sfidando acqua corrente e rocce, anche per questa parte passo .Mario mi accompagna scavalcando il toboga e riscendiamo subito dopo.
Ultimo tratto nuotando in una piscina naturale che si infila tra le rocce scoscese. l'acqua è alta si nuota. Ora non mi ferma nessuno procedo insieme a Filippo, lo spettacolo è mozzafiato...raggi di luce, filtrano tra i rami degli alberi che si protendono verso il canyon e le pareti scoscese. Mi giro e nuoto a dorso , vorrei trasferire l'emozione e la sensazione, l'acqua fresca che mi avvolgeva in alto un cielo azzurro luminoso che contrasta con il verde degli alberi, le pareti scure umide che scendevano fino all'acqua, il silenzio e l'eco delle nostre voci che si rincorrono fra i massi insieme allo sciacquio delle bracciate, ci sono circa trecento metri da percorrere ma non mi stanco. arriviamo sulla piccola spiaggia dove qualche mese prima siamo partiti per il percorso con le canoe.
Filippo inizia creare delle stele di pietre che si mantengono in equilibrio le ha disseminate per tutto il percorso sembrano omini che proteggono la forra ma in fondo sono immagini di equilibrio interiore Arrivano gli altri ma la tuta si sta ghiacciando addosso, mi auguro che non mi venga un raffreddore , sono fradicia compresi i capelli che essendo ricci è un problema asciugare. Saliamo verso la strada e percorriamo l'ultimo tratto asfalto fino alle macchine ,sotto di noi il Titerno scorre tra le forre. Ci cambiamo praticamente in piena strada ma non c'è malizia ne vergogna si fa tutto con naturalezza, bisogna asciugarsi anche se la temperatura è ancora buona non possiamo restare bagnati avvolgo i capelli nell'asciugamano e torniamo in paese.
Grande terzo tempo con birra e focaccine, poi in albergo per una doccia bollente ed alle otto e mezza pronti per la parte eno gastronomica,. Si va da Marcellino già sperimentato questo inverno e vivamente consigliato dagli amici. Anche questa volta non ci delude, evitiamo l'antipasto ma non la zuppa di verdura con il macinato di vitello, i ravioli di ricotta e ortica con sugo di porcini, tagliatelle fatte in casa e poi pecora papera e coniglio, ci scambiamo i piatti per assaggiare tutto, un connubio di sapori antichi, di gusti ormai dimenticati, mi rendo conto che stiamo mangiando il vero biologico mica quello che ti vende il supermercato e che sinceramente mi sa di grande presa per i fondelli per quel mondo dell'apparire che oggi va tanto di moda.Ci raggiunge anche Mario e concludiamo la serata con un bicchiere di nocillo ...chiaramente fatto in casa. Domani si va alle gole di Conca Torta ...continua
giovedì 23 agosto 2018
Una breve vacanza a Livorno
Questo ferragosto scappo da Napoli, amo la mia città ed in questo periodo dell'anno è assolutamente vivibile, ma odio le feste, farei un solo falò del Natale, il Capodanno ed il Ferragosto. Non mi piace la confusione delle spiagge e dei luoghi di villeggiatura...insomma mi direte che sono un tantino insopportabile ... ma anche si. .. Comunque tornando a noi la mia amica Anna, anche lei in odore di scappare da Napoli, mi invita a trascorrere il ferragosto a Livorno ospiti dei suoi cognati Tuccio e Ornella .accetto senza battere ciglio e la ringrazio vivamente. Un attimo ed ho già i biglietti per il tredici agosto lei si anticiperà di qualche giorno.
Arrivo che fa un caldo bestiale, uguale a Napoli e forse anche di più ma il cielo si sta rannuvolando .. magari piove e smette di fare caldo. Mi viene a prendere Alessandro compagno di Ornella ,ragazzo simpatico e socievole con una gran massa di capelli ricci ..un mito...Si va a pranzo da Tuccio. presentazioni sistemazione e prime chiacchiere mentre fuori si scatena il temporale.Tempo del pranzo ed Anna ed io ce ne usciamo.Siamo al centro di Livorno due passi e ci troviamo in piazza Cavour che divide in due la zona commerciale.
La città è viva anche se è ferragosto tutti i negozi aperti anche quelli dove lavorano Ornella e Alessandro.. Anna mi mostra il magnifico mercato coperto un piccolo gioiello di architettura liberty e poi i bellissimi palazzi d'epoca e la passeggiata sotto i portici . Ma noi vogliamo andare verso il mare ... il richiamo dell'acqua.
Lunghissima passeggiata che ci porta fino alla Terrazza Mascagni un meraviglioso balcone maiolicato che corre lungo il mare. La percorriamo tutta ,fa caldo ma c'è tanta gente che passeggia, forse il temporale ha illuso tutti in un aria più fresca ma fa un caldo assurdo.Superiamo i Bagni Pancaldi che mi ricordano un poco il Charleston di Mondello a parte la sfumatura del mare .... diciamo così.
Passeggiamo tra i giardini dell 'accademia navale, Lidi attrezzati ed eleganti palazzine liberty fino ad arrivare su di una spiaggetta libera dove dovremmo venire domani a fare il bagno ma gli scogli la fanno da padrone e mi sa che sarà difficile senza le scarpe adatte.Ci fermiamo a riposare su uno scoglio guardando il mare che come sempre mi mette pace , il profumo le onde mi riempiono di serenità. Decidiamo di rientrare a piedi, neanche non avessimo già percorso almeno sei chilometri,non ci stanchiamo mai.La serata la trascorriamo sul delizioso terrazzo di casa dei ragazzi mangiando tra l'altro pane e pomodoro preparato da Alessandro magistralmente,mai mangiato cosi buono con il sapore della mia infanzia ed una composta di cipolla preparata da Ornella .La serata passa piacevolmente mentre in lontananza i lampi illuminano il cielo.Durante la notte una pioggia torrenziale accompagnata da lampi e tuoni mi sveglia più volte ed all'alba,per non dare fastidio, mi vesto e me ne vado a camminare.
L'aria è fresca finalmente e meno male che ho indossato il mio inseparabile giubetto di jeans compagno fedele di tantissimi viaggi. Passano gli anni un tempo si chiudeva adesso lo uso come copri spalle ma mi sta ancora bene. Cammino e cammino ed arrivo alla bellissima Terrazza Mascagni ,la percorro tutta è uno spettacolo di architettura liberty. In lontananza ancora lampi e nuvoloni neri ma il temporale si sta allontanando mi viene naturale fare un video e pubblicarlo accompagnandolo con un pensiero, " Temporali d'estate ..violenti improvvisi spesso distruttivi , lasciano devastazioni e macerie e poi finiscono, Lampi e tuoni in lontananza mentre l'acqua nel suo continuo scorrere porta via le inutili cose e poi...torna il sole"Una metafora che sentivo mia. Ed è arrivato il ferragosto , stamattina fortunatamente Alessandro e Ornella non lavorano ed insieme a Tuccio andiamo al Santuario della Madonne delle Grazie uno dei luoghi più frequentati della Toscana dal punto di vista della devozione. Si arriva con una divertente funicolare, l'affaccio è su tutta Livorno, spazia a perdita d'occhio sul mare ,sull'isola di Gorgona e su Capraia "bellissimo"Una passeggiata tranquilla, un luogo ameno come tutti i santuari, la chiesa affollata di fedeli per la messa di mezzogiorno e le stanze degli ex voto.Oggi niente spiagge ,montagne e gite fuori porta ferragostane con conseguente caos e traffico. Rientriamo per pranzare ancora a casa dei ragazzi che ci preparano uno spaghettino pomodorini e bottarga che parlava "squisito "Riposino pomeridiano ed in serata ci dirigiamo verso il quartiere " Venezia " per passeggiata fluviale tra i canali profondamente simili a quelli della famosa città lagunare.
Ci raggiungono alcuni simpatici amici di Ornella ed Alessandro con i quali ho legato subito La navigazione viene accompagnata dalle spiegazioni della guida che ci racconta la storia del quartiere dei fossi e dei mercanti e dei Medici. Mi torna in mente l'anno precedente, sono già stata in questo quartiere giusto un anno fa durante un evento chiamato "Effetto Venezia" Una magica serata a cena su un canale, bevendo Mojto sui ponti ,ascoltando musica dal vivo e concludendo al serata con il"ponce" caffè caldo,rum e scorzetta di limone" una bomba" ed a notte fonda ballando in un locale sulla darsena ... ma questa è un 'altra storia, un 'altra vita . Nel frattempo il sole sta tramontando lo spettacolo è da togliere il fiato. .....meglio chiedere dove mangiare il cacciucco con tutte le c del caso. Andiamo Al Pallaio un posto carino con un giardino interno,abbiamo mangiato benissimo e finalmente assaggiato il caciucco, praticamente un ragù di pesce bello tosto il tutto annaffiato dalle bollicine di un prosecco delizioso, dolce finale e rum senza caffè altrimenti sarei restata sveglia tutta la notte.Ultimo giorno a Livorno,con noi Ornella che non lavora, , Tuccio invece non ama il mare e decide di restarsene tranquillo a casa. Andiamo ai Bagni Lido , entrare e sentirmi proiettata negli anni 60 in un film di Vanzina e tutt'uno. Cabine ben sistemate lungo una serie di vialetti ben organizzati piattaforme di cemento con scalette per la discesa al mare, il bar, il ristorante una musica discreta, adolescenti che si fermano in gruppetti a chiacchierare probabilmente di amore, ragazzini che si organizzano per giocare ...Sono tornata indietro nel tempo ed è stata una bellissima sensazione. C'è vento, il mare è bello ,si sta una favola e con il vento cerco di far volare via qualche pensiero, sto trascorrendo delle belle giornate in compagnia di belle persone . Restiamo a mangiare qualcosa sul lido ma poi torniamo a casa per riposare . Stasera ci salutiamo in un 'altro locale sul mare dove hanno organizzato un 'aperitivo al tramonto.
Il posto è molto carino il "Panta Rei" un lido su prato dove hanno sistemato sedie e lettini in modo da creare piccole isole dove raggrupparsi con gli amici; alberi e vialetti fanno da cornice alla discesa sugli scogli e sul mare. Due carrettini con friggitoria e un bar sono armonicamente inseriti nel contesto. Arrivano tutti gli amici della sera prima, Birre, Mojto, fritturine e stuzzichini accompagnano le nostre chiacchiere. La serata è magnifica mi allontano verso il mare mare... il sole, palla di fuoco sta scendendo lentamente, i tramonti sul mare sono storie d'amore dove il fuoco si confonde con il fresco dell acqua in un 'unico connubio..in un'unico abbraccio, in una intensa magnifiche passione.... resto così ...ferma ,seduta fino a che non lo vedo scomparire all'orizzonte Ritorno verso gli amici la serata si conclude ballando i mitici anni 80, Mi sto divertendo sono serena ,ci salutiamo non senza farmi promettere che verranno a Napoli. Domani si parte porterò con me il ricordo di una bella città e di nuovi e simpatici amici con i qiali ho trascorso un ferragosto sereno
Arrivo che fa un caldo bestiale, uguale a Napoli e forse anche di più ma il cielo si sta rannuvolando .. magari piove e smette di fare caldo. Mi viene a prendere Alessandro compagno di Ornella ,ragazzo simpatico e socievole con una gran massa di capelli ricci ..un mito...Si va a pranzo da Tuccio. presentazioni sistemazione e prime chiacchiere mentre fuori si scatena il temporale.Tempo del pranzo ed Anna ed io ce ne usciamo.Siamo al centro di Livorno due passi e ci troviamo in piazza Cavour che divide in due la zona commerciale.
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| Foto Web |
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| Quartiere La Venezia Foto Web |
Passeggiamo tra i giardini dell 'accademia navale, Lidi attrezzati ed eleganti palazzine liberty fino ad arrivare su di una spiaggetta libera dove dovremmo venire domani a fare il bagno ma gli scogli la fanno da padrone e mi sa che sarà difficile senza le scarpe adatte.Ci fermiamo a riposare su uno scoglio guardando il mare che come sempre mi mette pace , il profumo le onde mi riempiono di serenità. Decidiamo di rientrare a piedi, neanche non avessimo già percorso almeno sei chilometri,non ci stanchiamo mai.La serata la trascorriamo sul delizioso terrazzo di casa dei ragazzi mangiando tra l'altro pane e pomodoro preparato da Alessandro magistralmente,mai mangiato cosi buono con il sapore della mia infanzia ed una composta di cipolla preparata da Ornella .La serata passa piacevolmente mentre in lontananza i lampi illuminano il cielo.Durante la notte una pioggia torrenziale accompagnata da lampi e tuoni mi sveglia più volte ed all'alba,per non dare fastidio, mi vesto e me ne vado a camminare.
L'aria è fresca finalmente e meno male che ho indossato il mio inseparabile giubetto di jeans compagno fedele di tantissimi viaggi. Passano gli anni un tempo si chiudeva adesso lo uso come copri spalle ma mi sta ancora bene. Cammino e cammino ed arrivo alla bellissima Terrazza Mascagni ,la percorro tutta è uno spettacolo di architettura liberty. In lontananza ancora lampi e nuvoloni neri ma il temporale si sta allontanando mi viene naturale fare un video e pubblicarlo accompagnandolo con un pensiero, " Temporali d'estate ..violenti improvvisi spesso distruttivi , lasciano devastazioni e macerie e poi finiscono, Lampi e tuoni in lontananza mentre l'acqua nel suo continuo scorrere porta via le inutili cose e poi...torna il sole"Una metafora che sentivo mia. Ed è arrivato il ferragosto , stamattina fortunatamente Alessandro e Ornella non lavorano ed insieme a Tuccio andiamo al Santuario della Madonne delle Grazie uno dei luoghi più frequentati della Toscana dal punto di vista della devozione. Si arriva con una divertente funicolare, l'affaccio è su tutta Livorno, spazia a perdita d'occhio sul mare ,sull'isola di Gorgona e su Capraia "bellissimo"Una passeggiata tranquilla, un luogo ameno come tutti i santuari, la chiesa affollata di fedeli per la messa di mezzogiorno e le stanze degli ex voto.Oggi niente spiagge ,montagne e gite fuori porta ferragostane con conseguente caos e traffico. Rientriamo per pranzare ancora a casa dei ragazzi che ci preparano uno spaghettino pomodorini e bottarga che parlava "squisito "Riposino pomeridiano ed in serata ci dirigiamo verso il quartiere " Venezia " per passeggiata fluviale tra i canali profondamente simili a quelli della famosa città lagunare.
Ci raggiungono alcuni simpatici amici di Ornella ed Alessandro con i quali ho legato subito La navigazione viene accompagnata dalle spiegazioni della guida che ci racconta la storia del quartiere dei fossi e dei mercanti e dei Medici. Mi torna in mente l'anno precedente, sono già stata in questo quartiere giusto un anno fa durante un evento chiamato "Effetto Venezia" Una magica serata a cena su un canale, bevendo Mojto sui ponti ,ascoltando musica dal vivo e concludendo al serata con il"ponce" caffè caldo,rum e scorzetta di limone" una bomba" ed a notte fonda ballando in un locale sulla darsena ... ma questa è un 'altra storia, un 'altra vita . Nel frattempo il sole sta tramontando lo spettacolo è da togliere il fiato. .....meglio chiedere dove mangiare il cacciucco con tutte le c del caso. Andiamo Al Pallaio un posto carino con un giardino interno,abbiamo mangiato benissimo e finalmente assaggiato il caciucco, praticamente un ragù di pesce bello tosto il tutto annaffiato dalle bollicine di un prosecco delizioso, dolce finale e rum senza caffè altrimenti sarei restata sveglia tutta la notte.Ultimo giorno a Livorno,con noi Ornella che non lavora, , Tuccio invece non ama il mare e decide di restarsene tranquillo a casa. Andiamo ai Bagni Lido , entrare e sentirmi proiettata negli anni 60 in un film di Vanzina e tutt'uno. Cabine ben sistemate lungo una serie di vialetti ben organizzati piattaforme di cemento con scalette per la discesa al mare, il bar, il ristorante una musica discreta, adolescenti che si fermano in gruppetti a chiacchierare probabilmente di amore, ragazzini che si organizzano per giocare ...Sono tornata indietro nel tempo ed è stata una bellissima sensazione. C'è vento, il mare è bello ,si sta una favola e con il vento cerco di far volare via qualche pensiero, sto trascorrendo delle belle giornate in compagnia di belle persone . Restiamo a mangiare qualcosa sul lido ma poi torniamo a casa per riposare . Stasera ci salutiamo in un 'altro locale sul mare dove hanno organizzato un 'aperitivo al tramonto.
Il posto è molto carino il "Panta Rei" un lido su prato dove hanno sistemato sedie e lettini in modo da creare piccole isole dove raggrupparsi con gli amici; alberi e vialetti fanno da cornice alla discesa sugli scogli e sul mare. Due carrettini con friggitoria e un bar sono armonicamente inseriti nel contesto. Arrivano tutti gli amici della sera prima, Birre, Mojto, fritturine e stuzzichini accompagnano le nostre chiacchiere. La serata è magnifica mi allontano verso il mare mare... il sole, palla di fuoco sta scendendo lentamente, i tramonti sul mare sono storie d'amore dove il fuoco si confonde con il fresco dell acqua in un 'unico connubio..in un'unico abbraccio, in una intensa magnifiche passione.... resto così ...ferma ,seduta fino a che non lo vedo scomparire all'orizzonte Ritorno verso gli amici la serata si conclude ballando i mitici anni 80, Mi sto divertendo sono serena ,ci salutiamo non senza farmi promettere che verranno a Napoli. Domani si parte porterò con me il ricordo di una bella città e di nuovi e simpatici amici con i qiali ho trascorso un ferragosto sereno
martedì 24 luglio 2018
Il monte Bianco e lo SkyWay
Oggi ci siamo presi una giornata di riposo dalle escursioni anche per accontentare l'altra parte del gruppo che preferisce una vacanza più comoda tipo passeggiata, shopping e aperitivo.Si è deciso quindi di trascorrere la giornata andando su quella che viene definita l'ottava meraviglia del mondo" lo SkyWay " del Monte Bianco su fino a 3500 metri sul terrazzo panoramico della Punta Helbronner.
Ci ero già stata parecchio tempo fa prima dell'incendio devastante del traforo, quindi almeno 20 anni fa. Allora si saliva fino all'Aiguille de Midi per poi riscendere con un 'altra funivia fino a Chamonix in territorio Francese. Oggi tra il territorio italiano e quello francese c'è solo il ghiacciaio Pare che i francesi , al cui carico ci sia quella parte, non abbiamo intenzione di spendere .....Nel contempo l'opera ingegneristica che consente la salita è veramente un'impresa futuribile, la cabina rotante a 360 gradi consente lungo il percorso di riempire gli occhi di uno spettacolo unico e inimmaginabile,
Courmajeur si allontana mentre ci si immerge in boschi di abeti, in lontananza il dente del gigante e mano a mano che si sale la natura lascia spazio alle rocce che in inverno si ricoprono di neve e ghiaccio ed oggi sono rocciose e brulle e poi su ancora più su fino alla cima. Una fermata intermedia consente di abituarsi all'altitudine passeggiando nel giardino alpino e facendo due passi nel negozio di gadget.Si riprende la salita ed è luce che si rifrange nel ghiacciaio e...due rocciatori che salgono accompagnati da uno stambecco che corre tra le rocce e... che dirvi ancora.
La funivia supera il Rifugio Torino, mi viene in mente mio zio Gigi,ottantottenne , aquila d'oro del cai..alpinista rocciatore esperto di montagna anche se nato a Napoli e militare nella marina. Uomo di ferro che alla sua veneranda età ancora sale al Duca degli Abruzzi sul Gran Sasso e che sicuramente avrà soggiornato nel rifugio e scalato ghiacciaio e parete....faccio una foto per lui...E siamo su... davanti a noi si apre l'infinito, l'immenso del cielo blu indaco ed il bianco degli eterni ghiacciai, mi manca il fiato e purtroppo non solo per lo spettacolo...non respiro bene e mi gira la testa, sono costretta a fermarmi e stendermi su di un divanetto in attesa che la sensazione di malessere si attenui.
Mi faccio forza non posso assolutamente scendere senza essere uscita fuori sulla terrazza panoramica e senza aver potuto portare con me quell'immagine incomparabile devo fermare il tempo di quel momento rubarlo e portarlo con me. Mi sento meglio aggrappandomi a qualsiasi cosa sia utile cammino sul pavimento panoramico che si apre sul ghiacciaio e salgo ancora fino al terrazzo dal quale il panorama si fa immenso. Sono sola i miei amici si sono dispersi tra terrazze e sale ristoro.
Chiedo a qualcuno di farmi qualche foto con alle spalle il Massiccio del Monte Bianco ed il ghiacciaio. Purtroppo non posso scendere sulla neve,non ho le scarpe adatte. Una scala porta sul ghiacciaio dal quale volendo e con l'attrezzatura giusta si può scendere al rifugio Torino mi piacerebbe molto vuol dire che dovrò tornare. Ci ritroviamo tutti al ristoro per un caffè, acquisto per ricordo la calamita con lo skywai e fotografo la statua si Gesù sulla croce con la frase" Se tutti i popoli del mondo volessero darsi la mano".Riprendiamo la funivia in discesa fortunatamente non ci sono file ,c'è un poco di gente ma non tantissima" è lunedi " ottima scelta quella di salire oggi. veloce recupero della macchina e andiamo a Chamonix. Imbocchiamo il traforo attraversando il confine pagando solo 25 euro , Maurizio dell'hotel Walser ci offre la sua carta residenti e nel giro di una mezz'ora arriviamo. Parcheggio sotterraneo come mi sembra logico e ci avviamo verso il centro del paese.Ci fermiamo in una panetteria per uno spuntino e subito mi innervosisco.Non amo i francesi e ne ho la conferma, siamo a meno di mezz'ora dell'Italia sono tutti sicuramente bilingue e fanno finta di non capire l'Italiano
Nel mio improponibile Inglese compro un trancio di qualcosa, pago ed esco ripromettendomi di non acquistare più nulla"non lascerò un euro in questa cittadina" Facciamo un giro , sinceramente non è che mi piaccia molto. Tipico paesino di montagna , in lontananza la funivia che sale all'Anquille de Midi, tanti negozi carissimi, bar e ristoranti affollati, il orso e gente che passeggia potremmo essere in un film di Vanzina...
Lascio i mie amici, ho un attacco di voglia di stare da sola, ci diamo appuntamento a poi.. liberi di fare quello che vogliamo. Faccio un giro mi inoltro nelle stradine , bellina la piazza della stazione a cremagliera ma sostanzialmente mi sto annoiando e non questa cittadina non mi trasmette nessuna emozione ed io vivo di emozioni.
Mi fermo al luogo dell'appuntamento chiaramente è presto mi stendo su di una panchina e guardo il magnifico ghiacciaio "Le Mer de Glace che scende maestoso lungo il crinale della montagna, il sole lo illumina le nubi creano sulla superficie lucida giochi ed immagini
e....nella mia mente uno splendido ricordo.... una notte bellissima di tanti anni fa , una macchina che sfrecciava sotto il traforo, un ghiacciaio fluorescente illuminato da una luna gigante in una notte di settembre ed il riverbero di emozione di due giovani e felici amanti .......
Ci ero già stata parecchio tempo fa prima dell'incendio devastante del traforo, quindi almeno 20 anni fa. Allora si saliva fino all'Aiguille de Midi per poi riscendere con un 'altra funivia fino a Chamonix in territorio Francese. Oggi tra il territorio italiano e quello francese c'è solo il ghiacciaio Pare che i francesi , al cui carico ci sia quella parte, non abbiamo intenzione di spendere .....Nel contempo l'opera ingegneristica che consente la salita è veramente un'impresa futuribile, la cabina rotante a 360 gradi consente lungo il percorso di riempire gli occhi di uno spettacolo unico e inimmaginabile,
Courmajeur si allontana mentre ci si immerge in boschi di abeti, in lontananza il dente del gigante e mano a mano che si sale la natura lascia spazio alle rocce che in inverno si ricoprono di neve e ghiaccio ed oggi sono rocciose e brulle e poi su ancora più su fino alla cima. Una fermata intermedia consente di abituarsi all'altitudine passeggiando nel giardino alpino e facendo due passi nel negozio di gadget.Si riprende la salita ed è luce che si rifrange nel ghiacciaio e...due rocciatori che salgono accompagnati da uno stambecco che corre tra le rocce e... che dirvi ancora.
La funivia supera il Rifugio Torino, mi viene in mente mio zio Gigi,ottantottenne , aquila d'oro del cai..alpinista rocciatore esperto di montagna anche se nato a Napoli e militare nella marina. Uomo di ferro che alla sua veneranda età ancora sale al Duca degli Abruzzi sul Gran Sasso e che sicuramente avrà soggiornato nel rifugio e scalato ghiacciaio e parete....faccio una foto per lui...E siamo su... davanti a noi si apre l'infinito, l'immenso del cielo blu indaco ed il bianco degli eterni ghiacciai, mi manca il fiato e purtroppo non solo per lo spettacolo...non respiro bene e mi gira la testa, sono costretta a fermarmi e stendermi su di un divanetto in attesa che la sensazione di malessere si attenui.
Mi faccio forza non posso assolutamente scendere senza essere uscita fuori sulla terrazza panoramica e senza aver potuto portare con me quell'immagine incomparabile devo fermare il tempo di quel momento rubarlo e portarlo con me. Mi sento meglio aggrappandomi a qualsiasi cosa sia utile cammino sul pavimento panoramico che si apre sul ghiacciaio e salgo ancora fino al terrazzo dal quale il panorama si fa immenso. Sono sola i miei amici si sono dispersi tra terrazze e sale ristoro.
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| Io aggrappata |
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| Rifugio Torino |
Mi fermo al luogo dell'appuntamento chiaramente è presto mi stendo su di una panchina e guardo il magnifico ghiacciaio "Le Mer de Glace che scende maestoso lungo il crinale della montagna, il sole lo illumina le nubi creano sulla superficie lucida giochi ed immagini
e....nella mia mente uno splendido ricordo.... una notte bellissima di tanti anni fa , una macchina che sfrecciava sotto il traforo, un ghiacciaio fluorescente illuminato da una luna gigante in una notte di settembre ed il riverbero di emozione di due giovani e felici amanti .......
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