giovedì 24 maggio 2018

Il sentiero dei limoni Costiera Amalfitana

Domenica in costiera e i più si sarebbero chiesti se un lieve sentore di incoscienza mi avesse attraversato il cervello. Siamo ormai in estate e la zona, tra turisti stranieri,italiani e pendolari è praticamente l'inferno... di cui ne abbiamo già avuto evidenza a fine Aprile nel percorso del Sentiero degli Dei.
Ma questa domenica Costa delle Sirene ci condurrà in zona con un comodissimo autobus,andata e ritorno, per giunta non dovremmo attraversare quella che è la zona più trafficata e popolosa, Castellammare-Sorrento, quindi si va. Desideravo da tempo percorrere questo sentiero dei limoni che, secondo le mappe, è un piacevole passeggiata di pochi chilometri  tra le limonaie della costiera , partenza da Maiori e fine dritto dritto nella pasticceria di Sal di Riso a Minori ....... per gli amici extra campani  la migliore pasticceria d'Italia"lui l'inventore della delizia al limone " un momento di intenso piacere  per il palato e per l'anima" Non leggo la pubblicazione dell'evento e solo lungo il percorso mi rendo conto che la passeggiata è diventata un trekking su un percorso di 11 km e 600 di dislivello su circa 500 scalini a salire e altrettanti poi a scendere.
Sicuramente sono percorsi che,con il mio passo, faccio tranquillamente  il problema è che sono reduce dalla festa sul Monte Cacume della settimana scorsa dove qualcuno senza volerlo mi ha prodotto una contusione allo sterno, la radiografia non riporta fratture, ma il dolore è costante da giorni e sono sotto antinfiammatori e cortisone...e ha detto tutto.Partenza comoda ci aspetta il bus al parcheggio Brin siamo in parecchi una quarantina, il nucleo duro manca a parte pochi di noi ma ci sono tanti giovani e coppie, nuove conoscenze ,forse nuovi amici.
Viaggio comodissimo,l'autista evita l'uscita di Vietri e imbocca il Valico di Chiunzi praticamente scavalca la collina ed arriviamo direttamente a Maiori.Mi siedo vicino a Paola ci siamo conosciute in un paio di escursioni e chiacchieriamo serenamente di vita e di amori come succede quando due donne simpatizzano Eugenia si siede in prima fila ha problemi con le curve. Arriviamo velocemente ma ci dirigiamo verso un bar del corso per il caffè e per lo stop tecnico prima della partenza . non ci poteva capitare di peggio, il proprietario scortese , un solo bagno da poter usare e mi risponde pure male... bene da cancellare " Bar Oriente" sappiatelo. Anna ci richiama all'ordine il tempo è tiranno ci avviamo verso l'interno, lasciamo il mare ma in fondo sarà sempre nel panorama per la maggior parte del percorso .Inizia la scalinata che finirà praticamente solo al convento di San Michele, attraversiamo la parte alta di Maiori tra panni stesi , campanili ,cupole maiolicate, piantine di basilico, di  menta e sette nani in bella mostra " non ci siamo fatti mancare niente" Il caldo inizia a farsi sentire e pure la mia costola non ho voglia di affaticarmi  voglio stare bene, ho un impegno a cui non ho nessuna intenzione di mancare per le prossime due settimane , devo riguardarmi.
Anna ci comunica che il percorso base è stato modificato con una variazione verso il convento di san Michele ritorno verso Sambuco e discesa attraverso le ex cartiere per Minori. Km 11 dislivello 500  Liberi chiaramente, chi non dovesse sentirsela, di proseguire per il percorso classico. Decido, in un primo momento di non continuare in salita , come al solito la risento ed oggi con il dolore anche di più ,con me qualcun altro tra cui Eugenia e Antonella  e qualche altra persona. il caldo è tanto, la scalinata bella tosta e la voglia di fare un bagno non è meno impellente
Alla fine abbiamo percorso tutta la deviazione  fino alla chiesa, fino  a Sambuco, poi giù verso Maiori e siamo anche riuscite a fare un tuffo.Ancora scale attraversando terrazzi di limoni,il profumo intenso delle zagare e quello delle ginestre in fiore. Il mare attraverso le limonaie e Minori come un gioiello incastonato nella costiera, un albero di gelsi che spunta da un terrazzo ci regala i suoi frutti buonissimi e poi mangiati praticamente dall'albero  Siamo immerse nella natura, rallento la salita è faticosa faccio compagnia ad Antonella anche lei un tantino in difficoltà ma ci stiamo godendo la natura, l'aria buona ed anche il silenzio, gli altri sono avanti. Antonio resta con noi, nei gruppi seri indietro resta sempre anche un responsabile oggi tocca a lui, anche per questo ho deciso di percorrere solo sentieri relativamente tranquilli ed in fondo questo lo è, non mi va di rallentare tutti.
Sui percorsi in piano riesco anche a  percorrere 30 chilometri, un diesel, i dislivelli li patisco assai e non ho voglia di stressarmi. Esco la domenica per stare bene, l'Hard Trek non mi interessa" ho già una vita sufficientemente Hard" Antonella ed io adesso ci stiamo godendo il bosco di pini marittimi il profumo è intenso come è intenso il verde del sottobosco, felci ed arbusti, manca la macchia mediterranea ma quella si trova sui sentieri pietrosi e assolati. In alto scorgiamo la piccola cappella di san Michele il gruppo è già arrivato, sta facendo foto e si è pure rifocillato.

 I ritardatari di solito si trovano nella condizione di non riuscire a fare nulla di tutto questo perchè gli altri stanno già ripartendo...ma è così...Stavolta ci toccano 5 minuti riesco a fare un paio di foto ed una telefonata e poi decido di proseguire ancora, ci sarebbe stata la possibilità di tornare indietro verso il mare ma sinceramente la parte tosta me la sono fatta tutta ,adesso c'è il sentiero in quota e poi il nostro pranzo al sacco tutti insieme in compagnia   non posso mancare. ci fermiamo alla fattoria della sorella di Aniello nostro compagno di escursione che vive in zona ,squisiti lui e la sorella che ci omaggiano di un magnifico formaggio  di loro produzione , vino che è uva premuta e pure il caffè. Un momento di pausa alla grande.Si riprende adesso è tutto in discesa attraverso le scale che passano tra i ruderi delle cartiere.

 Mi viene in mente che quel percorso l'ho già fatto a scendere ed a salire, ma era un uggiosa giornata di Gennaio e all'arrivo trovammo una paese deserto , una lieve pioggerellina e sinceramente tanta malinconica..il mare d'inverno è bellissimo ma i luoghi di vacanza no. La discesa è veloce ,cammino per la maggior parte del tempo sola mi accompagna il rumore dell'acqua del ruscello che una volta alimentava i mulini delle cartiere, attraverso i ruderi, sento l'odore delle pietre umide, del muschio e di angoli che raramente accolgono il sole.Penso a quanto sia semplice distruggere in pochi anni artigianato culture ed eccellenze, sopraffatte dalla modernità. Meno male che la carta d'Amalfi si produce ancora, magari non come una volta, ma si vende ancora ed è bellissima e poi è la carta delle mie partecipazioni di nozze ,si usava e si usa ancora, comunque il matrimonio non è durato a prescindere dalla bellissima carta.
Attraversiamo la parte alta del paese tra i giardini carichi di buganville, terrazzini deliziosi affacciati sulla strada ed in lontananza uno spicchio di mare. Sono le 3 del pomeriggio ci disperdiamo ,si decide in autonomia appuntamento alle cinque con il bus che ci riporta a Napoli. Eugenia, io ,Paola ed Antonio ce ne andiamo sulla spiaggia , veloce cambio per il costume ed il primo bagno della stagione in un acqua gelata che mi rimette al mondo.  Giusto il tempo di rilassarci e ci rivestiamo Sal di Riso mi aspetta e la sua delizia al limone, decidiamo di sederci in fondo c'è tempo. Finisco per prendere un sorbetto di fragole con croccante di mandorle e cioccolato venezuelano al 72% "squisito e forse di più un attacco di libidine". Purtroppo non ci siamo rese conto che l'affluenza nella pasticceria aveva creato anche una fila allucinante per il bagno,pochi minuti di ritardo praticamente neanche cinque e già c'erano i vigili pronti per la multa, ma siamo andati via in tempo. viaggio tranquillo senza traffico attraverso il valico, Anna ci racconta delle prossime escursioni, qualcuno sonnecchia e altri fanno amicizia.

Costiera Amalfitana e Sorrentina in uno sguardo

Rimetto la penna sulla carta , mi manca scrivere e mi manca viaggiare. Negli ultimi anni una serie di situazioni mi hanno impedito di partire e di vivere quello che per me è la parte migliore della vita di un essere umano “ Il Viaggio” ed ho abbandonato così anche il mio blog.
Ho deciso di ricominciare e se le vicissitudini della vita mi impediscono di raccontare di viaggi racconterò di escursioni ,di trekking o di quello che gli assomiglia. In particolare vorrei riuscire a trasferire le mie emozioni quelle dei paesaggi che si elevano all’improvviso , della libertà che si vive camminando per ore dei  pensieri che volano verso qualcosa che non è sogno e nemmeno realtà ma  solo pensieri in libertà. Normalmente i gruppi di trekking sono frequentati da coppie e da molti single che single non sono in quanto la loro passione non è condivisa dai compagni/e
La single d assalto non sono comprese nel mucchio, non sono previste acchiappanze ,non è un luogo per incontri sentimentali; Le single pure come me sono poche e di solito gli altri ci mettono un po’ a rendersi conto che non ci sono mire ed al quel punto finalmente si diventa amici di camminata.
Stamattina sono in attesa di due amici trekkisti  con i quali ho condiviso alcune percorsi interessanti e con i quali ci siamo trovati a condividere molte sensazioni e quella strana voglia di distacco dalla realtà che si vive camminando. Siamo senza guida e senza gruppo una nuova esperienza
Si va sul Monte Comune in località  Vico Equense percorso già affrontato da uno dei due con un gruppo amalfitano. Oggi il tempo orario e quello meteorologico non ci consentono di allontanarci troppo da Napoli . Il termometro della macchina segna 2 gradi noi siamo attrezzati di tutto punto e ci avviamo verso Vico Equense
In una domenica mattina con 2 gradi la strada è libera ,ci siamo solo noi ,giustamente la gente  normale sta sotto il piumone  o comunque  al caldo a casa noi no……
Uscita Castellammare di Stabia direzione Vico Equense , Moiano, Santa Maria del  Castello dove lasceremo la macchina per iniziare il percorso a piedi. La strada però è interrotta ritorniamo indietro dopo un caffè salutare e facciamo il giro da un ‘altro lato della collina . Sono le 10 del mattino quando parcheggiamo l’auto ma il percorso non sarà lungo quindi poco importa a che ora partiamo.
Usciamo dalla macchina ed il vento violentissimo ci sposta, il freddo taglia la faccia mi ficco il cappello e copro la bocca con uno scalda collo penso tra me e me che forse ho qualche rotella fuori posto per affrontare una tormenta così ma so che fra un po’ il vento gelato si trasformerà in vento di serenità e di libertà come il vento del nord che chiamava a se Vienne del film Cioccolat
Seguiamo  Pasquale che dovrebbe conoscere il percorso e ci addentriamo verso l' alto su alcune pozzanghere il ghiaccio fa bella mostra di se come ad avvertirci di fare molta attenzione.
Il sentiero si interrompe in un fitto groviglio di arbusti si torna indietro il percorso non è quello, una nuova deviazione ed ecco i primi segnali, per i non addetti ai lavori questi percorsi sono tutti tracciati da segnali rossi/bianchi sulle cortecce degli alberi o sulle pietre. Il più delle volte sono sentieri registrati dal Cai e ben segnalati. Il monte Comune è li in alto 877 mt. 
Si sale il sentiero è abbastanza in pendenza, il percorso relativamente accidentato qualche scalino di tronchi qualche pietra e… ghiaccio bisogna fare attenzione,. Alla nostra sinistra il dirupo e il mare attraversato dal vento di grecale che gli da il colore del ghiaccio ma forse è anche il freddo tremendo che ci sta avvolgendo, all’improvviso la neve una brevissima tempesta di vento e fiocchi uno spettacolo.
Saliamo il fiato è vapore acqueo devo scostare lo scalda collo dalla bocca  perché crea condensa con gli occhiali e non vedo più niente bisogna fare molta attenzione a dove mettere i piedi il rischio è che una scivolata accompagnata dalle violentissime raffiche di vento possa procurare una brutta caduta. Si continua a salire in fila indiana io al centro siamo bravissimi , non si parla il vento , la fatica e il dover fare attenzione ce lo impedisce. Vorremmo fermarci per mangiare un po’ di frutta ma il vento non ci da tregua decidiamo di arrivare alla meta e vedere che succede .
Due chilometri di salita e 1 ora e mezza dopo spuntiamo su un pianoro che a perdita d occhio mi da la visuale dell’immenso. La visibilità è perfetta il vento ha spazzato via le poche nuvole e non c’è un minimo di foschia.
Un prato verde intensissimo , lo attraverso dirigendomi verso un’altissima croce di legno posizionata sulla cima davanti a me in uno dei panorami più belli. Mi si squarcia la mente e  il ricordo di  me ragazzina che correvo su questa prato di erba alta cercando di prendere tra le mie mani “l’isola di capri” tanto vicina da vedere le case e le strade.

Pasquale è particolarmente felice della mia gioia anche lui ha provato la stessa emozione e la mia è la conferma di non aver esagerato.
Sono nel punto preciso di congiunzione fra il golfo di Napoli e quello di Salerno.
Davanti a me Punta Campanella  Capri  ed i  Faraglioni. Il vento mi sposta leggermente verso sinistra il mare è acciaio e sul mare li Galli , isca  lo scoglio di Vetara illuminati dai raggi del sole come da fasci di luce Mi sposto ancora un poco ma solo un poco e sotto di me Positano e Praiano e poi Salerno fino a Capo Palinuro.

Non sono ancora contenta vado aventi il vento mi frena  è come se volesse dirmi torna indietro c’è ancora tanto da guardare e da fotografare da quel lato  ma vorrei  arrivare alla punta sotto la sella di Arola e monte Vico Alvano  Sotto la punta c’è un’altra meraviglia la Baia di Jeranto  ma è praticamente impossibile continuare il vento è incessante e gelato. Il tempo di levarmi il guanto per fotografare e non sento più le dita, le gambe sono diventate due blocchi di ghiaccio ho sbagliato a non mettere le calzamaglie la lieve imbottitura non è sufficiente a quella temperatura. Mi accontento di guardare verso destra e….. Massa Lubrense,  Sorrento  il Golfo di Napoli in un solo colpo d occhio ; i Campi Flegrei , Procida stretta e lunga e subito dietro Ischia mi manca il fiato non sento neanche  più il freddo.
Vorremmo restare a mangiare il nostro panino ma fa troppo freddo ed il vento soffia senza soluzione di continuità decidiamo di scendere e provare a cercare un rifugio per poter mangiare.
Ripercorriamo il sentiero in discesa ma  non riusciamo a trovare un riparo per poterci fermare a mangiare decidiamo di arrivare alla macchina ma che tornerò in una giornata meno tempestosa e sogno già di mangiare il mio panino sul prato davanti al  quel panorama patrimonio dell’umanità.
Come al solito la discesa è più veloce ma più pericolosa bisogna fare molta attenzione a non scivolare ci sono diversi punti ghiacciati e comunque il vento è talmente forte da rendere l equilibrio estremamente precario Continuiamo a fotografare e mi renderò conto a casa che molte foto sono prese con le stesse angolature e negli stessi punti. La luce il sole le nuvole il colore del mare lo rendevano ogni volta nuovo e bellissimo.
Arriviamo alla macchina non siamo stanchi abbiamo affrontato percorsi molto più lunghi e difficili ma  il freddo ed il vento ci hanno sfiancato non tanto da non mangiare il nostro panino e bere un grande bicchiere di Taurasi su di una panchina sotto la chiesa di Santa Maria del Castello.
Prima di ripartire decidiamo di andare a curiosare verso il costone dove ci scateniamo in un’altra ventina di foto sotto di noi praticamente a tre passi in linea d’aria Positano e la sua spiaggia.  
positano

Baia Dei Francesi Scario 2 Parte

Baia dei Francesi Scario Part Two

Seconda Puntata


Saverio ha preparato la tavolata .La cena è luculliana...Piatti di affettati , formaggi di capra locali , sott'oli e bruschette , pane cotto a legna tutto spazzolato nel giro di 10 minuti. Il vino rosso scende che è un piacere; il primo piatto ,in porzioni abbondantissime, sono spaghetti conditi con un un sughetto nel quale gli aromi la fanno da padrone deliziosi ed il vino ....scorre. Saverio in attesa della carne che sta cuocendo alla brace ci intrattiene con la sua fisarmonica ed il vino..... scorre.
Foto Alessandro Santulli
Arrivano i vassoi ,tanta. roba, mangiamo tutto è buonissima, salsicce, costine di maiale, pancetta  e il .....vino scorre  I lupi, posso asserire a giusta ragione siamo noi Dopo due ore di cibo e alcol decido per il riposo o almeno vorrei provarci, oltretutto il vino potrebbe aiutare . Prendo il mio sacco a pelo e vado a stendermi sulla spiaggia non ho voglia di chiudermi in tenda la serata è calda e bellissima, il cielo stellato vorrei dormire là. Cerco una posizione, non è facile, mi stendo, di fronte la costa con i suoi paesi illuminati  Sapri, Maratea , Scalea, il mare d'argento illuminato dalla luce di un faro, sopra di me un cielo di stelle.... pensieri in libertà. Sto bene, sono felice, mi sento avvolta, coccolata .
A poco a poco ci raggiungono gli altri Chi si sistema definitivamente per la notte, su di un materassino Alessandro e Giorgio detto anche Claudio Bisio , praticamente il sosia, veneto con radicalizzazione meridionale lo vedo ben inserito nei nostri contesti, Benedetto, Liana, Antonio il nostro fornitore ufficiale di cibo biologico, due coppie , la terza quella dei ragazzi è scomparsa già da tempo ... giustamente... non li abbiamo praticamente visti più. Si chiacchiera in libertà , si fanno battute si scherza, e poi...e poi arriva il Lupo annunciando che a sta per arrivare una barca che scaricherà vacanzieri,fornelli e padelle per friggere il pesce. Battuta organizzata per gli  pseudo pescatori vacanzieri, in poche parole gli buttano una spasella di pesci d'allevamento e danno loro la sensazione di essere provetti pescatori" nu cia pozz fà "ma è così e non posso farci niente in fondo non sono sull'isola deserta e sopratutto sono in posto frequentatissimo in questo periodo dell'anno La lotta tra chi ama la tranquillità e chi la confusione in questo periodo dell'anno è impari, perdono i tranquilli meglio rassegnarsi Resisto il tempo di sentire la puzza di fritto che si sparge nell'aria e cancella tutto il resto, oltretutto mi fa male una gamba la mia sciatica si fa sentire. Barbara e Sabrina dormono della grossa,le invidio io me ne vado in tenda.
Cerco di sistemarmi al meglio ma è difficile non sto comoda, il sacco a pelo scivola sul materassino inizio a chiedermi chi ha dormito prima di me in quel posto e che livello di igiene personale potesse avere. Rumori, il vento che nel frattempo si è alzato fischia tra gli alberi, compagni di escursione che rientrano  in tenda chiacchierando, voglia di andare al bagno. Non è possibile troppo lontano e c'è bisogno della moneta e poi non c'è più la luce a mezzanotte il generatore viene spento "tutt a post" Chiaramente passo la notte sveglia guardo il telefono ogni ora fino a che un barlume di luce mi annuncia che è quasi l'alba. lascio al tenda e me ne vado in spiaggia.
Foto di Alessandro Santulli
Qualcuno dorme , qualcun altro è seduto a guardare il mare mi sembra l'isola dei famosi. Il cielo all'orizzonte è pieno di nuvole ed il sole fa fatica a mostrasi ma io aspetto voglio fotografare quel momento.Resto in spiaggia un po' vorrei fare il bagno ma sinceramente fa freddino. Torno alla tenda a darmi un minimo di igiene e inizio anche a raccogliere le mie cose. Nel frattempo è arrivata anche Sabrina, cerchiamo disperatamente un caffè e fortunatamente Saverio è fornito di macchinetta con cialda poco natur.. ma molto gradita. Facciamo colazione con il latte di capra appena munto, io ne bevo un sorso, troppo abituata ai prodotti ricci di coloranti e conservanti  mi dovesse fare male..... e poi pane fichi appena colti e marmellata una meraviglia.
 A questo punto però sono allo stremo ho bisogno di un minimo di comodità chiedo al lupo un lettino da spiaggia , ne ho visto diversi in giro, per potermi stendere comoda,un' altro paio d'ore a terra e mi portano a braccia. Passo la mattina a prendere il sole ed a bagnarmi in quel mare splendido, qualcuno del gruppo scende in spiaggia, qualcun'altro resta sotto il pergolato a chiacchierare. Fino verso le dieci del mattino la situazione è idilliaca poi......arrivano i barconi uno dietro l'altro a scaricare orde di villeggianti in pareo, borsa frigo e sedia a sdraio
Liana nel frattempo andata in esplorazione ci accompagna verso una piccola grotta in fondo ad una spiaggetta vicina raggiungibile facilmente, Lo spettacolo è fantastico , i colori meravigliosi ci immergiamo tutti insieme ed a turno facciamo foto , il nostro fotografo ufficiale, Alessandro, ci immortala nel turchese  Quel posto è un'incanto altro che caraibi. Il mare si sta un alzando e torniamo verso la nostra spiaggia.Il rientro verso Scario è previsto verso l'una, raccogliamo alla bene e meglio le nostre cose e saliamo sul barcone. La spiaggia è ormai un carnaio e non ci dispiace affatto andare via. Il panorama della costa dalla barca e mozzafiato baie, grotte azzurro e smeraldo è tutto talmente bello che quasi nessuno parla o quasi, foto a volontà.
Sbarcati a Scario ci organizziamo per la staffetta recupero auto a San Giovanni a Piro lasciate il giorno prima e poi, sono ormai quasi le tre del pomeriggio, il mitico Antonio apre la sua cassa e ci deliziamo con freselle al pomodori ed ottimo formaggio. Ora però sono stanca ed il pensiero dei chilometri da fare fino a Napoli un po'mi sconforta ma  non c'è niente da fare. Metà del gruppo capitanato da Alessandro
foto Web
decide di restare in zona per una nuova giornata di mare nel Cilento,in tenda e sempre in situazione precaria, non è per me; l'esperienza l'ho fatta e mi basta adesso voglio il mio bagno, la doccia, un fresco abbigliamento ed il mio magnifico letto. Si parte baci e abbracci , sono proprio belle persone sono stata veramente bene  Alla prossima Alessandro grazie di questi giorni sereni.

Baia Dei Fancesi Scario

Baia dei Francesi Scario " Part One"

L'escursione di questi giorni sarà per me una nuova esperienza, praticamente il battesimo del camping o meglio il battesimo di una notte in tenda. Il nostro mitico organizzatore  Alessandro Santulli ci condurrà lungo costa della Masseta nel  Cilento fino ad arrivare alla Baia dei Francesi. Alle spalle della spiaggia, sotto un bosco di macchia mediterranea, potremo sostare con tende ed attrezzatura nella "Tana del Lupo" agriturismo eco sostenibile Saverio, gestore e proprietario provvederà al nostro fabbisogno enogastronomico.
Dormire in tenda e  limitare l'igiene personale è per me un  tabù ma ho deciso di vivere questo momento. Mancano alcuni mesi al mio sassantesimo compleanno e credo sia arrivato il momento , ho avuto una figlia in età adolescenziale ed ho saltato tutti quei momenti che caratterizzano vita dei ragazzi, sto cercando di farlo ora, almeno quello che si può recuperare
Appuntamento all'area di servizio di Campagna sulla Salerno Reggio alle 10. Caffè ,saluti baci e abbracci anche stavolta volti conosciuti , c'è la mia amica Barbara di Piedimonte ,amici conosciuti nel percorso sugli Aurunci e qualche volto nuovo ma come già detto, il tempo di salutarci ed il gruppo si compatta.
Arrivati a Scario ,lasceremo qualche macchina che farà poi la spola con San Giovanni a Piro dove partirà il sentiero verso la costa della Masseta. Il caldo è devastante cerchiamo un po' d'ombra nei giardinetti della piazzetta e ed lì si scatena il banchetto. A parte i panini che ognuno si era preoccupato di portare da casa ci vengono offerte da un amico escursionista,  proprietario di un agriturismo, una serie di prelibatezze tirate fuori da una cassa magica che ci ha accompagnato poi anche in seguito...pomodori biologici dal sapore antico, formaggio di altissima qualità ,una salsiccia secca che parlava insomma avrei voluto iniziare a scaricare qualche caloria in abbinamento a quelle dell'escursione ma non è stato possibile mi sono mangiata tutto. Staffetta auto, organizzare un gruppo di persone non è mai cosa semplice e via verso San Giovanni a Piro base di partenza per il sentiero. Prime foto sul belvedere dove a 360 gradi si poteva ammirare la costa della Campania,quella della Basilicata ed infine quella Calabra sotto di noi il mare turchese.
Panorama dal Belvedere foto di Alessandro Santulli
Si scende, l'inizio del percorso è semplice si attraversa un sentiero di boschi di eucalipto. Mi tornano in mente alcuni ricordi di almeno 30 prima, se non di più .In quei boschi passeggiavo con la mia figlia più piccola che si era beccata la pertosse, malattia ormai debellata dalle vaccinazioni, ma che all'epoca era l'incubo di tutte le mamme. Mio marito e la più grande scendevano al mare con gli amici ed io passeggiavo tra gli eucalipti staccandone le foglie e facendole odorare alla piccola nella speranza che le desse un po' di sollievo. Il percorso si fa più difficile,per me le discese sono peggio delle salite ,mi appoggio ai bastoncini per non caricare le ginocchia. In alcuni punti il tratto è esposto e sotto di noi baie si sabbia bianca di mare turchino e smeraldo un'incanto.
Dobbiamo fare estrema attenzione altrimenti il bagno ce lo facciamo direttamente dalla falesia e non credo possa essere piacevole. Chiacchiere e foto. Alessandro come sempre grande intrattenitore ci accompagna con i suoi racconti e le sue divertenti proposte, ci fa compagnia ci distrae dalla fatica senza che si possa perdere attenzione assolutamente essenziale.Con me lungo la discesa una coppia ,lui porta uno zaino da paura credo abbia il mondo sulle spalle, noi donne invece chiacchieriamo di tutto e di niente. Ho la stessa sensazione di quando sono scesa a punta campanella. Il sole  a picco, vampate di calore salgono dal terreno e mi avvolgono , non un filo d ombra e ancora una volta mi chiedo chi me lo fa fare. Siamo praticamente su una pietraia pericolosissima, sassi instabili rendono il percorso peggio che una discesa su di un ghiacciaio, si rischia di scivolare ogni tre secondi.
Baia dei Francesi foto di Alessandro Santulli
Si parla poco, c'è un po'di stanchezza sono circa due ora che camminiamo in situazione precaria, la nostra attenzione è rivolta a dove mettiamo i piedi ma la mia anche ad i colori sgargianti del cielo e del mare,agli odori dell'erba spontanea, al rumore del nulla.. sto bene ..tanto
Dietro di me in fila buona parte del gruppo,nel silenzio si sente a tratti il tipico suono delle scivolate e gli urletti di paura.Davanti a me in pole position ci sono almeno 4/5 persone, li invidio sono praticamente arrivati. Alessandro da la voce al Lupo Saverio . L'ultimo tratto è all'ombra, fortunatamente,sono fradicia, il cappello si è attaccato ai capelli gocciolo. Sono veramente oscena.  Arriviamo sulla spiaggia ci attende una coppia che ha preferito arrivare in barca.Scaravento il mio zaino in un angolo e senza farmi troppi problemi mi ficco il costume,stendo la roba bagnata agli alberi e mi butto a mare. Sensazione meravigliosa di abbraccio che lenisce il calore e la fatica.Resto in acqua una vita, appollaiata.
La spiaggia però è ancora invasa dai vacanzieri, famiglie numerose gruppi di amici, bambini, arrivano tutti con le barche che fanno la spola da Scario  e restano tutto il giorno ma.....alle ..18 l'ultima barca li porta via e dopo sarà solo nostra, o almeno così immaginavo. Ancora bagnate cerchiamo di sistemarci nello spazio riservato e non avendo attrezzatura camping ho usufruito delle tende in fitto, Il lupo mi gratifica di una a tre posti con materassini per soli 5 euro. La doccia è a pochi metri il bagno pure entrambi a pagamento ed è vietato il sapone ,di lavandini neanche l'ombra .....la vedo dura La mia amica Sabrina è pratica di campeggio  ed insieme cerchiamo di sistemarci alla meglio
Il sole è ormai tramontato ed è quella che io chiamo l'ora blu quando il cielo e tutto quanto ci circonda si tinge fino a che il buio prende il sopravvento. In attesa della cena ci prendiamo una birra e andiamo a sederci in riva al mare. Il momento è magico, siamo sole , un gabbiano si staglia su di uno scoglio in contemplazione del mare , come noi del resto, difronte verso la costa calabra il cielo è rosa sono gli ultimi riverberi del sole che tramonta.
Pace..Serenità... i pensieri sono liberi e positivi, non mi manca nulla. Intanto un gorgoglio dello stomaco mi ricorda che abbiamo mangiato troppe ore e troppo trekking fa. Rientriamo verso  la zona pranzo ci sono tutti anche 4 ragazze scese dalla barca qualche ora prima in tenuta" figlie dei fiori..non me ne frega niente....sono libera". Ballano scalze una tarantella al suono della fisarmonica di Saverio, sono belle sono giovani sono libere un po' di sana malinconia mi prende ma in fondo oggi mi sento così anche io libera , allegra ,serena  Continua........

Saverio il Lupo foto di Alessandro Santulli

I

Punta Licosa

Punta Licosa La costa degli alberi danzanti

Oggi è primavera quella metereologica e quella di una bellissima giornata di sole " finalmente"
L’escursione di oggi si prospetta spettacolare andremo a Punta Licosa e raggiungeremo quella che viene chiamata la costa degli alberi danzanti.
Partiamo prestissimo il viaggio è lungo due ore e di macchina ma la cosa non ci spaventa.  Oggi con me ci sono  Sabrina, Rosalba e Salvatore già conosciuto in una escursione precedente e che ci ha chiesto un passaggio  Partiamo in ritardo e lo saremo sul primo appuntamento alla rotonda di Battipaglia ,sono una persona puntuale e mi scoccia fare aspettare tutto il gruppo. Fortunatamente arriva ancora più tardi di noi il capo guida Andrea per problemi di ritardo di treni.
Ci fermiamo a San Marco di Castellabate dove lasciamo alcune macchine che serviranno da navetta al ritorno in quanto non essendo un percorso ad anello dovremmo tornare a prendere le auto .
Si parte affrontiamo subito una bella salita attraversando una vegetazione che inizia a splendere dei colori della primavera  e fa caldo iniziamo a spogliarci .Il giubbotto resta attaccato allo zaino ed anche la felpa , basta la maglietta. Il percorso si snoda attraverso i sentieri di monte Licosa dove si possono ammirare  da un lato il paesino di  Santa Maria di Castellabate, set del film benvenuti al sud e dall’altro la costa di Ogliastro Marina





Percorrendo il sentiero ci imbattiamo nella torretta  di avvistamento degli incendi , qualcuno di noi sale tra cui io  ma sinceramente a parte il mare aperto non si vede altro. La passeggiata continua in un crescendo di colori di odori e profumi della natura. La salita si fa sentire ed il gruppo ha bisogno di ricompattarsi qualcuno è più lento ma va aspettato ed Andrea ne approfitta per raccontarci po’ di cose tra cui i prossimi appuntamenti. Credo proprio che quest’ anno proverò l’ esperienza del rifugio con un’escursione sulle alpi di più giorni “del resto ho viaggiato in moto quindi sono abituata a portare il minimo indispensabile”
Dopo circa un’ora ma, forse un po’ di più, di cammino in salita tra boschi di pino e cespugli di mirto ed altra vegetazione meno conosciuta arriviamo in cima alla collina gli odori sono intensi e davanti a noi uno spettacolo l’isola di Licosa  circondata dal mare ed illuminata dal sole  Sul volto di tutti gli escursionisti si allarga un sorriso di soddisfazione. 
L’aspetto meraviglioso di questa attività è che sei circondato solo da gente felice, solo persone serene, solo voglia di sorridere e rilassarsi, la sensazione che si prova è quella della testa che si svuota, nessun pensiero negativo ti accompagna, nessun dispiacere di coinvolge e come una terapia che ti fa star bene quel giorno ed anche qualcuno dopo.
Lungo il percorso si  chiacchiera un po’ con uno un po’ con un altro si conosce gente si fanno amicizie del resto anche con Rosalba e Sabrina  ci siamo conosciute così ed oggi anche con Laura che oltretutto abita nel mio quartiere a due passi da me.
Inizia la discesa che è quella che mi impegna di più, preferisco salire è più faticoso ma più stabile la discesa mi fa paura è facile scivolare devi fare estrema attenzione. Scendendo l’isola di Licosa si avvicina sempre di più il suo faro ci fa da punto di riferimento mezz'ora circa di camminano e siamo giù nella magnifica pineta poco più avanti il mare  lo spettacolo è mozzafiato. Attraversiamo il bosco tra aghi di pino e pigne e rami caduti, odori di resina e sbuchiamo su di un prato che si affaccia direttamente sulla scogliera,  il mare è illuminato da mille e mille stelle di luce ma che dirvi di più bisognerebbe vivere e provare quello spettacolo  per poter condividere in pieno questa emozione.

La pineta corre lungo la costa in una continuo di alberi che si piegano come ballerini di danza classica è “ La Costa degli Alberi Danzanti”  
Ci fermiamo per la nostra colazione seduti sull'erba condividiamo  panini , frittate, dolcetti e cioccolata e pure un bicchiere di vino che ci sta tutto. Abbiamo fatto gruppo ; Laura la nostra nuova amica, Salvatore con il quale scherziamo e che mi prende in giro Raffaele e ci siamo noi.
Ci stendiamo a prendere il sole, il caldo ci avvolge senza dare fastidio,un venticello leggero leggero si sta benissimo. Facciamo foto ,condividiamo pensieri, ce ne stiamo in silenzio col volto verso il sole ed il mare, nessuno vorrebbe più andare via ma il tempo della luce non è lungo sono già le quattro e siamo solo a metà marzo, riprendiamo la strada. Andrea ci conduce ancora un po’sulla costa fino a dove è possibile, fino a ad una villa incredibile di proprietà di un tal barone che ce l’ha in concessione per qualche strano editto reale; oltre non si può andare “ quella villa è il paradiso in terra
Torniamo indietro, riattraversiamo la pineta e ci troviamo sulla strada che ci riporterà a San Marco, continuano le chiacchiere il paesaggio è ancora bellissimo scorci di mare tra i pini .
Attraversiamo San Marco la proposta è di salire a Santa Maria  di Castellabate ma ormai è tardi siamo tutti sullo stanco andante  e poi ci siamo ripromessi di fermarci in un caseificio della zona dove fanno gelato ed uno yoghurt di bufala eccezionale.
Saluti baci e abbracci e via in macchina pochi  chilometri e siamo nella tenuta  caseificio Vannullo dove ritroviamo tutti gli escursionisti nessuno si è voluto privare di un dolce momento.



Lo yoghurt di latte di bufala con scorzette di mandarino è superlativo e ci da la carica per affrontare il ritorno; chiaramente c’è traffico fino a Battipaglia è il primo giorno di primavera e c’è voglia di uscire .Ci raccontiamo del percorso e chiacchieriamo. Nei miei occhi però  ancora  il mare  la costa degli alberi danzanti


Grazie Andrea di questa bellissima g


venerdì 18 maggio 2018

Monte Cacume Lazio

Alla scoperta delle orchidee selvatiche sul Monte Cacume

Ho la sensazione che questa nuova escursione sarà un momento di festa come solo noi dell'associazione Costa delle Sirene sappiamo vivere e non per dire le Sirene del gruppo sono le "Maste di Festa"  terminologia napoletana per definire le Maestre delle Festa o capo banda che dir si voglia. Anna, Laura Io Sabrina ed oggi anche Eugenia e Laura non ci siamo fatte mancare nulla, canti balli ecc ecc.








L'inizio però è regolamentare. appuntamento all'alba con Laura, Sabrina ed Eugenia  , dobbiamo arrivare in provincia di Frosinone e con noi anche Teodoro che verrà inserito immediatamente nel gruppo amiche di trekking "senza pietà " Primo stop all' area di servizio , baci e piacere di rivedere alcuni amici della Ciociaria con i quali abbiamo condiviso simpaticissime uscite, non mancano gli amici di sempre . Oggi ci sono anche Salvatore ed Angela,  Pamela ed Edo e Rosaria ed Enzo, ma loro sono abituè. L'evento è stato organizzato dall'associazione Montasi in Cacume presieduta da Angelo Gatti che sta spinge alla valorizzazione ed alla promozione del territorio.


Appuntamento finale a Patrica , graziosissimo paesino della Ciociaria dove riusciamo finalmente a prendere un caffè e ci avviamo verso il percorso. L'impennata è immediata, si  sale verso la cima che sostanzialmente supera di poco i mille metri ma il dislivello dalla partenza è di circa 600 . Ok salgo e praticamente le prime due ore sono tutte una tirata, chiaramente faccio fatica ma forse meno delle altre volte e quindi resisto. Posso camminare anche per 30 chilometri ma purtroppo il mio fisico e sopratutto il mio fiato non mi consentono la salita , faccio fatica forse dovuto al fatto che sono una ex fumatrice.
Chiaramente sono in retroguardia ma non la sola davanti a me a doppiare la cima Sabrina , Laura. Anna oggi chiude il gruppo con Antonio Vano. Lungo il percorso un insegnante di biologia ci illustre le varie specie di orchidee selvatiche che crescono spontanee nella vegetazione, sono piccolissime e delicate, con noi tanti ragazzi. La vegetazione è fitta e gli odori intensi , certo non sono quelli della costa e delle falesia , ma ci sono. Arriviamo ad un prato circoscritto da paletti e dal quale si domina tutta la valle. E' il prato della fioritura delle orchidee selvatiche dove se ne dovrebbero vedere tantissime ma purtroppo si contano sulle dita di una mano. Siamo tutti fermi, attimo di pausa  per decidere se salire alla croce di ferro ,che si staglia sul cocuzzolo della montagna e da dove pare ci sia un panorama a perdita d'occhio, oppure proseguire per il rifugio dove si svolgerà la festa. Chiaramente io sono per la festa, salire altri 100 metri non ci penso proprio con me Laura Eugenia e Teodoro ma sostanzialmente pochi ...ci conduce Anna che sulla croce ci è salita tante volte e poi lei è una guida seria non ci avrebbe mai lasciati senza accompagnatore. Sabrina, e che ve lo dico a fare è praticamente già arrivata su, ma 45 chili si portano con nonchalance,

Il tragitto fino al rifugio ci impegna ancora per una buona mezz'ora se non di più  in salita e per giunta su pietraia, camminiamo attraversando rivoli di acqua che arriva dalle sorgenti e da una grossa vasca . Piano piano si sale e si va avanti ma lo spettacolo merita. Tra prati fioriti e vegetazione spontanea sono immersa nella natura e nella serenità...ormai lo avrete lette tante volte... questi giorni per me sono vitali. Ultima strappo e poi giù verso un prato meraviglioso ed il rifugio Pizzacchio dove amici del luogo stanno già al lavorando accanto a pentoloni  fumanti di ragù pronti ad accogliere tutti. Ci sistemiamo, ci hanno praticamente riservato il tavolo. Noi siamo ospiti questa è una manifestazione che viene svolta tutti gli anni e ci hanno invitati grazie ad Anna che li conosce da tempo e con i quali si è impegnata a scambi territoriali . Noi veniamo  sulle loro montagne e loro passeggiano sui nostri sentieri marini. Ci sistemiamo sul prato con tutte le buone intenzioni di stenderci al sole ma il tutto dura il tempo del niente Fabio conosciuto sul sentiero di Punta Campanella mi offre una birra spillata al momento da un baracchino sistemato nel prato, mi presenta alcuni amici di zona , iniziamo a scherzare ad a ridere nel frattempo parte anche la musica e ...la festa.....
Gli altri stanno  ancora scendendo dalla croce e comunque arriveranno tantissime persone dai paesi nei dintorni. Decidiamo per una aperitivo con la finocchiona che ho portato faticosamente nel mio zaino, tipico salume toscano, gentilmente regalatomi dai mie splendidi amici Fiorentini. Edo taglia e le fette scompaiono in nulla, fortunatamente è tanta e riusciamo a farla provare anche chi sopraggiunge dopo. Nel frattempo nella bellissima madia di legno calano chili e chili di tagliatelle irrorate da uno spettacolare ragù. Siamo fra i primi a servircene piatti enormi, decido per un altra birra,  me la vado a prendere al baracchino. Nel frattempo la musica sta incalzando, noi abbiamo già mangiato lasciamo il posto ad altri e ci scateniamo.
Un primo ballo lo facciamo sugli scanni, parte la dance music degli anni 80 e non si capisce più niente. Arriva ancora gente , altri sono seduti a mangiare e gli amici addetti al cibo continuano a sfornare tagliatelle al ragù.Noi balliamo di tutto dalla disco dance ai balli popolari ai latino americani  Arriva anche Daniele, simpaticissimo amico di zona che ogni volta che mi vede mi fa volare a testa in giù e poi con tutti in una allegrissima ammucchiata chiaramente fonte di mille fotografie. E non ci diamo tregua ormai siamo scatenati, viene fuori anche una una sexissima baciata  con Luca che  non fa dispiacere nessuna di noi e balla con tutte.
Ma il momento che mi ha divertito di più e che mi è piaciuto tantissimo è stato quello in cui ho ballato una specie di pizzica e comunque un ballo popolare con il mitico Antonio Vano. Erano anni che volevo farlo e non ho mai trovato chi lo ballasse con me. Certo con i passi sono andata una schifezza non conoscendo i movimenti ma mi sono troppo divertita anche a simulare una ipotetica gonna da sorreggere .
Comunque in tenuta da trekking e con gli scarponi eravamo uno spettacolo ben poco femminile. Pensare di stenderci anche solo cinque minuti prima di iniziare la discesa è impossibile la musica ormai va alla grande e noi pure fino ad un attimo prima di compattarci per la foto ed i saluti. Ci sistemiamo sul prato ed inizia il gioco al massacro degli spintoni poi riusciamo a fare una bellissima fotografia e con immenso dispiacere salutiamo gli amici di zona che nel frattempo ballano ancora senza soluzione di continuità, del resto al massimo metteranno  mezz'ora per arrivare a casa noi  due.  Fortunatamente ho mangiato poco e bevuto meno, la discesa è peggio della salita nel senso che con la pietraia bisogna fare molta attenzione . Anna con alcuni di noi vola giù ma io con buona parte del gruppo scendo lentamente, pare non finisca mai, sotto di noi ma lontano  le case Chiediamo più  volte ad Antonio se la strada sia la stessa dell'andata. Ecco  Patrica, deliziosa che si affaccia sulla valle ,vale una bella fotografia, il centro storico bellissimo è delizioso.


Ci fermiamo al bar come al solito ma il terzo tempo oggi non è vivace del resto abbiamo abbondantemente fatto baldoria per ore su al rifugio.Si riparte, cambiamo le scarpe abbiamo i piedi massacrati negli scarponi ed oggi anche tormentati dai balli , continuiamo a scherzare ed a commentare ...in particolare sui bei ragazzi che oggi hanno allietato i nostri occhi...il povero Teodoro ,unico uomo di della macchina, si deve adeguare