Capri "Il Sentiero dei Fortini"
Questo fine settimana sarà ospite della mia città un'altra amica conosciuta facendo trekking Indubbiamente questo sport o interesse che mi coinvolge da qualche anno ha allargato la mia cerchia ogni trekking in giro per l'talia mi ha lasciato nuove conoscenze , belle persone con le quali,grazie anche ai social riusciamo a condividere le nostre comune passioni trascorrendo qualche giorno insieme. Purtroppo la settimana scorsa Paola non è riuscita a trovare posto a Napoli che ultimamente e fortunatamente è sold out ed ha dovuto rimandare a questo fine settimana,ma forse meglio così, la passeggiata sul sentiero degli dei è stato veramente difficile a causa della moltitudine di persone.
Siamo sole e libere di gestire queste giornata in totale autonomia, così come ci viene,l'unico parametro indissolubile sarà la passeggiata sul Sentiero dei Fortini a Capri. Due anni fa grazie ad gruppo escursionistico ho percorso per la prima volta questo sentiero rimasto poi nella mia mente e nel mio cuore. Questo percorso non è sicuramente tra i più camminati diciamo così, il classico è la salita per il passetiello verso il Monte Solaro oppure la passeggiata di Matermania e dell'Arco Naturale, ma credetemi questo è veramente spettacolare.Si può iniziare dal Faro di Punta Carena fino alla Grotta Azzurra oppure si va al contrario." Grotta Azzurra "sia chiaro non dal mare ma dalla falesia che la sovrasta ed in particolare dalla punta dell'Arcera. Orrico, Mesola e Pino i tre fortini costruiti a difesa dell'isola dai corsari e poi sfruttati come basi difensive sia dai Borboni che dai Francesi ed infine dagli Inglesi.
E come cenno storico ci siamo ma la bellezza del sentiero non è sicuramente costituito dai tre ruderi che per quanto strategicamente costruiti non sono un gran che belli, ma per la macchia mediterranea, per la tipologia rude del sentiero che percorre tutta la falesia e lo spettacolo del mare. Dopo una traversata da incubo con mare agitato e giapponesi in stato continuo di conati di vomito arriviamo a Capri che il sole sta facendo capolino tra le nubi. E'ancora presto le masse dei pendolari non sono ancora arrivate ma sopratutto abbiamo scelto il sabato, sicuramente meno affollato. Compriamo i biglietti per la funicolare e per gli autobus che a loro volta sono di due compagnie diverse insomma biglietti senza fine
Nessuna fila per la funicolare sempre un miracolo. Lo spettacolo dalle e della piazzetta è da emozionarsi , non so perchè ma in questa isola i colori sono diversi forti intensi ...colorati...tutto luce. Foto di rito sulla balconata che affaccia su Marina Grande e invio ai nostri amici Fiorentini, giusto così per salutarli e per fargli un tantino di invidia. In piazzetta c'è gente ma non il solito caos. Prendiamo il minibus per Anacapri chiedendo all'autista di farci scendere al capolinea per la grotta azzurra. Questi microbus corrono come se fossero macchine da gran premio, si districano tra i flussi delle auto che scendono come in una pista di automobiline sono dei mostri della guida. Scendiamo al capolinea dove un cortesissimo autista ci consiglia oltre che di partire dal faro e non dall'arciera, evitando l'ultima salita , anche di andare su al Solaro attraverso il passetiello ma l'ho già percorso. Gentile,simpatico e pure un bell'uomo" piacevole inizia di giornata"
Siamo sole e libere di gestire queste giornata in totale autonomia, così come ci viene,l'unico parametro indissolubile sarà la passeggiata sul Sentiero dei Fortini a Capri. Due anni fa grazie ad gruppo escursionistico ho percorso per la prima volta questo sentiero rimasto poi nella mia mente e nel mio cuore. Questo percorso non è sicuramente tra i più camminati diciamo così, il classico è la salita per il passetiello verso il Monte Solaro oppure la passeggiata di Matermania e dell'Arco Naturale, ma credetemi questo è veramente spettacolare.Si può iniziare dal Faro di Punta Carena fino alla Grotta Azzurra oppure si va al contrario." Grotta Azzurra "sia chiaro non dal mare ma dalla falesia che la sovrasta ed in particolare dalla punta dell'Arcera. Orrico, Mesola e Pino i tre fortini costruiti a difesa dell'isola dai corsari e poi sfruttati come basi difensive sia dai Borboni che dai Francesi ed infine dagli Inglesi.
E come cenno storico ci siamo ma la bellezza del sentiero non è sicuramente costituito dai tre ruderi che per quanto strategicamente costruiti non sono un gran che belli, ma per la macchia mediterranea, per la tipologia rude del sentiero che percorre tutta la falesia e lo spettacolo del mare. Dopo una traversata da incubo con mare agitato e giapponesi in stato continuo di conati di vomito arriviamo a Capri che il sole sta facendo capolino tra le nubi. E'ancora presto le masse dei pendolari non sono ancora arrivate ma sopratutto abbiamo scelto il sabato, sicuramente meno affollato. Compriamo i biglietti per la funicolare e per gli autobus che a loro volta sono di due compagnie diverse insomma biglietti senza fine
Nessuna fila per la funicolare sempre un miracolo. Lo spettacolo dalle e della piazzetta è da emozionarsi , non so perchè ma in questa isola i colori sono diversi forti intensi ...colorati...tutto luce. Foto di rito sulla balconata che affaccia su Marina Grande e invio ai nostri amici Fiorentini, giusto così per salutarli e per fargli un tantino di invidia. In piazzetta c'è gente ma non il solito caos. Prendiamo il minibus per Anacapri chiedendo all'autista di farci scendere al capolinea per la grotta azzurra. Questi microbus corrono come se fossero macchine da gran premio, si districano tra i flussi delle auto che scendono come in una pista di automobiline sono dei mostri della guida. Scendiamo al capolinea dove un cortesissimo autista ci consiglia oltre che di partire dal faro e non dall'arciera, evitando l'ultima salita , anche di andare su al Solaro attraverso il passetiello ma l'ho già percorso. Gentile,simpatico e pure un bell'uomo" piacevole inizia di giornata"
Ma Paola ed io siamo dure e pure quindi dalla Grotta Azzurra a Punta Carena in salita ma nemmeno tanto comunque. All'inizio del sentiero un bellissima iscrizione in ceramica ci descrive il percorso sotto di noi il mare blu, una barca carica di turisti si dirige barcollando tra le onde verso la grotta azzurra, salutiamo e ci ricambiano.
Ci avviamo, credo non sia stato percorso da tempo, gli arbusti invado quasi tutto il sentiero ma niente di impraticabile. Mttonelle di ceramica con iscrizioni e disegni ci illustrano la flora e la fauna del posto. Cespugli di lentisco e di mirto tra le rupi a picco sul mare, la ginestra profumatissima ci accompagna lungo quasi tutto il percorso inframmezzata da rami di asparago selvatico.
Sotto di noi il mare si scaglia con forza lungo le pareti scoscese delle falesie che si incurvano per quasi sei chilometri lungo tutta la costa dei fortini.Le indicazione ci segnalano addirittura che si possono osservare passaggi di balenottere e delfini ...noi non ne vediamo. Le rovine del fortino di Orrico si stagliano a picco sul mare ,facciamo un giro tra i ruderi e riprendiamo il cammino . Siamo sole e ci accompagna una magnifica sensazione di libertà ed autonomia, non abbiamo ancora incontrato nessuno . Sono immersa nella natura, vorrei registrare i profumi, il rumore del mare ,l'aria che stiamo respirando,silenzio umano intorno a noi e noi in silenzio per poter ascoltare altri suoni. Saliamo verso il Fortino di Mesola attraversando un bosco di pini ci arrampichiamo su alcuni rami che toccano terra e respiriamo l'odore degli aghi che ricoprono il suolo, il mare alla nostra destra rumoreggia violento contro la scogliera. una connubio di bellezza. Più avanti le campanelle selvatiche e cespugli di rosmarino ricoprono i muretti, un'oca placida razzola tra le rupi e guarda il mare.....anche lei...un maialino di una razza sconosciuta, sembra più un cinghiale, grufola chiuso in un recinto credo sia l'unica posto abitato del luogo.
Avanti ancora in quella che viene definita la cala d'argento forse per il colore delle rocce. Lo sguardo però viene attratto da un eco mostro, una piscina ed un fabbricato ormai abbandonati a picco sul mar, è l'ex villa Rivelli , pare costruita e sequestrata poi a causa di corruzioni e quello che mi sconvolge è che il sequestro non ha avuto nulla a che fare con la natura Cerco di levarmi dagli occhi quella immagine e scendiamo verso un fiordo magnifico dove quando il mare è calmo, tramite una scale scolpita nella roccia si può fare il bagno in un angolo di laguna blu, oggi è impossibile il mare urla e si schianta con onde altissime sulla scogliera fino a ricoprire di schiuma almeno tre metri di altezza. Paola imperterrita scende la fotografo con le braccia alzate, felice di quella emozione, il vento è fortissimo, le onde continue; risalgo avvertendo Paola che l'aspetto sul prato....pochi minuti ed eccola arrivare....fradicia un'onda l'ha presa in pieno ma l'unica cosa che riesce a chiedermi è " si è squagliato il rimmel"abbiamo riso per mezz'ora.
Le presto una maglietta ed un pareo, stende tutto al sole, non che faccia caldissimo, ma meglio che restare bagnata, anche le scarpe vanno al sole, giusto in tempo perchè arrivino due coppie ed un solitario che però non si ferma. Mangiamo al nostra pizza di scarole comprata il giorno prima e ci stendiamo al sole nella vana speranza che qualcosa asciughi. Una mezz'ora e ripartiamo con Paola vestita per metà con le mie cose e l'altra di panni umidi e andiamo verso il fortino del Pino. Attraversiamo un prato ombreggiato da lecci e ricoperto di agavi, per raggiungere il fortino bisogna proseguire verso una deviazione e poi tornare indietro ed ecco davanti a noi Punta Carena ed il faro che si staglia sulla scogliera flagellata dal mare. Ci inoltriamo tra i cespuglio di mirto e gialli dei fiori di ruta. Il vento è fortissimo trovo un angolo tra due pareti diroccate del fortino che si affacciano sul mare, mi lascio trasportare dai pensieri e cerco di respirare tutta l'aria che mi circonda, il vento è assordante il rumore del mare pure cancella tutti i pensieri negativi, mi libera dalle ansie e dalle paure ...sono felice.... Facciamo tantissime fotografie in questo angolo di paradiso come a voler portare con noi questa magnifica immagine poi ci avviamo verso il faro. Attraversiamo ancora cespugli fioriti stavolta di violaciocche, i colori e gli odori ci stanno abbracciando.Ecco l'incrocio da un lato la carrabile fino al faro dall'altro la pineta ,chiaramente attraversiamo la pineta accompagnati dall'odore dei pini e poi all'improvviso il fiordo di Punta Carena spettacolo di potenza della natura. Ma in breve si torna alla realtà lido attrezzato, baretti e ristorante e pure un bel gigolò pronto all'uso" credevo fossero estinti" ma forse Capri è ancora legata alla bella vita....del resto è la metà ed il sogno di tutto il mondo. Tralasciamo il Gigolò ma ci facciamo tentare da una birra fredda sedute vista mar
Momento meraviglioso quando stese al sole sugli scogli vicino al mare ci lasciamo trasportare dal caldo del sole e mi addormento anche un poco
Il rientro verso Anacapri è allietato dall'autista dell'autobus che ci fa ascoltare i Deep Purple e Queens. Decidiamo anche di salire in seggiovia fino al Solaro per un affacciata su Punta Campanella e poi Capri a piedi. Un giro a via Camerelle, solo guardare e non comprare, ed una foto dei faraglioni da Tragara. Gelato nella migliore gelateria di Capri con tanto di cono croccante caldo appena sfornato e poi......e poi il ricordo di una bellissima giornata ,di una natura selvaggia e di una bella amicizia.
Sotto di noi il mare si scaglia con forza lungo le pareti scoscese delle falesie che si incurvano per quasi sei chilometri lungo tutta la costa dei fortini.Le indicazione ci segnalano addirittura che si possono osservare passaggi di balenottere e delfini ...noi non ne vediamo. Le rovine del fortino di Orrico si stagliano a picco sul mare ,facciamo un giro tra i ruderi e riprendiamo il cammino . Siamo sole e ci accompagna una magnifica sensazione di libertà ed autonomia, non abbiamo ancora incontrato nessuno . Sono immersa nella natura, vorrei registrare i profumi, il rumore del mare ,l'aria che stiamo respirando,silenzio umano intorno a noi e noi in silenzio per poter ascoltare altri suoni. Saliamo verso il Fortino di Mesola attraversando un bosco di pini ci arrampichiamo su alcuni rami che toccano terra e respiriamo l'odore degli aghi che ricoprono il suolo, il mare alla nostra destra rumoreggia violento contro la scogliera. una connubio di bellezza. Più avanti le campanelle selvatiche e cespugli di rosmarino ricoprono i muretti, un'oca placida razzola tra le rupi e guarda il mare.....anche lei...un maialino di una razza sconosciuta, sembra più un cinghiale, grufola chiuso in un recinto credo sia l'unica posto abitato del luogo.
Avanti ancora in quella che viene definita la cala d'argento forse per il colore delle rocce. Lo sguardo però viene attratto da un eco mostro, una piscina ed un fabbricato ormai abbandonati a picco sul mar, è l'ex villa Rivelli , pare costruita e sequestrata poi a causa di corruzioni e quello che mi sconvolge è che il sequestro non ha avuto nulla a che fare con la natura Cerco di levarmi dagli occhi quella immagine e scendiamo verso un fiordo magnifico dove quando il mare è calmo, tramite una scale scolpita nella roccia si può fare il bagno in un angolo di laguna blu, oggi è impossibile il mare urla e si schianta con onde altissime sulla scogliera fino a ricoprire di schiuma almeno tre metri di altezza. Paola imperterrita scende la fotografo con le braccia alzate, felice di quella emozione, il vento è fortissimo, le onde continue; risalgo avvertendo Paola che l'aspetto sul prato....pochi minuti ed eccola arrivare....fradicia un'onda l'ha presa in pieno ma l'unica cosa che riesce a chiedermi è " si è squagliato il rimmel"abbiamo riso per mezz'ora.
Le presto una maglietta ed un pareo, stende tutto al sole, non che faccia caldissimo, ma meglio che restare bagnata, anche le scarpe vanno al sole, giusto in tempo perchè arrivino due coppie ed un solitario che però non si ferma. Mangiamo al nostra pizza di scarole comprata il giorno prima e ci stendiamo al sole nella vana speranza che qualcosa asciughi. Una mezz'ora e ripartiamo con Paola vestita per metà con le mie cose e l'altra di panni umidi e andiamo verso il fortino del Pino. Attraversiamo un prato ombreggiato da lecci e ricoperto di agavi, per raggiungere il fortino bisogna proseguire verso una deviazione e poi tornare indietro ed ecco davanti a noi Punta Carena ed il faro che si staglia sulla scogliera flagellata dal mare. Ci inoltriamo tra i cespuglio di mirto e gialli dei fiori di ruta. Il vento è fortissimo trovo un angolo tra due pareti diroccate del fortino che si affacciano sul mare, mi lascio trasportare dai pensieri e cerco di respirare tutta l'aria che mi circonda, il vento è assordante il rumore del mare pure cancella tutti i pensieri negativi, mi libera dalle ansie e dalle paure ...sono felice.... Facciamo tantissime fotografie in questo angolo di paradiso come a voler portare con noi questa magnifica immagine poi ci avviamo verso il faro. Attraversiamo ancora cespugli fioriti stavolta di violaciocche, i colori e gli odori ci stanno abbracciando.Ecco l'incrocio da un lato la carrabile fino al faro dall'altro la pineta ,chiaramente attraversiamo la pineta accompagnati dall'odore dei pini e poi all'improvviso il fiordo di Punta Carena spettacolo di potenza della natura. Ma in breve si torna alla realtà lido attrezzato, baretti e ristorante e pure un bel gigolò pronto all'uso" credevo fossero estinti" ma forse Capri è ancora legata alla bella vita....del resto è la metà ed il sogno di tutto il mondo. Tralasciamo il Gigolò ma ci facciamo tentare da una birra fredda sedute vista marMomento meraviglioso quando stese al sole sugli scogli vicino al mare ci lasciamo trasportare dal caldo del sole e mi addormento anche un poco
Il rientro verso Anacapri è allietato dall'autista dell'autobus che ci fa ascoltare i Deep Purple e Queens. Decidiamo anche di salire in seggiovia fino al Solaro per un affacciata su Punta Campanella e poi Capri a piedi. Un giro a via Camerelle, solo guardare e non comprare, ed una foto dei faraglioni da Tragara. Gelato nella migliore gelateria di Capri con tanto di cono croccante caldo appena sfornato e poi......e poi il ricordo di una bellissima giornata ,di una natura selvaggia e di una bella amicizia.







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