martedì 24 luglio 2018

Il monte Bianco e lo SkyWay

Oggi ci siamo presi una giornata di riposo dalle escursioni anche per accontentare l'altra parte del gruppo che preferisce una vacanza più comoda tipo passeggiata, shopping e aperitivo.Si è deciso quindi di trascorrere la giornata andando su quella che viene definita l'ottava meraviglia del mondo" lo SkyWay " del Monte Bianco su fino a 3500 metri sul terrazzo panoramico della Punta Helbronner.  
Ci ero già stata parecchio tempo fa prima dell'incendio devastante del traforo, quindi almeno 20 anni fa. Allora si saliva fino all'Aiguille de Midi per poi riscendere con un 'altra funivia fino a Chamonix in territorio Francese. Oggi tra il territorio italiano e quello francese c'è solo il ghiacciaio Pare che i francesi , al cui carico ci sia quella parte, non abbiamo intenzione di spendere .....Nel contempo l'opera ingegneristica che consente la salita è veramente  un'impresa futuribile, la cabina rotante a 360 gradi consente lungo il percorso di riempire gli occhi di uno spettacolo unico e inimmaginabile, 
Courmajeur si allontana mentre ci si immerge in boschi di abeti, in lontananza il dente del gigante e mano a mano che si sale la natura lascia spazio alle rocce che in inverno si ricoprono di neve e ghiaccio ed oggi sono rocciose e brulle e poi  su ancora più su fino alla cima. Una fermata intermedia consente di abituarsi all'altitudine passeggiando nel giardino alpino e facendo due passi nel negozio di gadget.Si riprende la salita ed è luce che si rifrange nel ghiacciaio e...due rocciatori che salgono accompagnati da uno stambecco che corre tra le rocce e... che dirvi ancora.

La funivia supera il Rifugio Torino, mi viene in mente mio zio Gigi,ottantottenne , aquila d'oro del cai..alpinista rocciatore esperto di montagna anche se nato a Napoli e militare nella marina. Uomo di ferro che alla sua veneranda età ancora sale al Duca degli Abruzzi sul Gran Sasso e che sicuramente avrà soggiornato nel rifugio e scalato ghiacciaio e parete....faccio una foto per lui...E siamo su... davanti a noi si apre l'infinito, l'immenso del cielo blu indaco ed il bianco degli eterni ghiacciai, mi manca il fiato e purtroppo non solo per lo spettacolo...non respiro bene e mi gira la testa, sono costretta a fermarmi e stendermi su di un divanetto in attesa che la sensazione di malessere si attenui. 
Mi faccio forza non posso assolutamente scendere senza essere uscita fuori sulla terrazza panoramica e senza aver potuto portare con me quell'immagine incomparabile devo fermare il tempo di quel momento rubarlo e portarlo con me. Mi sento meglio aggrappandomi a qualsiasi cosa sia utile cammino sul pavimento panoramico che si apre sul ghiacciaio e salgo ancora fino al terrazzo dal quale il panorama si fa immenso. Sono sola i miei amici si sono dispersi tra terrazze e sale ristoro.


Io aggrappata 
Chiedo a qualcuno di farmi qualche foto con alle spalle il Massiccio del Monte Bianco ed il ghiacciaio. Purtroppo non posso scendere  sulla neve,non ho le scarpe adatte. Una scala porta sul ghiacciaio dal quale volendo e con l'attrezzatura giusta si può scendere al rifugio Torino mi piacerebbe molto vuol dire che dovrò tornare. Ci ritroviamo tutti al ristoro per un caffè, acquisto per ricordo  la calamita con lo skywai e fotografo la statua si Gesù sulla croce con la frase" Se tutti i popoli del mondo volessero darsi la mano".Riprendiamo la funivia in discesa fortunatamente non ci sono file ,c'è un poco di gente ma non tantissima" è lunedi " ottima scelta quella di salire oggi. veloce recupero della macchina e andiamo a Chamonix. Imbocchiamo il traforo attraversando il confine pagando solo 25 euro , Maurizio dell'hotel Walser ci offre la sua carta residenti  e nel giro di una mezz'ora arriviamo. Parcheggio sotterraneo come mi sembra logico e ci avviamo verso il centro del paese.Ci fermiamo in una panetteria per uno spuntino e subito mi innervosisco.Non amo i francesi e ne ho la conferma, siamo a meno di mezz'ora dell'Italia sono tutti sicuramente bilingue e fanno finta di non capire l'Italiano
Rifugio Torino







Nel mio improponibile Inglese compro un trancio di qualcosa, pago ed esco ripromettendomi di non acquistare più nulla"non lascerò un euro in questa cittadina" Facciamo un giro , sinceramente non è che mi piaccia molto. Tipico paesino di montagna , in lontananza la funivia che sale all'Anquille de Midi, tanti negozi carissimi, bar e ristoranti affollati, il orso e gente che passeggia potremmo essere in un film di Vanzina...

Lascio i mie amici, ho un attacco di voglia di stare da sola, ci diamo appuntamento a poi.. liberi di fare quello che vogliamo. Faccio un giro mi inoltro nelle stradine , bellina la piazza della stazione a cremagliera ma sostanzialmente mi sto annoiando e non questa cittadina non mi  trasmette nessuna emozione ed io vivo di emozioni. 
Mi fermo al luogo dell'appuntamento chiaramente è presto mi stendo su di una panchina e guardo il magnifico ghiacciaio "Le Mer de Glace che scende maestoso lungo il crinale della montagna, il sole lo illumina le nubi creano sulla superficie lucida giochi ed immagini 


e....nella mia mente uno splendido ricordo.... una notte bellissima di tanti anni fa , una macchina che sfrecciava sotto il traforo,  un ghiacciaio fluorescente illuminato da una luna gigante in una notte di settembre ed il riverbero di emozione di due giovani e felici amanti .......     

giovedì 19 luglio 2018

Val Ferret su fino al rifugio Elena

Stamattina si parte per la prima escursione. Anna ,esperta conoscitrice della zona, ci propone la Val Ferret  vallata alpina ai piedi del Massiccio del Monte Bianco ..e fino al rifugio Elena.. circa 2000 metri in un sentiero  che sale dolcemente Siamo più o meno tutti attrezzati a parte Elena, la nostra amica, che ha scientificamente lasciato le scarpe da trekking a casa, non aveva nessuna intenzione di fare grandi escursioni, ma alla fine è salita fino in cima e con un paio di scarpe da passeggio praticamente improponibili per la montagna.












 Lasciamo la macchina in un area di parcheggio appositamente attrezzata  In questo periodo non è consentito salire fino all'attacco del sentiero,per ovvie ragioni, troppe macchine e poi è la domenica Italiana , quella delle spiagge modello carnaio, delle campagne piene di famiglie e non vedo perche'la montagna debba essere esente da folle umane.  Un autobus fa la spola per un certo tragitto, ci avviamo sperando che ci raccolga per strada ....ma è una vana speranza.

La prima parte del percorso è su strada asfaltata tutta in salita ma lo spettacolo delle prime cascate alimentate dai ghiacciai ci rigenera. C'è tanta gente chi sale con noi qualcuno verso il Rifugio Elena altri staccheranno per il Bertone od il Bonatti entrambi ad una quota leggermente più bassa ma in dislivello più accentuato.Siamo un gruppo molto eterogeneo  e come escursionisti seri Anna, Mario ed io con livello scarso. Gli altri camminano ma sono meno allenati anche se sono arrivati fino in cima senza battere ciglio, a parte le scarpe.
Ci inoltriamo tra gli abeti, il profumo è intenso, la giornata è fresca e soleggiata si sta una favola. A sinistra un affluente del dora che scorre impetuoso alimentato dai ghiacciai in quota che si stanno sciogliendo. nella parte pianeggiante un campeggio affollato ed un campo da golf frequentatissimo ma noi continuiamo attraversando il magnifico pianoro fiorito che d'inverno diventa una pista per sci di fondo . Sono leggermente distaccata dagli altri diciamo a metà tra i veloci e quelli meno . Sto vivendo questa magnifica esperienza ed ho la sensazione che mi innamorerò di questa terra così dolce e d aspra , così forte ed intensa...abbraccio un abete dicono che trasferisca forza e benessere ...ed io lo abbraccio forte Inizia la salita sulla destra i ghiacciai eterni purtroppo hanno perso il loro candore..l'inquinamento atmosferico è arrivato fino quassù ed è male... molto male.

Prati a perdita d'occhio di fiori gialli mi rallegra la vista . In alto finalmente si intravede ,in alto, molto..in alto, il Rifugio Elena...in linea d'aria vicinissimo ma ancora lontano per il sentiero. Ci sono due alternative una più veloce ma molto in pendenza l'altro più lunga ma dolcemente in salita, si fa per dire,  Scegliamo tutti la parte meno aggressiva anche  se sinceramente faccio un pensierino per il sentiero più difficile...non so cosa mi è preso sostanzialmente sono lenta e sopratutto i dislivelli mi affaticano ma mi sento in grado di fare tutto 

Preferisco desistere comunque siamo in gruppo e si va insieme più o meno Mi metto al passo e rimpiango i miei bastoncini li ho lasciati a casa convinta che non servissero troppo e vi assicuro che non li lascerò più sono le mie ginocchia in discesa e la mia colonna vertebrale in salita ..a parte che servono a tenere in movimento anche le braccia indispensabile per la circolazione. Il sentiero sale  in una serie di curve  il mio passo è deciso e di conseguenza seguo il figlio di Mario e la cucciola clicquot  che si sta divertendo come una pazza a salire fuori sentiero tra rocce e ruscelli ....mi identifico e salgo anche io così e mi diverto uguale . Arrivo , una volta tanto ,in pole position ,mi sento profondamente orgogliosa di me stessa poi sono costretta a coprirmi immediatamente c'è un vento che ti porta via e sono sudatissima. Il terrazzo del rifugio è affollato c'è gente che sta solo riposando per poi continuare verso il Coll Ferret a 2500 metri o comunque verso la svizzera ,ci sono anche quelli che completeranno il giro del massiccio ,si fermano un poco e riprendono fino al prossimo rifugio fino a completare tutti i sentieri . Poi ci sono quelli come noi.... quelli della gita di un giorno. Il terrazzo si affaccia sull'infinito "lo spettacolo mozza il fiato",sotto la valle che abbiamo attraversato  e tutto intorno la maestosità del Massiccio del Bianco , il Dente del Gigante, Le Gran Jurasse  e tutti gli altri picchi quasi tutti innevati, il sole riflette la luce del ghiaccio, il cielo è terso come non ho mai visto. 
Mi sento leggera leggera mi sembra che il tempo non abbia tempo e che in questo momento ci sia tutta la serenità che cerco. Il vento è fortissimo ma voglio una foto con la bandiera dell'Italia. Attimo di indecisione nella scelta di proseguire mangiando al rifugio o accontentarci di un panino. La maggioranza vince e si mangia, avrei preferito il panino. praticamente perdiamo 500 calorie e ne ingurgitiamo 2500 tra polenta condita con burro e formaggi, affettati, vino e pane e ci siamo risparmiati il dolce... del restio siamo attenti alla linea...o no? a pochi tavoli da noi un gruppo di ragazzi in abiti tipici credo si chiamino badosci , cantano e si divertano con una cantilena che invita a turno i compagni a bere mentre loro urlano 
" Bevilo bevilo tutto" troppo belli con gli abiti tradizionali,i ragazzi con i cappelli e le ragazze con una altissima crestina di pizzo " fantastici" Caffè ultime foto in gruppo con alle spalle il massiccio e giù rotolando allegramente a causa del cibo ingerito. Ci fermiamo giusto il tempo di fare a palle di neve su un ghiacciaio.....ultimo e meraviglioso momento quando ci siamo stesi sul prato immergendo i piedi nel fiume...ghiaccio fuso ma una sensazione piacevolissima  e cosa si può desiderare di di più.. luglio, il sole , il fresco, la neve....e  sono felice

martedì 17 luglio 2018

Arrivo a Courmayeur

Se solo cinque anni fa mi avessero detto che sarei partita per una vacanza in montagna avrei riso a crepapelle ...ed invece sto partendo per la Valle d'Aosta. Una nuova esperienza, un nuovo approccio alla vacanza forse dovuto a questi ultimi anni nei quali ho frequentato i nostri appennini per escursioni e passeggiate o forse  all'età relativamente alla quale il sole ed il caldo diventano insopportabili. Il viaggio è stato proposto da Anna ,nostra guida con Antonio per Costa delle Sirene, nostra guro ed anche una delle mie più care amiche, donna d'acciaio ma dolcissima madre e nonna. Lei ha vissuto e lavorato per ben sette anni a Courmayeur e ne conosce tutti i sentieri

Con noi un'unica coppia Gianni e Lina, Elena donna vivace ed ironica e Mario uomo di cultura con il quale è piacevole conversare di molteplici argomenti ma che in storia e letteratura non ha uguali .Ci stiamo frequentando saltuariamente ma alla proposta vacanziera ci siamo ben volentieri accordati tutti. L'auto che abbiamo scelto per il viaggio è una omologata a sette posti ma tra bagagli e zaini l'ultimo posto è diventato una specie di mastrillo" trappola per topi" nella quale a turno ci finiremo Mario, io ed Elena Totale chilometri 988, poche fermate agli autogrill affollatissimi ma per rifocillarci scegliamo l'area di servizio Cantagallo.
Riuscire a parcheggiare è un'impresa ardua ....c'è questo mondo e quell'altro...mangiamo un panino sintetico in piedi sulle scale mentre orde di turisti, creature sfinite e famiglie al completo ci stringono in una morsa caldo umida, per una sosta al bagno perdiamo circa mezz'ora ..e ci è andata bene Riprendiamo il viaggio,lungo, a Firenze solito traffico ma poi libero fino in Valle D'Aosta.Gli ultimi chilometri sono spettacolari. I picchi innevati e frastagliati delle Alpi si stagliano verso un cielo azzurro che sembra finto e che fa da contrasto agli abeti verdissimi alti ed imponenti . E' la sensazione dell'immenso ,mi sto già rasserenando, queste montagne così forti così immense mi daranno serenità lo so, lo sento, sono partita un tantino malinconica con la promessa che se mi fossi depressa me ne sarei tornata, sempre femmina di mare sono, ma...sento che sarà bello, sento che questa vacanza mi servirà


E finalmente arriviamo,ci accoglie Maurizio gentilissimo padrone di casa dell'Hotel Walser dove soggiorneremo per tutto il periodo L'albergo ha la tipica struttura di montagna legno, fiori ai balconi intarsiati e ...manca solo la neve, per il resto c'è tutto. Ci sistemiamo velocemente, Anna io ed Elena in una stanza con soppalco comoda e larga balconcino con affaccio sulla frazione di Dolonne e sulla funivia che porta al Plan Crecouit dove d'estate è aperta una piscina e d'inverno le piste da sci e....dimenticavo anche una serie di sentieri per escursionisti. Decidiamo per un primo giro in paese in attesa della cena con noi anche il figlio di Mario ed il suo cane di nome cliquot come lo champagne, ci ha raggiunto per il fine settimana . Mi diverto  a portarla in giro anche se tira da morire, è una cucciolona giocherellona, ma anche un aggancio fantastico ..., si fermano tutti a accarezzarla...va beh era una battuta. Courmayeur è deliziosa come tutti i paesini di montagna sostanzialmente molto piccola, un corso che attraversa il  paese , negozi eleganti, alcune botteghe di alimenti tipici e diversi negozi di articoli tecnici E'sabato sera e c'è folla, si passeggia e i bar sono affollati per l'aperitivo . Mi guardo in giro la popolazione è suddivisa equamente tra eleganti signore lombarde e piemontesi ed escursionisti ancora zaino in spalle e scarponcini" paese democratico" Passata un oretta tra acquisti di abbigliamento tecnico" gli altri" e passeggiata con il cane al guinzaglio "io" rientriamo per la cena.
Il pasto è lucullianao..spaghetti alla chitarra con tartufo , tomino alla piastra con speck ed un buffet di insalata e  lugumi nel quale non mancava nulla e poi un capitolo a parte per  dolci a cui non si poteva assolutamente rinunciare ed ogni sera diversi A prescindere che per tutti e sette i giorni lo chef ci ha  proposto un tipico piatto valdostano , specialità gastronomiche di  gran gusto  dalla zuppa ,alle crepe,ai formaggi locali ed affettati tra cui la mocetta ed il lardo d'Arnad....al momento sono costretta ad  una dieta ferrea.Ci trasferiamo per una chiacchiera ed un genepy, tipico liquore valdostano alle erbe di cui faremo incetta per tutto il soggiorno,nel salottino...programma per l'indomani "La val Ferre  fino al rifugio Elena " Salgo in camera verso le dieci i mie amici giocano a carte a me non piace ..ho il mio libro.

Prima di dormire mi affaccio alla balconcino della mia stanza, davanti a me Dolonne con le luci della sera , ai lati  la catena del Monte Bianco che si staglia nella luce blu cobalto della sera con il dente del gigante.Faccio una foto e la posto su facebooke..."Stasera la luce dell'imbrunire avvolge il dente del gigante ...il blu cobalto della notte di montagna .il bianco del ghiacciaio  .La montagna è forte che mi dia  la forza.....


lunedì 2 luglio 2018

Trekking e Canoa

E' un po' che non scrivevo su questa pagina del mio blog ma solo perche' c'è stato un intervallo vacanziero e mai sia che non metta per iscritto le mie domenica in giro per coste , monti e  campgane con i mie amici di trekking

Foto Salvatore Vernazzani
Questa domenica c'è un evento che mi attira particolarmente " Il sentiero di Annone trekking & Canoa"Oggi si riuniscono gli amici ed i gruppi escursionistici con i quali ho trascorso le più belle giornate"Costa delle Sirene e Matese Escursioni" ed a  supporto Matese Adventures, diciamocela tutta per chi mi segue Sirene e Tritoni. In macchina con me e Sabrina ,Rosa, una nuova compagna di avventure  che inizia oggi per la prima volta con noi e con l'escursionismo. Appuntamento a Cusano, arriviamo tra i primi e nel giro di neanche mezz'ora gli altri...tanti tantissimi saremo almeno una cinquantina.

Foto Nicola Gentile
Il nucleo duro di costa delle sirene c'è tutto Rosaria, Enzo, Pamela, Fortura , Ornella il suo papà ,Laura con la sua bellissima figlia, Salvatore ed Angela, Domenico  e scusate se ho dimenticato qualcuno e poi amici che si vedono con meno frequenza ma che è sempre un piacere incontrare  tra cui Teresa e Salvatore e Nicola .Chiaramente Antonio e Anna nostri angeli custodi ed ancora  tanti altri e poi i nostri magnifici accompagnatori di Matese Escursioni...Mario, Marino, Gabriele sua moglie che collabora con il gruppo,Valentino e la mitica Maria. Un plauso a questi ragazzi che hanno saputo rivalutare il loro territorio con fatica e perseveranza sono riusciti a portare turismo di una certa qualità offrendo attività nuove e divertentiil  tutto nel massimo della sicurezza ,dell'assistenza e fattore importantissimo della simpatia " Bravi Ragazzi"

Foto Nicola Gentile

Logicamente prima di partire e di organizzare il tutto passa una bella ora poi con le nostre macchine ci dirigiamo al luogo dell'appuntamento nel comune di Cerreto Sannita dove ha inizio del percorso.Oggi fa proprio caldo il cielo è  azzurro  di una sfumatura come  solo dove la natura la fa da padrona  è possibile ammirare ed il verde del bosco gli fa da contrasto. La prima parte del sentiero ci condurrà verso il ponte di Annibale  e prima di iniziare una guida  della pro loco  ci racconta la  storia dei Sanniti e del ponte di Annibale percorso dal famoso condottiero insieme agli elefanti durante la seconda guerra punica. Scendiamo verso il sentiero che costeggia il fiume Titerno  per raggiungere le Forre di Lavello uno dei luoghi più suggestivi del Matese. dei veri e propri canyon scavati dall'acqua nel corso dei secoli. la prima parte si svolge attraverso un sentiero boschivo chiamato il sentiero del pungitopo e ce ne sono tantissimi.
Foto Nicola Gentile
Pungono da morire, ci avevano avvertito di mettere i calzoni lunghi, ma c'è anche qualcuno con i pantaloncini sarà dura. Il percorso è agevole indicato come EE " Escursionisti Esperti" solo perche' in alcuni tratti esposto ma assolutamente tranquillo e per me che soffro in maniera tremenda i dislivelli una pacchia.Chiude il gruppo ,come da dettami della sicurezza, Marino che non vedevo  dalla ciaspolata di gennaio un vero piacere incontrarlo,chiacchieriamo della sua birra, produzione artigianale alto livello . Il lungo serpentone si snoda tra brevi salite,il profumo del sottobosco e della terra bagnata è un piacere, camminiamo in fila in indiana sul sentiero e  alla nostra destra scorre il Titerno.

Foto Nicola Gentile
Scendiamo verso la zona rocciosa dove il fiume scorre veloce dietro di noi il ponte si staglia alto, davanti il fiume crea un'ansa abbastanza grande da permettere la navigazione delle canoe ed una piscina naturale Sul posto i ragazzi di Matese Adventurs ed alcuni amici di Matese Escursione che ci aiutano nell'organizzazione. Dobbiamo cambiare le scarpe ci bagneremo di certo  ma scalzi non si può dovremo camminare nel fiume per un breve tratto e senza scarpe è impossibile. Sistemo alla bene e meglio gli scarponi  da trekking nello zaino sono ingombranti e pesanti ed in più ho la bottiglia dell'acqua ,un ricambio, varie ed eventuali tutto pesa un accidente. Siamo in parecchi e veniamo divisi in gruppi io scelgo di andare con una guida non sono pratica di remi.
C'è da aspettare un poco le canoe cariche vanno e rientrano vuote per caricare altre persone, premetto che noi siamo solo il primo gruppo di 25 e dietro di noi ancora sul sentiero un altro di altrettante persone. I ragazzi di Matese Adventurs sono bravissimi .veramente organizzati  con la collaborazione di Filippo e Valentino di Matese Escursioni ci aiutano a partire , salvagenti caschetto , macchina , telefono protetto e via sulla canoa. Vado con Amedeo che poco si vede tra barba ,salvagente e casco ma gentilissimo. Mi siedo e primo bagno la seduta della canoa " fradicia" le scarpe sono già zuppe. Il gruppo parte cerco di dare una mano  pagaiando ,ma sono troppo presa dallo spettacolo delle imponenti pareti rocciose che stiamo attraversando, i raggi del sole attraversano le gole e illuminano di una bellissima iridescenza l'acqua che diventa verde smeraldo creando giochi di luce spettacolari in una natura ancora incontaminata .
Foto Salvatore Vernazzani

La canoa si districa tra pareti scoscese, in alto il cielo azzurro davanti a noi il fiume si restringe tra le gole che attraversiamo si sente il rumore dell'acqua che scorre tra le rocce...lo spettacolo è magnifico  emozionante, passo il mio telefono ad un amico sulla canoa vicina voglio assolutamente una foto ricordo di un giorno alla grande. Purtroppo il tragitto è breve ci aiutano a scendere su un piccolo anfratto dove le canoe possono fermarsi. L'acqua ci arriva alle cosce e i pochi metri che ci separano dall'asciutto li facciamo scavalcando rocce , cascatelle  e immersione fin quasi alla vita ma troppo divertente..unico problema il mio zaino troppo pesante , come sempre  dovrò imparare veramente a portare con me l'indispensabile. Ultimo sforzo una corda con i nodi e saliamo sulle rocce, Marino ci supporta dall'alto e non solo mi farà un foto così bella che diventerà la mia immagine del profilo su Facebook. Ancora qualche foro e aspettiamo gli altri ricambiamo le scarpe adesso il peso nello zaino e di quelle spugnate d'acqua , altra foto con i piedi nella cascatella, una piacevolissima sensazione.
Riprendiamo il sentiero inoltrandoci nel bosco verso il ponte dei Mulini un caratteristico ponticello costruito con massi calcarei e nuovamente verso su alla grotta delle fate suggestiva caverna . Ultimo tratto in salita e siamo di nuovo sulla strada all'ombra di un boscetto , alcuni tavoli da picnic, un grande telo steso a terra e alcuni dei ragazzi del Matese a preparare la carne alla brace per tutti noi.Ci organizziamo fra bicchieri di rosso , fette di formaggio e attesa della carne e delle salsicce che si stanno cuocendo. Mi levo le scarpe e scalza mi accosto alla brace dove Gabriele sta amorevolmente cucinando per noi..gli offro un bicchiere di bianco per ingraziarmelo ....alla fine riuscirò  a mangiare tutto e di più.
Arriva anche Anna con l'altro gruppo tra cui Sabrina e Rosa, sono ormai le quindici passate li vedo precipitarsi verso le braci con pezzi di pane a fare da piatto alle salsicce ed alla carne e comunque vi assicuro che nessuno è rimasto insoddisfatto e per concludere anche un magnifico prosciutto tagliato a coltello da Mario.
 Ultimi momenti conviviale per  le foto di rito a ricordo di una giornata magnifica con un'organizzazione perfetta nulla di dire. Grazie Ad Anna ed Antonio per scegliere sempre percorsi originali e vari ed ai ragazzi di Matese Escursioni come sempre il top sulla professionalità e la simpatia.











Foto Nicola Gentile , Salvatore Vernazzani e mie