giovedì 17 maggio 2018

Gole di Caccaviola Beneventano

Cusano Mutri Gole di Caccaviola... Adrenalina

Passeggiata programmata da tempo e sopratutto attesa da tempo, una di quelle escursioni nel quale la fatica ,l'impegno e la forza si amalgamano e diventano adrenalina allo stato puro.
Partenza da Cusano Mutri con Matese Escursioni un'associazione di guide professioniste ,preparate ed.....aggiungiamoci che sono pure bellissimi e simpaticissimi ragazzi abbiamo raggiunto il massimo.Con me stamattina  Sabrina e Nunzia. Arriviamo a Cusano in anticipo ma nel giro di poco più di mezz'ora il gruppo si compatta con  Antonio ed Anna ,tutto il resto del nucleo duro di costa delle sirene ed anche  i nuovi partecipanti. A fine escursione una parte di noi  resterà a dormire approfittando della sagra del Fungo Porcino ,io preferisco tornare ,sono a dieta e la sagra non lo consente e poi domani sento la necessità di una giornata per me..Saliamo su un pulmino dall'aspetto sconquassato, ci stringiamo e si parte. Iniziano i primi scherzi , i selfie i racconti le guide vengono fagocitate dal nostro entusiasmo; ho al sensazione che le loro  menti vengano attraversate da pensieri del tipo  "sti pazzi ci faranno passare una giornata d'inferno" e invece,.. siamo stati bravissimi Il percorso è pazzesco il pulmino sconquassato si arrampica su tornanti come un caterpillar.

Da un lato la montagna ed il rischio di sbatterci dall'altra il baratro, una situazione  allucinante. un solo coro di urla e strilletti fino a che è scattata, con la complicità di Anna, esperta di situazione di panico la canzone " tammurriata nera" che ha distratto tutti fino all'arrivo.
Ci accompagneranno nel percorso Valentino, Filippo, Marino , Giandomenico e  qualcun altro a supporto .Ci aiutano ad imbracarci, il tutto si svolge nel massimo della sicurezza e con totale assistenza. Si procede con un briefing per avere chiara la situazione corde, ganci e carrucole.  Foto di rito  con sorriso, casco e via verso la prima gola.
Non starò qua a raccontarvi passaggio per passaggio arrampicata per arrampica anche perche' non me lo ricordo , ma cercherò di trasferire quanto provato e vissuto lungo il percorso. Guardo il primo cavo di acciaio che ci dovrà sostenere e che scende verso la gola, mi prende un attimo di tensione scavalco un paio di persone e decido che dovrà scendere sempre tra le prime . la tensione dell'attesa potrebbe giocarmi cattivi scherzi e una volta iniziato non si torna indietro....neanche l'elicottero ti può venire e prendere.
Questa scelta però mi è costata le foto in discesa sulla teleferica in quanto giù praticamente c'era solo la guida. La prima discesa è assistita, chiaramente, fissata la carrucola al cavo d'acciaio viene agganciata una corda che la guida usa a supporto in modo da impedire che si prenda velocità eccessiva nella discesa. Ok vado aggancio, corda ,mani sulla carrucola  mai davanti
potrebbe tagliare, mai dietro la frizione sull'acciaio produrrebbe un'ustione violenta ... il panico.
Bisogna sedersi sull'imbraco e lasciarsi andare, ecco quello è il momento in cui ti chiedi... perche'  ti chiedi se l'emozione sarà tale ed il se il cuore reggerà, se la paura ti farò mettere le mani nel modo sbagliate se e....  parti urlando verso il basso. Arrivo praticamente in braccio a Marino che mi aggancia con le mani e mi sgancia dal cavo di acciaio. Sto tremando, l'emozione è forte, l'adrenalina a palla. Ma non ci si può fermare bisogna andare  lo spuntone di roccia è piccolo. Giù c'è già Filippo che ci attende, scendo con una corda a nodi mi sento tanto  Messner  anche se il tragitto è brevissimo ma l'orgoglio dell'impresa è tanto. Avanti... attraverso le rocce del greto del fiume praticamente in secca, troveremo solo alcuni punti dove l'acqua ha formato dei laghetti magnifici sui quali abbiamo volato attaccati ai cavi. Adesso c'è la prima parete e via con le lounge , termine tecnico per i ganci da cavo da parete, mai staccarli insieme sono la nostra sicurezza ..prima uno poi l'altro così fino ad attraversare tutta la parete. I piedi dove trovi presa ma  per il momento è semplice, c'è come un piccolo terrazzo dal quale in atteggiamento spavaldo ci facciamo fotografare attaccate ed appese al cavo in perfetta sicurezza a mezzo metro dal laghetto. Ancora avanti una nuova corda di acciaio , stavolta la pendenza è minore ma l'attraversamento è tra due pareti che sembrano vicinissime. aggancio, seduta, cuore che batte gambe alzate... vedo la parete di roccia a due millimetri dal mio corpo che viaggia in velocità, sposto il bacino nell'illusoria sensazione di allontanarmi ma sono i ragazzi che da su fanno in modo che non succeda nulla.. sto arrivando ammorbidisco le gambe stavolta si arriva in piano sul greto.Avanti ... ancora una parete breve e non difficile o almeno ormai così mi sembra sto acquistando sicurezza vado spedita anche se le mani mi fanno male, ho i guanti ma l'acciaio dei cavi fa male e sopratutto la forza che metto per reggermi si scarica nelle braccia. Fondamentalmente l'errore e caricare le braccia mentre dovrebbero essere le gambe e gli addominali a sostenerti ma l'impreparazione e l'adrenalina ti confondono.
Adesso c'è il primo passaggio non assistito in poche parole nessuna corda a supporto che regola la velocità si scende e basta. Fortunatamente il tragitto è tale che non si riesce ad acquistare un grande velocità , l'altezza è irrisoria sotto di noi acqua. ormai mi sento esperta mi siedo e scendo. Ancora un tragitto tra il greto del fiume in alcuni tratti supportato da corde dove potersi reggere per non cadere in acqua. Chiacchieriamo poco siamo tutti molto concentrati sui passaggi anche se le risate non mancano e sopratutto i ragazzi giocano con noi facendo si che la tensione si stemperi  Sono bravissimi anche in questo è un grande compito riuscendo con loro professionalità e simpatia a rendere il percorso divertente e armonico.
Valentino2 un mito2 ci racconta la storia delle formichine e di un grosso masso che si appoggia in equilibrio tra due pareti  per far si che possano passare da un comune all'altro" unico " Attraversiamo ancora un tratto di greto di fiume e qualcuno finisce con i piedi nell'acqua ma ci sta tutto e fa parte del gioco. Adesso si sale su di una parete bella tosta bisogna fare attenzioni alle mani i cavi di acciaio sono praticamente attaccati alla roccia devi inserire le lounge e le mani nei punti più larghi un 'impresa.
Una breve passaggio aereo non assistito con la difficoltà di doversi reggere al cavo e dare da soli la velocità tenendo le mani dietro la carrucola e frenando la discesa. Mi faccio forza sulle braccia sento la velocità e la voce di Marino che mi dice di rallentare fortunatamente il tragitto è breve e atterro praticamente su di una roccia che spunta dal costone, velocemente bisogna andare dall'altra parte della parete...alla cieca mettendo i piedi un po' a casaccio e reggendosi con le braccia, mi prende il panico non riesco più a muovermi,

Valentino prova a darmi le giuste indicazioni...lounge, cavi, mani corde non riuscivo a sentire niente solo la paura tremenda di farmi male le mani, il terrore, un attacco di panico. Valentino mi aggancia e mi porta dall'altro lato , sono bianca come un lenzuolo e tremo .Anna mi sta vicino e come al solito mi supporta facendomi coraggio , anche Marino  cerca di sollevarmi il morale raccontandomi di persone che si sono bloccate in situazioni molto ma molto più semplici. Ma davanti me la teleferica più lunga 100 metri di pendenza tutti di un fiato dovendo anche fare attenzione ad una roccia che crea un restringimento. Anna mi consiglia di scendere per prima, assolutamente si . Adesso lasciarmi andare è più difficile ma la bravura dei ragazzi e l'esperienza su situazioni difficili fanno in modo che la mia discesa  inizi molto lentamente ma......solo fino alla roccia poi.... lasciano che prenda velocità facendomi dondolare... urlo ma non di paura sto scherzando anch'io.... è passata. Aspettiamo gli altri e c'è chi arrivando racconta che il nostro amico Salvatore è scivolato ma le corde hanno impedito una rovinosa caduta sulle rocce. Ancora una camminata nel greto del fiume , grossi massi si intervallano a pietraie ,mi lascio scivolare arriviamo in uno slargo lontano dalle pareti e dal rischio caduta massi si fermiamo a mangiare. C'è un po di sole finalmente. Le gole sono umide e fa molto freddo l'adrenalina il resto. Un mezz'ora di relax e si riparte siamo quasi alla fine mancano ancora un paio di passaggi aerei e una parete "credo". L'ultimo tratto è abbastanza semplice o almeno così mi sembra, discese tranquille e varchi ampi L'ultimo passaggio , scatena tutto il mio rammarico per aver affrontato una situazione del genere in assoluto precario equilibrio. Inizio una giaculatoria del tipo "ma chi c... e ma vir che m....." ecc ecc alla Mara Maionchi per intenderci.

Sto scherzando ,rido e ridano i miei compagni di avventura tutti indiscutibilmente appesi alla parete. Ultimo 200 metri su pietre ... la strada e le macchine. Ci liberiamo dagli imbrachi e ci avviamo al paese non senza aver prima salutato, abbracciato , baciato i nostri magnifici ragazzi. Si va in paese la sagra sta per iniziare. Uno poco mi spiace di non restare ma ho bisogno di casa sono rientrata da poco dalla Sicilia. Prima di andare mi concedo una magnifica birra artigianale produzione Marino la" Iside " 5 gradi retrogusto amaro perfetta.
Ultimi saluti al gruppo che resta ed a quello che rientra  si torna a Napoli  pienamente soddisfatti di questa bellissima giornata e...

Un grazie particolare va ai ragazzi di Matese Escursioni che hanno saputo valorizzare un territorio spettacolare come il Matese e che con la loro professionalità ed allegria riescono a rendere queste giornate un momento magico ed emozionante A Valentino, a Marino a Filippo e Giandomenico, a Maria a Giulia ed a Mario impegnati nella sagra ma presenti in altre occasioni,come sempre un grazie immenso ad Antonio ed Anna che ci fanno trascorrere queste bellissime giornate ed a tutti i miei compagni di avventura

Foto Salvatore Verazzani, Marco Turcio, Antonio Cocozza e  buona parte del Gruppo Costa delle Sirene

Vesuvio

Vesuvio ...per non dimenticare

E' trascorso circa un mese dagli incendi devastanti che hanno distrutto quasi del tutto l'ecosistema del Vesuvio "A MUNTAGNA NOST" L'associazione Costa delle Sirene in collaborazione con Trek Vesuvio decide per una escursione commemorativa sul vulcano saremo accompagnati daa alcuni giornalisti e da tanti di noi profondamente colpiti da quelle giornate di fuoco e fiamme . Ricordo ancora il senso di impotenza e l'angoscia nel vedere da casa mia il vulcano bruciare per giorni.
Appuntamento alla Valle delle Delizie, che di delizia in questo momento non ha più nella. Il gruppo si compatta in breve tempo anche se siamo in tanti , con molti camminiamo insieme da tempo rivedo anche alcuni amici dell'altra associazione e qualche volto nuovo. Antonio ed Anna le nostre sicurezze. Anna ha nel suo zaino ha una ginestra del Vesuvio la ripianterà nel bosco bruciato come simbolo di rinascita.
Il primo impatto  è devastante , si sale attraverso monconi di alberi carbonizzati, l'inizio dei trochi e tutto quello che è vicino alla radice è bruciato . I rami più alti non attaccati dal fuoco sono ricoperti da foglie secche ma non per l'autunno imminente ma dal colore sprigionatosi dal fuoco. Si cammina in silenzio ognuno preso dalle sue considerazioni. Non sento un solo cinguettio.
Ma l'aspetto più inquietante è la puzza di bruciato, ti circonda, ti avvolge, la senti nella pelle, si intrufola nei mie capelli  non mi lascerà per tutto il percorso e la porterò fino a casa
Prima tappa il largo Angelo Prisco , finanziere che provò da solo e sopratutto inutilmente a combattere i bracconieri della zona sacrificando la sua vita.
Attraversiamo la Valle dell' inferno e quale nome più appropriato in questo momento. Ancora cenere, puzza di bruciato scheletri anneriti che si stagliano verso il cielo azzurro un contrasto stridente di colori , il nero del fuoco, il bianco della fuliggine che copre tutto il sottobosco e.. l'azzurro di un meraviglioso cielo settembrino.
Un attimo di riposo sul largo della legalità così' chiamato per celebrare la nascita dell'Ente Parco.    
Ancora su  attraversiamo sentieri nei quali in primavera mi racconta un amico le ginestre invadono di giallo solare ogni cosa, sentieri nel quali gli odori ed i profumi ti inebriano ma adesso i cespugli sono tutti bruciati , secchi e l'odore è solo quello che ormai sento da due ore... bruciato... odore di bruciato.
Eppure lungo il percorso qualche cespuglietto verde si fa strada tra i rami carbonizzati  cespugli di robina  che se da un lato è una  piante infestante dall'altro in questo momento mi trasmette un senso di rinascita.Ci vorranno almeno due anni prima che lungo le falde  si ricreino ...forse ... le condizione di vita vegetale che tanto contraddistingue  il nostro vulcano. I licheni, le orchidee selvatiche i cespugli di mirto, lentisco e biancospino, la ginestra dell'etna importata per rimboscare la zona dove l'eruzione del 1906 e quella odorosa. Prima che la fauna ripopoli le falde e che il cinguettio di passeri cinciallegre e pettirossi si torni a sentire,  ma anche prima di rivedere volare poiane e gheppi barbagianni e  gufi e correre  conigli e lepri  e tutta la flora e la fauna " ra muntagna nost "  Dietro una madonnina miracolosamente scansata al fuoco Anna decide di piantare la ginestra sarà il simbolo della rinascita. Mi perdo il momento non so perchè fortunatamente le foto mi saranno di supporto.
Continua la salita verso un picco di lava dal quale si domina tutta la valle a perdita d'occhio fino ad abbracciare in un solo sguardo i monti del Partenio, i Lattari ed il mare, un punto di vista incantevole. 
Ancora in salita alla fine avremo percorso tra andata e ritorno 14 km e circa 700 metri di dislivello. Arriviamo al rifugio Imbò dove scatta il momento cibo, l'intenzione sarebbe stata  quella di riscendere verso la piana della legalità ma è ormai quasi ora di pranzo e come al solito la fame, dopo le salite, diventa impellente.
Riusciamo a sistemarci tutti sui tavoli a disposizione dei visitatori e li occupiamo siamo in tanti. 
Momento di relax e di chiacchiere più lievi. Il percorso è stato impegnativo non tanto per difficoltà quanto perchè emotivamente forte. Pensare alla distruzione ma sopratutto a tutti gli animali impazziti dalla paura che scappavano in cerca di riparo ed a quelli intrappolati della fiamme arsi vivi mi ha accompagnato lungo tutto il percorso lasciandomi una grande senso di angoscia. 
Risate, scherzi battute e cibo e mi  chiedo come mai oggi non sono spuntati i dolci ed il  vino, sarà che  siamo tutti reduci dagli stravizi dell'estate e stiamo provando a contenerci ? Credo proprio di si 
Un'oretta di riposo e si riparte la strada è la stessa all'incontrario e ci fermiamo nuovamente al largo legalità dove alcuni esperti del luogo nonchè valontari  ci raccontano degli incendi ,delle responsabilità e di tutte le problematiche legate al disastro come lo spopolamento faunistico della zona per la mancanza di cibo nel sottobosco  ormai inesistente




Alcuni di noi  in particolare chi è della zona o comunque fa parte di associazioni di tutela legate al territorio  sono saliti in più occasioni a lasciare cibo e acqua per gli animali  Ci offriamo tutti di essere di aiuto in qualsiasi modo come associazione e come singoli perchè non possa succedere più o per almeno per arginarne i danni.
Riscendiamo verso la valle delle delizie e verso le macchine. Il sentiero è morbido ed invoglia a camminare veloci. Sono fondamentalmente una persone molto comunicativa ma adesso ho bisogno di restare con me per un poco. Aumento il passo o forse lo rallento non so e poi...un odore di pini intenso mi avvolge , il primo odore diverso da quello di bruciato della giornata mi guardo intorno macchie verdi sempre più intense , ai lati della strada cespugli di ginestre integre, qualche fiore e la robinia come sempre. Sento quel profumo e sorrido forse ci vorrà un poco meno di due anni non vedo l'ora di tornare quando le falde del vulcano saranno fiorite  per vedere e sentire quello che mi hanno raccontato gli amici. 
Arriviamo alle macchine molti di noi salutano ma il solito nucleo duro decide per una sosta al bar ad Ottaviano dove pare ci siano le migliori sfogliatelle del mondo. La pasticceria è ancora chiusa e si decide per un sostanzioso aperitivo con le prime 4/5  birre accompagnate da patatine. Finalmente la saracinesca del locale si alza e ci precipitiamo d acquistare tutte le sfogliatelle rimaste. Ce le godiamo in un miscuglio di dolce salato ed alcolico ma alla gola ed alla fame non si comanda.


Si rientra e il pensiero va ancora  al Vesuvio ,che sovrasta il paese di Ottaviano, speriamo che questa sia l'ultima volta in cui mani assassine lo devastano

Foto a cura del gruppo Costa delle Sirene  e web

Monte Mutria Matese

Monte Mutria il sentiero delle Farfalle

In questo fine settimana nel Parco Regionale del Matese si festeggia la Montagna. Escursioni, arrampicate, percorsi di trekking ed a cavallo, canoa e bike ,teleferiche nelle gole e visite alle miniere della zona. insomma ci sono tantissime attività da poter svolgere e tutto a cura  delle associazioni che stanno costruendo con impegno e grande forza di volontà lo sviluppo del  il turismo in una zona bella e poco conosciuta..
La nostra mitica guida Antonio accompagnato dal non meno bravissimo e simpaticissimo Marco saranno gli accompagnatori della parte escursionistica Sabato sul Mutria 1800 metri e domenica la Gallinola 1926 metri.
Io sarà ospite per tutto il fine settimana di Barbara a Piedimonte Matese e con lei abbiamo deciso di effettuare la salita sul Mutria. Per domenica ci riserviamo un picnic sul lago Matese in assoluta tranquillità e sopratutto all'ombra il caldo infernale di questi giorni ci sta distruggendo .
La partenza è da bocca della Selva dove c'è già un bel numero di persone in attesa di prenotare le varie attività offerte per l'occasione.
Oggi siamo pochissimi ed a parte Antonio , Marco e noi due ci sono solo Daniela e Giulio già conosciuti a Punta Infreschi . Il caldo e le vacanze  di molti ci hanno decimati ma questo non ci impedirà di stare bene anzi probabilmente saremo compatti e sinergici su tutto il percorso.La partenza è morbida su strada asfaltata in salita ma assolutamente ombreggiata poi ci inoltriamo in un boschetto fresco e profumato tutto su pietraia. Mi sento in forma , il caldo asfissiante non mi sta dando particolarmente fastidio sono sudata come al mio solito ma vado spedita. il fiato  è poco, sono una ex fumatrice i quelle serie e purtroppo anche con gli anni non ho riacquistato il fiato, la forza si ma il fiato mi manca.
Usciamo su un tratto esposto, la salita si inerpica a perdita d'occhio, non ci sono più arbusti a parte erba bassa che oltretutto pizzica da morire sulle gambe


 E' bellissimo, un lievissima brezza ci porta i profumi della campagna , il rumore del silenzio mi da serenità mi calma, mette pace , la vista a perdita d'occhio delle montagne lontane, un senso immenso di pace mi riempie mi sento avvolta  e...meraviglia delle meraviglie  siamo circondati   da miriadi di farfalle colorate che ci volano intorno mentre in un gioco d'amore si ricorrono, si posano sui sassi, sui fili d'erba in un precario bellissimo equilibrio, sui cardi d'argento.
Scattano le macchine fotografiche i telefoni alla ricerca del momento più bello. Sono in amore si tanno corteggiando volando in circolo , forse si sono scelte si rincorrono in un' un 'armonia di dolcezza, si avvicinano si uniscono si baciano e fanno l'amore . Il loro corteggiamento è una danza senza fine è un 'immagine perfetta dell'amore ... e poi.... e poi ....loro non hanno sentimenti e tutto finirà in quel momento . ma oggi voglio pensare che quel corteggiamento sia il preludio a qualcosa di più  a qualcosa che duri nel tempo , ho voglia di  sognare.
Ma la vita è un 'altra e lasciamo le farfalle al loro amore noi continuiamo a salire con tenacia, con forza  e con tanta voglia di arrivare in cima ed alla fine ci arriviamo attraversando tra l'erba alta un breve tratto pianeggiante.
Risaliamo su una piccola cima dove la cappella di Sant'Antonio di staglia a protezione della valle. Una breve preghiere al Santo e tante foto. Si riscende verso un'altro tratto pianeggiante e poi ancora in salita dove commineremo in cresta fino alla cima del Mutria a 1800 metri sono orgogliosa di me oggi non faccio fatica mi sento in forma ed a parte il caldo sono veramente contenta  Un ultimo tratto con tanto di capre al pascolo e cane da cui avere doveroso timore e poi in cresta . Antonio è davanti a noi ed è arrivato ci avverte che attorno alla croce che delinea la cima ci sono centinaia di vespe forse è il caso di non avvicinarsi. Cerchiamo il modo di fare una foto siamo solo in sei viene perfetta.Lo spettacolo dalle cime è come al solito magnifico, il silenzio , il vento il sole che scalda ma non opprime, sotto di noi c'è il Molise ed il massiccio del Matese in lontananza  il lago. Mi piacerebbe trovare un poco di ombra stendermi ed ascoltare il nulla ed i mie pensieri in libertà  ma purtroppo dobbiamo scendere c'è fumo e fuoco ....si fuoco sotto di noi sia del lato del Molise che da quello di Cusano Mutri. Si alzano nuvole di fumo...  sono incendi. neanche il Matese è stato lasciato in pace anche in qua i  meledetti assassini hanno iniziando a devastare .Dobbiamo scendere anche velocemente ,
Barbara prova a mettersi in contatto con il 1515 e la risposta è quella di chiamare i pompieri e sono senza parole. Il fumo è tanto e la puzza di bruciato pure. L'esperienza dell'incendio nel bosco mi mancava e devo dire che un tantino di ansia la mette. Scendendo velocemente mi tornavano in mente immagini di film apocalittici ma forse esagero meglio non pensarci. Certo è che la discesa l'abbiamo percorsa in nemmeno un ora e mezza in silenzio con il fumo alla nostra destra e la puzza di bruciato continua. Finalmente siamo nuovamente sulla strada, o decidiamo di continuare fino a Bocca della Selva dove comodamente seduti al bar con una birra fredda ed il nostro panino ci rilasseremo..... lontani degli incendi.



Punta Infreschi Cilento 2° Parte

Punta Infreschi 24 ore di allegria amicizia e condivisone giorno due

Ormai è notte fonda più o meno ci siamo tutti organizzati, il mio lettino da spiaggia è comodissimo e riesco a prendere sonno cullata dal canto delle cicale. Credo di essermi svegliata ogni ora ma ogni volta era spettacolo, la luce della notte, le stelle i suoni ...bellissima esperienza.
Sta facendo giorno e mi alzo voglio scendere al mare ed aspettare l'alba sulla spiaggia. 
Mi dirigo verso il bagno scavalcando corpi semi dormienti in sacchi a pelo posizionati ovunque anche sui tavoli del ristorante una scena apocalittica. Veloce risciacquo anche perchè senza acqua è difficile fare altro e scendo.In due secondi mi raggiungono Marco la fidanzata Paki e Sabrina.Il cielo diventa sempre più chiaro e velocizziamo la discesa un attimo,ecco il sole meraviglioso che sale dalla costa di Maratea.
Scattano le foto ma sono tutte in controluce  ci rinunciamo; veloci ancora qualche metro e siamo in spiaggia in tempo perchè nel mare si materializzi una striscia di luce. Un secondo e mi tuffo nel sole vorrei nuotare fino a raggiungere la costa , l'acqua calda mi avvolge in una sensazione di benessere, un contatto fisico e mentale con il mare, la mia fonte di benessere il mio elemento di vita, sento le braccia di un amore che mi stringe Torno velocemente alla realtà magari non è il caso di allontanarmi , mi raggiunge Paki e poi Sabrina e poi tutti in mare c'è anche Domenico e Nunzia. Domenico è entusiasta non ha mai fatto il bagno all'alba che credo sia molto più bello che quello di notte  
Restiamo in acqua fino a che il sole non inizia a scaldare un poco, si sta meglio dentro il mare che fuori. Nel frattempo arrivano altri compagni ma noi decidiamo di risalire nella speranza di usare nuovamente l'acqua  e poi fame.....lo stomaco brontola. La salita è comoda il sole è ancora basso e non sudiamo
Nell'oasi gli altri sono alle prese con le sistemazioni, ho lasciato tutto in disordine il mio lettino sembra un bazar ...panni puliti , sporchi , bottiglie vuote, biscotti una schifezza Riesco a farmi una veloce sciacquata e mi avvio al lettino ..prendo in pieno un ramo sulla testa e mi procuro un mega bombolone, é da ieri che mi scontro con  questo maledetto ramo ma stamattina mi sono stroppiata
Riesco in qualche modo a ricomporre la testa e lo zaino e mi precipito sotto il pergolato dove stanno servendo caffè e graffe calde appena sfornate  ricoperte di zucchero e cannella...una bomba di calorica ma chi se ne frega sono buonissime e poi abbiamo ancora da camminare.  Momento di difficoltà economica, purtroppo con gli extra restava un piccola quota scoperta decidiamo di riparare senza fare difficoltà un euro a testa..qualcuno avrà dimenticato cosa aveva consumato oppure credeva fosse compreso ma non importa  era poca roba ma comunque non sarebbe stato corretto l'avesse tirata fuori una sola persona. Marco ed Antonio mi chiedono di lanciare un paio di richiami a voce alta in modo da non partire tardi, anche oggi sarà una giornata bollente e più tardi si parte e peggio è.Purtroppo l'arte dell'intalliamento "perdere tempo" è diffusissima ma riesco a forza di urla a raccogliere la parte di noi che ha deciso di camminare. Qualcuno , chi per mancanza di sonno , chi per il caldo ha deciso di passare la mattina sulla spiaggia degli Infreschi e di rientrare a Marina di Camerota con i barconi. A me questi barconi fanno venire in mente il film "Terraferma con Beppe Fiorello" nel quale la realtà turistica si scontra con quella dell'arrivo dei clandestini mettendo a dura prova la coscienza degli isolani

Dal film Terraferma
Comunque si riparte in perfetto orario il sole è già mordace ma anche oggi ce la faremo.
Primo tratto fino ad una deviazione dove il gruppo si divide, una parte salirà per visitare la grotta ,un''altro me compresa si dirigerà verso Cala Bianca per il bagno. Stamattina la spiaggia è quasi deserta sono solo le 10 i villeggianti sono ancora alle prese con colazioni, merende e organizzazioni familiari....ed aggiungo meno male.
Paki ed io ci lanciamo nell'acqua colore degli smeraldi, ci tratteniamo nuotando,nessuno dei nostri ci raggiunge, sono tutti stesi all'ombra e dormono mi sa che devo benedire quel lettino da mare che mi consentito di riposare abbastanza. Ma so ragazzi stasera staranno benissimo 
Poco dopo arrivano anche il resto della banda salita visitare la grotta, relax in mare anche per loro ma siamo tutti a cercare l'ombra ci aspetta ancora almeno un'ora di camminata sotto il sole e siamo quasi a mezzogiorno. Ultime foto tra cui tutte le donne come rappresentanti delle sirene del gruppo. Si riparte adesso è tutta salita, dalla pietraia sale inesorabile un caldo bestiale, il sole è a picco e non c'è riparo. Prendiamo fiato sotto a  bassi cespugli che ogni tanto ci danno requie.Levo il cappello mi da calore e chiaramente lo perdo lasciato da qualche parte, mi getto acqua in testa . questo è il classico momento in cui mi chiedo chi me lo fa fare e perchè voglio soffrire..... ma poi me lo dimentico.
La salita è durissima poi finalmente un poco di vento e inizia la discesa in ombra. In lontananza Marina di Camerota e le sue spiagge e mano a mano che ci avviciniamo si sente anche il brusio e la musica. Ho la sensazione che non siano passate 24 ore ...la canzone è la stessa di ieri mi sa che la ripetono all'infinito tipo lavaggio del cervello in modo che i bagnanti non si rendano conto del caos e vivano felici quella bolgia infernale....sembra un film di fantascienza. Io preferisco massacrarmi sulle pietraie sotto il sole tutte le domeniche. 
E arriviamo ,sono le 13 riusciamo a trovare un tavolo libero praticamente rubandolo a che sto pranzando.
 Anna tira fuori le mitiche  verdure e come ieri ne distribuisce in giro, il pane c'è. Accompagno il tutto con una grande birra e ci rilassiamo.Salvatore a fine pranzo offre il caffè a tutti Laura ed Eugenia che hanno preso il barcone ci raggiungono hanno fatto il bagno in zona Le ultime chiacchiere grandi Urrà per Marco e Antonio,tantissimi baci. Siamo sporchi sudati stanchi e bellissimi e più bello di tutto il sorriso che ci accompagna ...un sorriso che riempie il volto fino a far brillare gli occhi 





Una parte delle Sirene

e adesso....un grazie a  Marco per l'organizzazione ad  Antonio ed Anna per il supporto e grazie a tutti i miei compagni di avventura che hanno reso speciale questa bellissima escursione.
Un grazie particolare alla terra che ci ha ospitato " Il Cilento"

Punta Infreschi Cilento 1°parte

Punta Infreschi 24 ore di allegria amicizia e condivisione ..Giorno uno

Sto aspettando questo momento da mesi, una notte sotto le stelle in una delle baie più belle del Cilento " Punta Infreschi" Organizzato dal gruppo Costa delle Sirene e da Marco che si è preoccupato di tutto ed al quale va il mio personale ringraziamento per i giorni trascorsi .
Trekking lungo la costa e pernottamento in un agriturismo con tende e sacco a pelo. Torno ragazza , torno agli anni della gioventù e per meglio vivo situazione che da ragazza ho saltato a piè  pari avendo scelto di fare la madre a 17 anni.
Ma questa è un 'altra storia ....
Partiamo di sabato abbastanza presto e tenendo conto che è fine luglio e fine settimana ci è anche andata bene ad aver impiegato solo 3 ore e mezza.
La preparazione dello zaino è stata impegnativa ,non sono pratica e sacco a pelo ,ricambi e materassino mi hanno avvilita. Alla fine ce l'ho fatta al punto che al ritorno mi sono persa il sacco a pelo sarà stato inconscio?
Il caldo è asfissiante,i metereologi non fanno altro che parlare di  un fine settimana caldissimo con tassi di umidità elevati, andiamo bene..... ma noi siamo duri e ce la faremo.
Tra l'arrivo e la partenza del trekking passa una buona ora, registrazioni saluti e ritardatari  mettono in moto il gruppo a mezzogiorno con 40 gradi e sole a picco.... perfetto.
Attraversiamo la spiaggia di Lentischelle dove il popolo dei villeggianti in un agglomerato sudaticcio e accaldato si delizia, secondo loro, a fare vacanza io personalmente neanche morta  Alcuni vucumpra tranquillamente seduti all'ombra ci guardano sbalorditi e fotografano questa banda di pazzi che con 50 gradi scarponi pesantissimi e zaini da incubo si avviano verso una scala che sale lungo il costone .....La prima parte del percorso è in parte coperta ma il caldo è asfissiante, lo zaino mi pesa sulle spalle, ho circa due chili di frutta e due litri d'acqua che mi stanno massacrando le spalle ma si sale.
Alla nostra destra la costa ed alle nostra spalle la spiaggia con gli ombrelloni, in sottofondo una musica caraibica ... salgo verso il costone e verso la tranquillità ....decisa Una prima fermata per qualche foto e per aspettare gli ultimi due ritardatari, il nostro amico Salvatore ha nel frattempo dimenticato il telefono in macchina ne farà a meno non c'è il tempo di aspettare che ritorni. Ancora salita , il sole a picco implacabile  la prima ora passa quasi in silenzio siamo sfatti e si va avanti la prima fermata è alla spiaggia di Pozzallo.
Entriamo nel fresco del bar ristorate tra gente che mangia impepate di cozze e spaghetti a vangole e che  guarda allucinata sta banda di pazzi sudati e carichi come sherpa. Giusto il tempo di un integratore, ho sudato tutta l'acqua del corpo e si riparte ... si sale ,stiamo praticamente costeggiando tutta la costa degli Infreschi sotto di noi mare cristallino e rocce. La seconda e più lunga fermata è prevista a Cala Bianca per un bagno e per mangiare qualcosa.  Ancora un'ora di cammino attraversiamo una pietraia in discesa e poi un tratto di terreno argilloso rosso come le nostre facce  ed arriviamo sulla spiaggia.
Gli zaini e quando possibile viene lasciato a caso e tutti in acqua per il meritato riposo. Dal mare  mi guardo intorno. la spiaggia non è particolarmente affollata ma è vero anche che non è facilmente raggiungibile dai villeggianti abituati a parcheggiare fuori l'ombrellone Anna tira dal suo magico zaino un 'intero contenitore di verdure grigliate condite con olio buonissimo, un pezzo di pane e inizia la distribuzione per tanti di noi,  non avrei voluto che mangiare frutta ,ci aspettavano almeno altre due ore di camminata in sali scendi sotto il sole ma  non ho resistito troppo buone. Un'oretta di riposo tra chiacchiere e buon cibo e ci rivestiamo, la mia maglietta si è nel frattempo asciugata e riprendiamo la marcia. stavolta lo zaino mi da meno problemi ho distribuito la frutta tra le compagne di viaggio e di acqua ne è rimasta solo un litro. Saliamo verso la scogliera a picco sul mare, pietre, sole implacabile , caldo che ti mozza il respiro, saliamo saliamo fino a arrivare in un tratto pianeggiate... è magnifico attraversiamo vegetazione bassa ma rigogliosa, c'è silenzio, i nostri passi, i gabbiani, un vento caldo che riesce a darti un attimo di sollievo  ecco sta arrivando quella magnifica sensazione di libertà che mi accompagna mentre cammino in luoghi che i più non conoscono.In lontananza la costa verso Marina di Camerota e quella verso Maratea , un amico ci indica il famoso Cristo in alto sulla costa. E' minuscolo siamo lontani e nascosto nella nebbia lattiginosa di calore che avvolge tutto ma c'è ed è bello pensare di averlo visto.
In quel punto tra l'erba alta la scogliera ed il mare avverto la sensazione di abbracciare la vita.
Da quel punto in poi non  manca molto all'agriturismo. Una parte del gruppo decide di andare a visitare le piscine naturali degli scolelli area marina protetta. La discesa è ripida il sole è a picco e non si può fare il bagno la metà rinuncia compresa io. Sono particolarmente accaldata , il sole mi sta mordendo non nella pelle perchè sono una cozza ma nella testa ho bisogno di fermarmi. . Un breve tragitto ed arriviamo all'agriturismo.
Primo  impatto difficoltoso la spiaggia è lontana ci sono almeno 200 metri in discesa tra rocce e sassi ..sfuma l'dea di dormire a mare. Il posto è davvero naturale niente di artefatto , un campo seminato ad ortaggi, un terreno degradante  sotto gli ulivi, qualche lettino da spiaggia, alcune amache. Un bellissimo pergolato con tavoli e sedie di ospiterà per la cena ...acqua solo quella per annaffiare e con la quale ci faremo una veloce lavata. Mi precipito verso un lettino e ne prendo possesso dall'alto dei mie 60 anni mi sento in diritto di accaparramento. Con me Antonietta, Sabrina e Eugenia ed Angela, Salvatore suo marito dormirà per terra accanto a lei da vero gentlman,  mentre Laura sia adatterà su un specie di divano tondo in midollino che condividerà con Mimmo. Il povero Salvatore resta fuori finirà per dormire a terra praticamente fuori della tettoia in area bagno ....
Ma fare trekking è anche questo spirito di adattamento, condivisione  ed amicizia .
Mi spoglio velocemente e mi avvio alla spiaggia , qualcuno perde tempo io voglio fare il bagno non aspetto nessuno e devo dire che a questo punto si muovono anche gli altri. Il sole è ormai tramontato , il mare ha tutte le sfumature del verde e dell'acquamarina il luogo è come lo ricordavo" un 'incanto" La spiaggia è quasi deserta a parte un tender con un gruppo famigliare che credo faccia parte di un paio di barche fortunatamente lontane. Tutti in acqua, risate senza fine, scherzi, battute nuotate verso il verde più trasparente "libertà e serenità" i pensieri molesti le cose cattive sono fuori dalla nostra vita in questo momento.
Risaliamo in pareo e scarpe da trekking indubbiamente eleganti......e ci precipitiamo ad una lavata veloce. Metto un pantalone lungo ed una maglietta, fa caldo, ma le zanzare stanno pasteggiando con il mio corpo. Belle fresche e profumate, si fa per dire, attendiamo l'arrivo degli altri che nel frattempo erano scesi a  fare il bagno. I morsi della fame mi stanno torturando in fondo ho mangiato poco e niente e vado ad elemosinare cibo in giro, fortunatamente era rimasta della pizza di scarole che accompagno con una grande Peroni. Alle otto siamo tutti a tavola, piatto unico ma ricchissimo, melenzane alla parmigiana , formaggio , la machugia una tipica polenta del luogo fatta con i legumi buonissima, salumi e bruschette tutto molto genuino e buono. la serata trascorre serenamente tra chiacchiere leggere e più impegnative ..."un bellissima serata, delle bellissime persone"si fa amicizia anche con chi non si è ancora conosciuto
Come ogni bella tavolata ad un certo punto di disgrega qualcuno va a dormire si fanno gruppetti di chiacchiere ed ancora si ride. Decido di salutare mi andrò a infilare nel sacco apelo sul mio lettino da spiaggia e sotto il bellissimo albero che mi riparerà dall'umido. Mi stendo so che non dormirò ma non mi importa, momenti del genere possono valere una notte di sonno..in  lontananza lieve il chiacchiericcio degli altri sopra di me mille stelle fanno capolino tra i rami dell'albero , sento il mare sussurrare in lontananza..le cicale stanno suonando una canzone d'estate, il mio pensiero va dolcemente........ ed è amore e serenità.......continua


Foto di... Salavatore Vernazzari..Paki Mautone ..Antonio Cocozza ... Tommaso Arcella e pure altri


Parco del Partenio

Sentiero della Devozione da Summonte all'abbazia di San Silvestro

In questa domenica di caldo africano i nostri organizzatoti hanno previsto una passeggiata nel parco del Partenio tra faggi e noccioli. Dovremmo trovare un poco di refrigerio ma la vedo comunque dura. La passeggiata è stata consigliata dal nostro amico Pasquale gestore di una pizzeria di Atripalda e sarà fautrice di una bel convivio durante e dopo l' escursione.Oggi nessuna levataccia partiamo per le otto e  sbagliando come al solito strada arriviamo solo con un lieve ritardo all'appuntamento dove sono già radunati tutti.
Il gruppo ormai è affiatatissimo , un nucleo duro di una decina di noi e tanti amici che si alternano. Con tutti il piacere di rivedersi e di condividere questi momenti, di portare a casa un sorriso ed una giornata di serenità. L'inizio della giornata ci da già il senso di quello che avverrà... risate organizzazione alimentare e via così.
Pasquale distribuisce nei nostri zaini ogni bene di Dio....caciocavalli, caciotte, salumi e vino rosso tanto vino. Ci compattiamo nelle macchine anche se il caldo consiglierebbe di restare in pochi in queste trappole surriscaldate che con il caldo che fa non riescono a raffreddarsi neanche con l'aria condizionata.Una mezz'ora ed un paio di momenti di panico per perdita del resto del gruppo e parcheggiamo all'inizio della zona dove inizia il parco ambientale.
Con noi stamattina a farci da guida Carmine, esperto della zona. Si inizia subito in salita il sentiero è abbastanza semplice si intervalla con tratti  pianeggianti tutto fortunatamente abbastanza in ombra. Zona ricca di vegetazione, umida bellissima. Gigantesche felci ci accompagnano sul sentiero.
Oggi siamo tutti abbastanza alleggeriti dall'abbigliamento da escursione, poche le scarpe da trekking, io ho quelle da ginnastica.Eugenia addirittura ha i sandali, sono specifici da camminata ma sempre sandali . Ho imparato ormai che non devo fidarmi quando ti riferiscono che è solo una passeggiata, il più delle volte non lo è. Le difficoltà sicuramente cambiano , i dislivelli ,i chilometri ma per buona abitudine meglio usare sempre l'attrezzatura giusta e magari portare in macchina un cambio.Le mie scarpe da ginnastica sono comunque adatte, in fondo il sentiero è abbastanza agevole. In alcuni punti la salita si trasforma in una breve arrampicata ma tutto nell'ordine dell'assolutamente fattibile.
Oggi non ho difficoltà salgo tra le prime , il fiato non mi manca ma il sudore è tanto come al solito sono fradicia. In poco meno di due ore arriviamo all'abbazia di San Silvestro chiesa rupestre dell'undicesimo secolo. Siamo a circa 900 metri  il dislivello non è stato nemmeno di 200 ed i chilometri solo 5 per noi duri e puri praticamente una passeggiata
Carmine ci guida sul sentiero segnalando i punti nei quali fare particolare attenzione fino all'ingresso dello  spiazzo .In fondo la chiesetta ed la grotta, a destra un lungo tavolo di pietra ci consente di posare le vettovaglie.
Visitiamo la grotta ,dalle pareti filtra acqua ritenuta miracolosa ed in grado di guarire dalle malattie.A turno oltrepassiamo il muretto e ci bagniamo alla vasca, l'acqua è fredda e da refrigerio, il segno della croce ed una preghiera al santo ci stanno tutti. Carmine apre anche i cancelli della chiesetta. E' come tutte le chiese rupestri assolutamente spartana , non ci sono fronzoli fregi e grandi affreschi anche la statua dei San Silvestro semplicissima.Alcune panche e in qualche angolo ex voto anche questi assolutamente spartani.Saliamo tutti in fila indiana sul minuscolo campanile e si scatena la nostra voglia di scherzo tutti a far suonare la campana adoperando il batacchio con annessi e connessi doppi sensi.Terminato il giro culturale e religioso ci precipitiamo alla lunga tavolata da dove si avvia la preparazione della merenda....... che definire tale è un eufemismo bello e buono. Pane locale, fragrante e croccante, salame dolce e piccante, capocollo al finocchietto, una meravigliosa pancetta , caciocavallo podolico e caciotte varie .
Vino rosso come se piovesse. Pasquale e Pamela, addetti alla distribuzione, non facevano in tempo a tagliare formaggio e salame che spariva. Un'ora di gozzovigliamento senza fine accompagnato da risate a più non posso battute , barzellette e di tutto di più. Tanta la confusione mi sono ritrovata con un bicchiere di vino rosso sparso tra pantaloncini e maglietta. Grandi risate e un cambio veloce con lavaggio del pantalone nell'acqua benedetta, il santo mi perdonerà,.
La maglietta mi sa che la devo buttare via ma non importa. Ormai stremati dal cibo e dal vino decidiamo di scendere Raccogliamo tutte le vettovaglie rimaste, direi veramente poche l'unica cosa rimasta sono stati i piatti e le forchette ,abbiamo mangiato con le mani. Il percorso si è svolto nella metà del tempo dell'andata ,saltellando saltellando e senza far caso alle difficoltà della  discesa che sono sempre in agguato, pietre, foglie umide ecc. Tutti allegri allegri sarà stato il vino che aiuta audaci ed incoscienti siamo arrivati giù sani e salvi.
Unico problema la sete, gli affettati ed i formaggi hanno provocato a tutti un 'arsura pazzesca. Io ho avuto la sensazione di avere un pile che mi foderava la bocca .  Il tempo di cambiare le scarpe entrare nelle macchine a 50 gradi e giù verso Atripalda dove sarebbe continuata la festa nel locale di Pasquale che avevo organizzato una pizzata. Appena arrivati abbiamo saccheggiato le riserve idriche del locale bevendo acqua, coca cola ,birre ,succhi e vino .Nel frattempo i ragazzi ed il fratello di Pasquale, identico a lui, , si sono messi a disposizione. Le pizze arrivano velocemente e sono ottime. Io mi accontento di una mini margherita cotta alla perfezione e gustosissima ma non mi privo di assaggiare la Don Tonino veramente squisita, pizza bianca con crocchè di patate , melenzane a funghetto e provola a fette ..." uno spettacolo di gusto e di originalità" mi rammarico quasi di non averla scelta ma sono veramente sazia e sarebbe andata sprecata.
Ancora chiacchiere e foto ma è arrivato il momento di tornare verso casa anche perchè tra l'ottimo cibo ed il caldo  si era creato un connubio devastante del tipo.... leviamo i tavoli e ci stendiamo tutti a terra fino a domani oppure andiamo a casa......................chiaramente preferiamo tornare a casa non prima di aver messo a dura propria la pazienza dei baristi dove siamo andati a prendere il caffè. Prima di salutarci l'occasione giusta per un ringraziamento con un applauso a Carmine che ci ha fatto da guida ma sopratutto al magnifico Pasquale,bellissima persona  gentile e sempre disponibile; un'amico speciale sempre e oggi in particolare che ci ha permesso di trascorrere ore di serenità e pace
Grande applauso a Pasquale e grazie grazie grazie ancora